martedì 25 febbraio 2014

Orgoglioso di BORJA

4 giornate. Per "SPUTARE VIA IL VELENO" di questa coppia di giornate di campionato, invece ci vorrà molto di più. La cosa che mi stupisce di più è il mio mancato stupore (ripetizione voluta), sono talmente vergognosi che non riesco neanche a meravigliarmi più di tanto. Schifarmi sì, ma non sorprendermi. In questo calcio italiano così scandalosamente gestito è ormai noto come vanno le cose, cosa conta e cosa no. Tiene a galla solo quella cazzo di passione Viola che merita un voto ben più alto del dieci assegnato in #unapassioneda10. A galla per non dire "giocate e divertitevi da soli in questo troiaio io vò ai cine". A galla in un mondo calcistico che fa sempre più vergogna. "Ma 'unci potean piacer gli scacchi" è la frase condivisa con il Boccia durante la partita con l'Inter e che mi pare perfetta, ieri ed oggi, quando Borja Valero si è beccato quattro giornate. Avete letto bene, 4 giornate; non si sa bene per cosa, dato che il referto arbitrale di tal Gervasoni (non quello di Aldo, Giovanni e Giacomo, quello era nettamente più intelligente e vispo) parla solo di una presunta spinta a lui e di una "spinta reiterata con veemenza" ad un avversario e le immagini dell'accaduto invece dicono chiaramente tutt'altro. Guardando il tutto con attenzione sembra davvero roba impossibile, "si chiamerebbe rapina" (cit. l'immenso Benedetto Ferrara) in un mondo "normale". Raddoppia la vergogna pensando che si tratta di Borja.
Proprio a Borja, quello che rappresenta in tutto e per tutto la nostra squadra: grinta, passione, classe e testa alta. Forse non quello più decisivo, ma la vera anima di questa splendida Viola. Quello di un'altra categoria ma che ha adottato Firenze come sua città innamorandosene e di cui Firenze si è innamorata al primo stop impossibile. Un vero capitano, aldilà della fascia più o meno indossata, un gladiatore quando c'è da esserlo ed un rifinitore quando serve lo spunto tecnico. Un campione in campo e fuori dal campo, senza mai una parola di troppo o un gesto fuori dalle righe. Quello che ha fatto da chioccia a Pepito quando è arrivato e non poteva giocare e che ha continuato in campo proteggendolo fin dove possibile dai killer in agguato (fino a quell'essere brutto che gioca col Livorno). Centrocampista stellare apprezzato anche da chi non ha la Viola nel sangue, per capacità di dettare tempi e ritmi. Vero e proprio orgoglio di tutti quelli che impazziscono per questo colore così calpestato in questi giorni. Oggi ancora di più. Molto di più.
Oggi che colpendo lui vogliono colpire noi, io mi sento orgoglioso del mio vero capitano. Schifato da questo schifo (ripetizione voluta) di calcio italiano, ma non sorpreso, ed alla stessa maniera orgoglioso del nostro Borja. Che si becca quattro giornate solo ed esclusivamente perchè indossa la maglia viola, basti pensare a cosa si permette di fare il signor Balotelli e paragonato al "crimine" commesso dal nostro numero venti viene da ridere. Di schifo, ma da ridere. 
Facciamo passare al più presto queste quattro giornate e sono sicuro che Borja tornerà più affamato e voglioso di prima, nel frattempo sicuramente sarà protagonista in Europa (e non aggiungo altro per scaramanzia). Sempre sapendo che Firenze è con lui. Al suo fianco, orgogliosa del suo magico numero venti.

3 commenti:

  1. In genere mi trovo d'accordo con il tuo pensiero, stavolta ancor di piú! Contro tutto e contro tutti, forza viola e sempre orgoglioso di borja valero!

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  2. da twt:
    io invece mi stupisco di stupirmi ogni volta di questo schifo di calcio! Non potevo essere appassionato di curling?
    Maso

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  3. da twt:
    gli arbitri andrebbero ringraziati perché quando uno pensa di averle viste tutte riescono di nuovo a sorprenderti
    Matteo

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