#KdL - KIAVE di LETTURA n° 523 |
Purtroppo ho già scritto spesso post di questo tipo. Sono delle ripetizioni non casuali ma volute, consapevole del fatto che possano apparire pesanti e noiose.
Erano ripetizioni anche quelle che accompagnavano il mio primo post dell'anno (clicca qui per rileggerlo) ma lo erano in senso positivo, purtroppo lo sono in senso drammatico quelle di oggi.
Giulia, Martina, Oriana, Teresa. I nomi delle donne uccise in questo inizio 2023. In venti giorni quattro cadaveri. Una donna ogni cinque giorni. Nord, centro, sud. 23, 33, 44, 70 gli anni delle vittime quindi tutte le fasce d'età. Armi da taglio e pistola. Colpevole l'ex o l'attuale compagno/marito. Una discussione imprecisata (come se fosse diverso in base al motivo scatenante o quello battezzato come tale) : gelosia? non accettazione della fine del rapporto? improvviso raptus? problemi economici non condivisi?
Ogni racconto prende in considerazione sempre i soliti elementi. Il nome della donna uccisa. Il rapporto esistente o precedente con il suo carnefice. L'età e la presenza di eventuali figli. L'arma. Il tentativo di sceneggiatura dell'evento. Fine.
Avanti con la prossima, sapendo bene che non ci sarà d'aspettare tanto.
"QUESTA MERDA INTORNO SEMPRE MERDA RESTERA'". Anche il racconto si ferma al livello standard. La solita notizia di cronaca da trattare con la stessa modalità. Da mettere in una pagina non troppo in vista perché comunque la cosa fa notizia il giusto e l'onesto. Episodio di cronaca da accantonare rapidamente (tranne alcune eccezioni lodevoli come femminicidioitalia.info ) se non per i conteggi di fine anno per vedere se rispetto ai dodici mesi precedenti c'è stato un incremento o meno dei fatti.
Ed ovviamente anche chi potrebbe e dovrebbe intervenire in modo concreto e sostanzioso per la cosa si accontenta e ferma al "cordoglio". Di ordinanza. Una sorta di comunicato stampa su cui intervenire con un "trova e sostituisci" degli elementi a cui facevo riferimento prima. "Giulia" con "Teresa". "23" con "44". "Ex compagno" con "marito". E poi di nuovo con i dati della successiva.
Ed ogni volta viene da chiedersi cosa e quanto sia stato fatto in questi anni di costanti e numerose tragedie di questo tipo. Cosa e quanto possa essere anche minimamente cambiato. Cosa e quanto possa essere preso come primo passo verso qualcosa di meglio. Ed ogni volta non riesco a trovare una risposta, non vedo nessun elemento che possa dire di aver ALMENO imboccato un percorso in cui credere.
Forse perché tutto è drammaticamente sempre uguale. Compreso il fatto di non fare niente al riguardo.
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