sabato 25 febbraio 2023

Dalla parte della dirigente Annalisa Savino

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 528

Qualche settimana fa dicevo più o meno la stessa cosa (leggi qui il post). Ma "NON C'E' MODO DI STARSENE FUORI" da certi ragionamenti quando accadono certe cose che ti riportano a pensare percorsi che non si staccano da un loop pericoloso. 
Nel dettaglio riflettevo sul fatto che chi riesce a fare delle storie vissute fonti di insegnamento riesce a fare sempre un passo avanti. Molto più spesso però le persone dimenticano i percorsi fatti ed ancor peggio anche i propri errori. Drammaticamente vengono ignorati anche gli orrori trascorsi in modo personale e/o in modo più generale o mondiale.
E' un po' la storia che si porta dietro la vicenda accaduta sabato scorso al liceo Michelangiolo di Firenze. Un vero e proprio attacco di quelle che un tempo venivano chiamate "squadracce" a giovani liceali. La solita indomita dimostrazione di coraggio dell'epoca che fu, messa in atto da energumeni che colpiscono in gruppo studenti isolati colpevoli di appartenere a collettivi studenteschi di sinistra. Evento talmente orribile e pericoloso da far tornare alla memoria vecchie abitudini di un periodo così oscuro da essere attuale nonostante i decenni trascorsi.
Rispetto a questo evento, ovviamente e senza nessuna sorpresa personale, nessun, ribadisco NESSUN, esponente governativo prendesse la parola. Sono partiti invece i tentativi di sminuire la cosa, di trovare immagini che in qualche modo invertissero le responsabilità, di catalogare il tutto come evento marginale di poca importanza. Curiosamente solo da quelle testate/personalità di chiara matrice comune ai movimenti responsabili dell'aggressione.
E' scesa invece in piazza una parte della Firenze antifascista con una bella manifestazione partecipata da circa duemila persone. A margine, una dirigente scolastica di un altro istituto rispetto a quello dell'aggressione, ha preso carta e penna  ed ha fatto quello che il Ministro dell'Istruzione, ma anche quello della Cultura o dell'Interno o il Presidente del Consiglio non avevano avuto la voglia di fare.
Parole piene di significato e pesanti dal punto di vista dell'insegnamento. Quelle che dovrebbero essere alla base di ogni percorso di vita e di civiltà. Il focus sul non essere indifferenti, la richiesta di attenzione di non banalizzare eventi gravi come "sporadici" e limitati con i giusti riferimenti storici e la concretezza del tutto nella vita attuale. Una lettera da applaudire e da portare ad esempio.
Ed infatti colui che invece dovrebbe avere il ruolo di ministro dell'Istruzione, che ripeto non era minimamente intervenuto sulla questione, ha visto bene di criticare l'invio della lettera minacciando sanzioni. Con toni e comportamenti degni del tipo di area governativa a cui appartiene, facendo di una lettera di civiltà e cultura una posizione politica. Non solo. Dando il là anche alle critiche ed alle minacce nei confronti della stessa dirigente scolastica da parte di chi è vicino agli aggressori, campagna denigratoria che continua sui giornali allineati all'ideologia di riferimento che la criticano per le passate posizioni politiche. Sarebbe banale ripetere a questi illuminati che hanno anche l'ardire di scrivere che non è un problema di appartenenza politica ma appunto di civiltà e di antifascismo. Che dovrebbe essere comune a tutti. Almeno a tutti quelli che hanno letto qualcosa di un volume chiamato Costituzione o di alcuni autori chiamati padri costituenti e della civiltà. Ma credo che pensare che certe persone possano addirittura leggere e capire sia pretendere troppo.
Ed allora per dare il mio piccolo segnale, inserisco in questo post l'immagine della lettera della dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci Annalisa Savino per applaudire la sua iniziativa e per sostenerla contro minacce ed attacchi, tutti, da ministro dell'Istruzione in giù.

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