Incuriosito da una pubblicità positiva da parte di un po’ tutti e da un regalo molto apprezzato ho fatto la conoscenza di Carofiglio in un periodo di lettura un po’ lenta ma particolarmente attenta. “COM’ E’ STATO IL VIAGGIO CON” lo scrittore pugliese? Beh diciamo che l’impatto è stato un po’ ostico per la tipologia di libro (a racconti e non sono il tipo di scrittura da me preferito) e per il genere del primo racconto che ho faticato a “fare mio”. Cominciando piano piano a masticarlo il suo stile chiaro, anche nell’immaginaria intervista a Tex Willer, diventa più familiare e si riesce più facilmente ad entrare nel vivo del libro. Infatti anche se diviso a racconti, la cronologia degli stessi è come inserita in un crescendo, dai primi più “timidi” e meno comprensibili a quelli successivi più interessanti ed avvincenti. Il filo conduttore principale è la presenza delle donne e di alcuni misteri che le avvolgono, da zie avvenenti e dolci che turbano le notti di un nipote in vacanza, ad una donna in qualche modo perduta, da un profumo ed un volto che evoca ricordi lontani ad una scrittrice dalle caratteristiche misteriose di una donna di strada. Da evidenziare due racconti, secondo il modesto giudizio del sottoscritto, “intervista a Tex Willer” “probabilmente i miei amici e io, negli spazi tra le vignette, facciamo cose diverse da quelle raccontate nelle tavole. Diverse da quelle che vedono i ficcanaso come lei. E se posso dirglielo con molta chiarezza: quello che facciamo in quegli spazi, non è affare suo” e “la doppia vita di Natalia Blum” “Sentii un’enfasi ed un’accellerazione nella mia risposta che mi irritarono: la mia tipica reazione quando mi trovo di fronte a una donna bella. La ragazza tirò un respiro lungo e buttò fuori l’aria…”. Il primo surreale ma reso reale dallo stile asciutto di un’intervista sulla vita del fumetto, il secondo avvincente come un mini romanzo giallo. Nella loro diversità il giusto mix del libro…....Liga in sottofondo ed un giglio come cornice: emozioni, passioni e pensieri tra il rosso ed il viola...
giovedì 30 dicembre 2010
Saggezza carofigliana
Incuriosito da una pubblicità positiva da parte di un po’ tutti e da un regalo molto apprezzato ho fatto la conoscenza di Carofiglio in un periodo di lettura un po’ lenta ma particolarmente attenta. “COM’ E’ STATO IL VIAGGIO CON” lo scrittore pugliese? Beh diciamo che l’impatto è stato un po’ ostico per la tipologia di libro (a racconti e non sono il tipo di scrittura da me preferito) e per il genere del primo racconto che ho faticato a “fare mio”. Cominciando piano piano a masticarlo il suo stile chiaro, anche nell’immaginaria intervista a Tex Willer, diventa più familiare e si riesce più facilmente ad entrare nel vivo del libro. Infatti anche se diviso a racconti, la cronologia degli stessi è come inserita in un crescendo, dai primi più “timidi” e meno comprensibili a quelli successivi più interessanti ed avvincenti. Il filo conduttore principale è la presenza delle donne e di alcuni misteri che le avvolgono, da zie avvenenti e dolci che turbano le notti di un nipote in vacanza, ad una donna in qualche modo perduta, da un profumo ed un volto che evoca ricordi lontani ad una scrittrice dalle caratteristiche misteriose di una donna di strada. Da evidenziare due racconti, secondo il modesto giudizio del sottoscritto, “intervista a Tex Willer” “probabilmente i miei amici e io, negli spazi tra le vignette, facciamo cose diverse da quelle raccontate nelle tavole. Diverse da quelle che vedono i ficcanaso come lei. E se posso dirglielo con molta chiarezza: quello che facciamo in quegli spazi, non è affare suo” e “la doppia vita di Natalia Blum” “Sentii un’enfasi ed un’accellerazione nella mia risposta che mi irritarono: la mia tipica reazione quando mi trovo di fronte a una donna bella. La ragazza tirò un respiro lungo e buttò fuori l’aria…”. Il primo surreale ma reso reale dallo stile asciutto di un’intervista sulla vita del fumetto, il secondo avvincente come un mini romanzo giallo. Nella loro diversità il giusto mix del libro….martedì 28 dicembre 2010
La festa di chi?
Oggi è passata la notizia di "UNA SCELTA" del Comune di Firenze che mi ha fatto riflettere "acidamente". Infatti è stato confermato che per i negozi del centro saranno considerati giorni festivi "obbligatori" soltanto Natale, Santo Stefano e Capodanno. E visto il periodo "festaiolo" mi è venuto da pensare che i lavoratori quindi non festeggeranno la loro festa (del primo maggio) mentre festeggeranno il santo Natale festa del Signore...curioso non c'è che dire...lunedì 27 dicembre 2010
Buon 27 dicembre
a ma solo al fatto che la persona sia davvero nel cuore. Di questo mi sento di ringraziare il Natale, per lo spunto che da, di far capire a chi davvero tieni nel cuore che hai avuto un pensiero, un sorriso, un abbraccio o un regalo per lui/lei. Per il resto, come dice qualcuno, è fuffa. Ed anche la voglia di scoprire cosa contiene il pacchetto natalizio con il mio nome non ha troppo fascino, forse sarà anche che quest'anno il regalo più grande è arrivato con un mese di anticipo. Comunque sia, in generale, della rincorsa all'albero con i festoni ed ai regali dovuti o all'ipocrisia di messaggi/auguri che in situazioni non di natale non sarebbero mai arrivati non ne ho mai sentito molto il bisogno. Sarà che è un periodo dell'anno che comunque sia ti porta a certi ricordi che comunque non ti lasciano indifferenti, sarà che sono il "grinch fiorentino" come qualcuno mi ha caricaturato o chiamato ma del rosso natalizio io farei volentieri a meno. E tutto quei pensieri che posso avere verso una persona, li avrei anche a maggio piuttosto che a dicembre, come sono sicuro che li avrebbe anche chi va fuori budget per un regalo solo perchè quest'ultimo "lo chiama" oppure chi non sbaglia oggetto/parole/emozione perchè ti conosce MOLTOMOLTOMOLTO bene quasi che ti avesse accanto 24h su 24 oppure chi regala ad esempio una TV ad un amico solo come ringraziamento o segnale oppure chi manda un sms con la premessa che non crede al natale ma per far passare un segnale va bene anche babbo natale oppure per chi in questo momento di difficoltà raccoglie volentieri un abbraccio di cuore, forteforte. "C'E' UNA LINEA SOTTILE" come dice il "Poeta" tra il gesto che fa davvero arrivare tutto quello che c'è dietro e quello che invece è obbligato dal "galateo natalizio". Ma credo che ognuno di noi sappia quando riceve un regalo/sms/telefonata in questo periodo di quale dei due "mucchi" faccia parte quello che sta per ricevere....martedì 21 dicembre 2010
Pianista nella tempesta

Nelle foto qui riportate non si vede benissimo, ma vi giuro che il provetto pianista del pianobar è proprio il sig. Bondi e non Max Tortora che ne fa l'imitazione (basta guardare il video sul sito di repubblica o del fatto quotidiano). "OGNUNO HA IL PROPRIO MODO" di declinare il significato di cultura, chissà se prima d'oggi c'era qualcuno che declinava il suo significato come un "pianista" in mezzo ad un oceano in tempesta. L'immagine del Ministro della Cultura che, in barba alle tecnologie per non effettuare doppie votazioni (pensate un pò per cosa si spende...) ed al più ovvio senso della correttezza personale ed istituzionale, vota anche per un Ministro assente è veramente degna del Ministro in questione. La foto che lo ritrae perfettamente, secondo me la da Belisario dell'IDV: domenica 19 dicembre 2010
A ikkè ci comoda la neve a Firenze?
Venendo al difficile…..dovevano essere cinque e son stati venticinque. La chiusura di fipili ed autostrade non ha certamente giovato. E il blocco totale delle ferrovie ci ha senza dubbio messo ì carico. Però. Onestamente non è p
ensabile che la città si paralizzi per 25 cm di neve. Autobus che non circolano, viali oggetto di ingorghi che nemmeno una metropoli da 5 milioni di persone, polizia municipale e tutto il resto dell'ordine pubblico che sembrano volatilizzati. Clamoroso come così un venerdì pre-natalizio si trasformi davvero in un venerdì 17. Da una settimana si sapeva che a metà mattina avrebbe cominciato a nevicare e che sarebbe durato tutto il giorno fino al tardo pomeriggio. Ora, sicuramente è durata di più e stata di più forte intensità ma è clamoroso come Firenze si sia mostrata impreparata. Percorrendo una quindicina di km a piedi in due giorni (venerdì sera e sabato mattina), e non con un passo da “CAVALLO DA CORSA” visto il ghiaccio e la neve, non ho incontrato né un autobus in “funzione”, né uno spalaneve, né uno spargitore di sale, né volanti di vigili o altro (se si eccettua due che classicamente erano posizionati al semaforo in viale belfiore). Onestamente inammissibile. Come inammissibile che un evento così previsto non avesse già preallarmato la funzione di allerta centralizzata.
Si navigava a vista in un mare di neve. Va bene, a Firenze non siamo abituati alla neve e l’evento ci sconvolge ogni volta ma questa volta si esagera. Vari i racconti di chi ha fatto 5 km in 7 ore o giù di lì, di chi ha camminato km e km perché era l’unico modo di arrivare da qualche parte, diverse le situazioni che hanno costretto le persone a dormire in albergo o nella Fortezza aperta per accogliere chi era rimasto bloccato sui viali. O alla Stazione. E probabilmente le “colpe” nazionali rispetto alle locali sono anche superiori, ferrovie paralizzate dalle dodici, autostrade bloccate. Però è giusto intanto partire dal proprio orto ad analizzare errori e problemi. Senza entrare nel facile gioco delle battute sentite e pensate qua e la (“la prossima volta che tu vai ad Arcore chiedi uno spalaneve”; “invece che su FB stai un po’ sui viali a spalare”…), non si può non dire a questo sindaco del fare…che a questo giro ha “fatto schifo”…..e lo dico a malincuore per ovvi motivi e per quella simpatia a pelle di cui parlavo in qualche post fa....mercoledì 15 dicembre 2010
Un sola parola: tristezza!
giornalista della7 avesse votato/promosso la mozione di sfiducia) è la giusta conclusione dei pensieri di questi due "GIORNI DI TEMPESTA E VENTO". Non riponevo una grande fiducia nella mozione di sfiducia al governo....però dall'ascolto dei discorsi alla Camera sulla mozione di fiducia in poi la mia frase più ricorrente è "che tristezza!". Come un chiodo fisso si è immortalata nella mia testa la frase di Grillo (ripresa e condivisa anche da Travaglio negli ultimi editoriali) "questi sono tutti dei morti che camminano". E se si fosse su Facebook non basterebbe il "mi piace" ed il "condivido". Poi però Grillo è il qualunquista/disfattista e Travaglio il giustizialista/moralista che vanno bene per far due risate poi però serve la concretezza. Bah. Fatti, sostanza e politica. Certo. Pieni di concretezza.....
Questi i cinque partiti politici usciti dalle ultime elezioni (ovviamente i milioni di gruppi misti/quasi misti/ecc sono nati dopo...per la chiara coerenza politica che da sempre accompagna i nostri rappresentanti politici) a proposito di sostanza e non qualunquismo. Non dico niente sulla gazzarra pre/durante/post voto perchè al loro cospetto anche i bambini dell'asilo con il loro "ha cominciato lui" "sì ma lui urlava più forte" "ma lui però sputava" "lui mi ha dato uno schiaffo" fanno la figura degli statisti. Direte, ok questi sono i cinque partiti che rappresentano tutti gli italiani (essendo gli unici in parlamento...) ma il resto. Quale? Un Presidente della Repubblica che fa i moniti alla magistratura di usare cautela perchè i giudizi che può emettere sono politicamente importanti e se qualcuno da del "subnormale/mentalmente deviato/golpista" alla magistratura non fa sentire davvero il peso della sua voce? Un Consiglio superiore della Magistratura che rimanda il giudizio sulla costituzionalità di una legge per non far diventare il giudizio politicamente strumentabile? I tre sindacati CGIL/CISL/UIL di cui due già accodati a Marchionne ed uno che aspetta non si sa cosa ad indire lo sciopero generale? Un presidente del Senato (seconda carica dello Stato) con il CV di Schifani? Un presidente della Camera ex creatore della legge Bossi/Fini, ex fan di Mussolini, ex ministro dei governi Berlusconi, ex fondatore del PDL, ex rivale di Rutelli per la carica di sindaco di Roma ed ora alleato con Rutelli per governare l'Italia? Un movimento culturale/ideologico/altro guidato dallo stesso imprenditore che per campare con la Fiat ha avuto bisogno solo di aiuti statali, che ha distrutto quasi tutti gli stadi italiani con "italia90" e con la Ferrari ha messo insieme più figurucce che vittorie? Un palinsesto tv che vede 6 tv su 7 guidate dallo stesso imprenditore più importante del Paese che è anche presidente del Consiglio? Non resta che scendere in piazza.....come hanno fatto quelli che hanno manifestato pacificamente nelle ore del voto della fiducia e che sono numericamente immensamente di più dei violenti che sono passati purtroppo alle cronache
....per sgombrare ogni dubbio, chiunque ha usato violenza contro persone, negozi, auto o oggetti è da condannare senza se e senza ma. Però chiunque. Anche se indossava una divisa. Anche se non indossava una divisa ma aveva in tasca un tesserino delle forze dell'ordine. Detto questo, ovviamente il messaggio che è passato è che la folla era violenta. Anche per questo chi ha fatto l'errore di fare dei gesti delinquenziali ha sbagliato, perchè fa passare tutti per violenti e si perde il senso dello scendere in piazza ed i suoi motivi. Trovo la lettera di Saviano oggi su repubblica grandiosa da questo punto di vista e mi permetto di consigliarvela. Sintetizzando, dice ai manifestanti di non usare violenza ma colore e fantasia nel manifestare, di non coprirsi il volto ma a testa alta sfilare, di non dare modo di essere dipinti violenti perchè solo così le parole del corteo possono arrivare in tutto il mondo e magari anche a chi da casa vede sfilare qualcuno che anche per chi non c'è difende democrazia e senso civico. Anche per questo ieri ho provato un pò di tristezza nel vedere che in quei cortei mancava tanta gente....troppa....guardandomi per prima cosa in casa, parto dalle organizzazioni del terzo settore (in piazza con due giorni di ritardo rispetto al "giorno giusto"), ai sindacati dei lavoratori (credo solo la FIOM), a forze politiche giovanili che hanno scelto giorni sbagliati, a chi semplicemente sbagliando come me non c'era. Anche per questo dico "che tristezza". venerdì 10 dicembre 2010
I'Renzi ad Arcore
da Roma da D'Alema o Lapo Pistelli per il cui giudizio lascio spazio al commento di caifamp che non mancherà lo so) alle elezioni l'alternativa era Valdo Spini (che era politicamente vecchio quando era giovane) ed un ex portiere della Fiorentina, pisano che di politica non aveva mai sentito parlare prima dell'incontro con ReSilvio. Ideologicamente lontano e dai modi troppo da vetrina, "ì Renzi" m'incuriosiva per il suo modo comunque di fare. "TI BRUCERAI" Matteo, mi dicevo quando lo sentivo parlare di fare cittadella/aereoporto tutto insieme, chiudere la zona del duomo e renderla pedonale o parlare di rottamare i vecchi politici. Ma il suo modo di comunque prendere posizione mi mandava qualche segnale positivo. Invece. Arcore. Dal re. Ripeto, N.C.S. Certo, sorrido quando le critiche sulle modalità e l'opportunità dell'incontro arrivano da quei dirigenti del PD che per sedici anni hanno fatto da stampella finta a ReSilvio con la loro opposizione "permododidire". E che in questi giorni con la mano sinistra criticano Renzi e con la destra firmano pre-accordi con Fini e Casini. Ma a parte questo, direi che il buon Matteo ha preso una "cantonaha". Per modo e forma. Non si va ad elemosinare "soldi" dal Re, facendolo sentire ancora più importante e proprietario del feudo che fa dipendere dal proprio buon cuore il finanziamento o meno di una legge speciale. Non si va a maggior ragione a casa sua, nella stessa villa che ha visto prima stallieri condannati per mafia poi feste dai colori delle luci ancora da definire. E per di più a giustificazione se n'è uscito con un: "Farei di tutto per la legge speciale per Firenze". Eh no, il "tutto è concesso pur di avere i fondi" è un principio che non ha proprio niente di nuovo nè di interessante, almeno ai miei occhi. Senza se e senza ma come piace dire a me. N.C.S. "T'hai pisciaho fori daì vaso Matteo"....martedì 7 dicembre 2010
Infortuni di periodo
lunedì 6 dicembre 2010
Ricordi di Casalecchio
egando infatti le loro vite si sono spente o sono state tremende segnate a causa dello schianto di un velivolo militare impazzito, abbandonato dal pilota lanciatosi col paracadute poco prima. In quei giorni ricordo una manifestazione di vicinanza da parte di tutte le scuole e ricordo lo strazio dei commenti e dei ricordi dei compagni e degli amici di quei 12 ragazzi. Ricordo che quel fatto mi colpì, in maniera particolare, sarà stato per la vicinanza di età dei ragazzi, per la tipologia di scuola ma quella tragedia mi ha accompagnato dentro a lungo. Intensamente. Marchiando Casalecchio nella mia memoria con quell’immagine. Poi beffardamente è come se avesse fatto “puf” dalla mia testa, sparendo e non associando più luogo, immagine ed evento. Fino all’altro ieri. Infatti sabato scorso leggendo “Il Fatto” (l'articolo è anche on-line per chi fosse interessato o non si ricordasse la vicenda) è riapparso tutto ed alla memoria recente si è aggiunto il ricordo di quei giorni, di quella manifestazione, di quei pensieri. E con orrore e schifo ho scoperto che da allora nessuno ha pagato. Né il pilota, né l’aeronautica. Nessuno. Ed in più l’avvocatura dello Stato al momento del processo ha deciso di schierarsi a favore dei militari, che nel frattempo hanno fatto anche carriera. Ovviamente. L’unico fiore in tutto questo fango, come spesso accade, il mondo del volontariato che da quell’evento negativo ha avuto la forza di creare positività grazie alle famiglie delle vittime che hanno creato un centro per le vittime di reato e calamità. Onestamente è molto, ma troppo poco rispetto alle offese che loro stessi hanno dovuto subire.giovedì 2 dicembre 2010
Disperazione

Poco fa a Blob ho visto un pezzo di gran "LUSSO E LO" spirito monicelliano mi ha fatto visita. Veniva infatti riproposto il discorso della Binetti (ex PD ed ora nell' UDC cioè il partito con cui il PD vuole fare una nuova alleanza) alla Camera circa la morte di Monicelli. "Basta con questa storia, era una persona disperata che ha fatto un gesto disperato". Mi sono immaginato il grande Mario che dall'alto la guardava e sorrideva beffardo e dissacrante....me lo sono così raffigurato che l'ho quasi sentito dire:martedì 30 novembre 2010
Macchè è morto davvero?
Il riborda Blog mi ha anticipato battezzando il suo post con una grande frase del Mascetti che dall’inizio accompagna questo blog: “ma poi è proprio obbligatorio essere qualcuno?” e tributandogli il giusto saluto con un pezzo che lo fotografa benissimo. Anche io riprendo quel Lello Mascetti, che oltre essere uno dei miei personaggi preferiti e più riusciti del grande Mario, è quello che probabilmente più rappresenta il grande regista toscano, per la voglia dello sberleffo, per la voglia di apparire sempre signore comunque vada e comunque sia, per la capacità di far ridere, sorridere, riflettere e commuovere. “CHISSA SE IN CIELO” si staranno chiedendo “macchè, è morto davvero?” come faceva lo stesso Lello alla morte del Perozzi. Nel suo modo di salutarci ci vedo al suo interno tutta la sua voglia di non essere conformista, la voglia di non essere “di peso a nessuno”, la voglia di non darla vinta alla malattia, la voglia di fare uno sberleffo alla vecchiaia, come ha detto Veronesi “Penso che la sua morte lo abbia ringiovanito perche' io non mai sentito dire di un quasi centenario che si e' suicidato. E poi ha fatto un ultimo sberleffo alla vita e al padreterno nel quale non credeva fermamente, non gli ha dato nemmeno a 95 anni la soddisfazione di prenderselo. Ha deciso tutto lui, come andarsene e quando, da solo, senza tante sofferenze. E' stato un grande fino in fondo''. Per salutarlo come si deve ho pensato fosse giusto lasciare libera la fantasia di tutti facendo scorrere soltanto (alcuni) titoli delle sue opere (d’arte) e far sì che ognuno lo possa ricordare con la sua immagine preferita….
.....
.. guardie e ladri; totò cerca casa; totò e le donne; totò e carolina; i soliti ignoti; la ragazza con la pistola; la grande guerra; l’armata brancaleone; amici miei; il marchese del grillo; speriamo che sia femmina; i picari; parenti serpenti; cari fottutissimi amici ..
.....
Non ti dimenticheremo, la tua arte ci accompagnerà sempre…..
BIGNAMI: grazie Maestro...ciao Mario...buon viaggio...
lunedì 29 novembre 2010
Diritto di raccontare
". Questa la richiesta. Come se i due avessero denigrato le scelte diverse dalle loro o fatto una pubblica propaganda a seguire il loro esempio. Hanno raccontato la loro storia, messo a disposizione degli altri i loro dolori e le loro esperienze. Adesso il pro-life vuole lo stesso spazio. E nel solito palcoscenico. Dopo Maroni. E perchè non darlo ad esponenti di tutte le religioni visto che è intervenuto Don Gallo? Ed estremizzando perchè non darlo anche a Schiavone, accusato da Saviano di camorra? Come se quando "Uscio A Uscio" fa gli speciali su papi, suore e santi il giorno poi qualcuno si mettesse a chiedere puntate di replica per storie laiche o d'impegno civile non religioso. Come se fossero preda di lamentele di altre religioni le puntate di "A sua immagine" che vanno in onda da sempre su raiuno. E poi non più tardi di qualche settimana fa a "Domenica in" è andata in onda la storia di una famiglia che in una situazione simile a quella di Eluana sta portando avanti una decisione opposta. Legittima alla stessa maniera, importante alla stessa maniera pur radicalmente diversa. L'ha raccontata giustamente, liberamente senza che Peppino Englaro chiedesse per la settimana successiva il diritto di replica. "AVER VISTO SEMPRE TROPPO" lassismo nei confronti d
i queste richieste porta adesso ad un finto buonismo. Nessuna storia un filo diversa può passare senza diritto di replica. Ma replica di che? E così passa il messaggio che chi ha parlato a "vieni via con me" sia pro-dead e che quindi si deve ribellarsi a questa cosa intollerabile. E tutti in fila a farlo. "Uscio A Uscio" ospiterà una puntata riparatrice, così come ovviamente "A sua Immagine" ed anche "Domenica In" tornerà a parlarne. Così il diritto di replica diventerà il diritto di raddoppiare la replica rispetto all'intervento. Non basta. La ciliegina finale. Il nostro amato (....) Governo, sempre sensibile a non perdere i voti dell'area "pro-life", ha deciso di infangare la vicenda Eluana fino in fondo. Non contento dello "schifo" svolto in Parlamento il giorno della sua morte (vedi dichiarazioni che anche io nel mio piccolo ho riportato nel post "ciao eluana" del 10/02/2009) , ha deciso di istituire "la giornata nazionale degli stati vegetativi"....indovinate quando? Il 9 febbraio data della morte di Eluana, usando l'anniversario per espropriare l'esperienza di Eluana del suo significato e provocando l'ennesimo dolore nella famiglia Englaro. Ma in fondo chi se ne frega, loro sono pro-dead. Ed aggiungendo anzi, per bocca del sottosegretario Roccella: "Ora il ricordo di Eluana non sarà più una memoria che divide ma un momento di condivisione per un obiettivo che ci unisce tutti. La giornata potrà rappresentare una finestra di visibilità per queste persone e le famiglie che le accudiscono, troppo spesso coscientemente accantonate dai media, come ha dimostrato la vicenda della trasmissione Vieni via con me". Applausi dal comitato "pro-life" e dal Vaticano nella persona del papa....sigla, sipario, arrivederci.....mercoledì 24 novembre 2010
Telefoni e megafoni
Da quando stamani ho visto su youtube il pezzo incriminato di Ballarò di ieri sera, ho in testa un concetto molto chiaro. Se, per paradosso, non ci vedo niente di strano nel fatto che "COME AL SOLITO" ReSilvio intervenga e pontifichi per dieci minuti a dritto senza contraddittorio, cominciano un pò a stancarmi le giustificazioni di Floris tipo "dovevamo il diritto di replica" "ci aveva promesso che avrebbe risposto alle domande" ecc. Prima di tutto in studio c'erano esponenti del PDL e non (Fitto, Belpietro...) che potevano ribattere quindi non c'era nessuna "emergenza da diritto di replica" e poi soprattutto quante altre telefoni "nì viso" deve prendere Floris dal nostro Re affinchè capisca che non starà mai ad un dibattito ma lo userà sempre e solo come trasmissione personale in cui intervenire a piacimento? O forse l'Auditel pesa molto di più della figura da "megafono" personale che gli fa fare ReSilvio ogni volta che telefona? A me Floris non dispiace neanche, lo trovo preparato e un bravo conduttore, ma non può venirci a dire "il presidente aveva promesso che...." non è credibile, quasi al pari della totale non credibilità del ReStesso....sabato 20 novembre 2010
Destino in dieci inverni...
Rituale nell’incedere e ciclico nella trama e nei personaggi. Con queste premesse sembrerebbe complicato far diventare avvincente una storia. Invece capita. I personaggi, Camilla e Silvestro, crescono con lo svilupparsi del libro che abbraccia dieci anni di vita della loro adolescenza e all’interno delle vicende di un percorso decennale vivono una storia composti da tanti piccole scene che sembrano mini-racconti ma in realtà sono solo capitoli di una storia più “grande”. Dall’incontro si capisce che la casualità ed il destino ha giocato un po’ con loro e dal loro rapido allontanarsi si capisce anche lo sberleffo del destino che proprio quando “PENSI DI FARE” l’incontro della vita ti smentisce facendolo allontanare in un soffio. Non ci sono rincorse o inseguimenti, la storia scorre piano ma non lenta. Va del suo passo, che purtroppo spesso non è il passo con cui gira tutto il resto che ti circonda. Ed i due si perdono, in un certo senza neanche essersi trovati. “La cosa non mi era così evidente allora, ma in ogni caso non avevo voglia di chiarire con lei, né con me stesso, la direzione in cui stavamo andando”. Il tempo scorre, passa e ripassa sullo stesso binario e fa uscire numeri già noti. Ma sempre con un attimo di anticipo o di ritardo rispetto alla puntata giusta dei protagonisti, che pur prendendo altri treni ed altri binari, quei numeri se li ricordano ed ogni tanto continuano a giocarli “sono state poche settimane quelle che abbiamo passato insieme qui a Venezia, ma le ricordo ancora giorno per giorno, ora per ora; io che non ricordo mai niente.” In ogni capitolo che si chiude c’è un misto tra la parola fine e la parola prologo, Camilla e Silvestro si sfiorano a lungo sempre con il loro passo ed il loro ritmo ed assecondando quel destino che continua a metterci uno zampino che non si capisce bene se è uno zampino amico o nemico. Naturale rimanere interessati ad una storia che parte parte e non arriva mai, la capacità dello scrittore è quella di non farla diventare banale o ripetitiva pur correndo su una trama nota sin dal titolo. “E la difficoltà di trovare qualcuno con cui sentirmi davvero serena, forte e vera, si era fatta pungente, adesso che avevo passato delle ore con una persona sentendomi meglio che da sola, più viva ed insieme non più finta. Ora stare senza nessuno mi pesava come mai prima.” Sullo sfondo del destino parallelo e perpendicolare di Camilla e Silvestro un misto di Venezia e Russia ed una casa con un divano sgangherato ed un caco…..
BIGNAMI: libro che si fa leggere bene per la buona scrittura e la trama che da intuibile nel suo percorso generale diventa interessante nel suo svilupparsi capitolo dopo capitolo….belle anche le fotografie delle caratteristiche dei personaggi che nella loro “semplicità” sanno diventare particolari….
mercoledì 17 novembre 2010
Volgare qualunquismo
e parla di concetti difficili da digerire, quasi odiosi da ascoltare e la gente non si muove di un cm nè fisicamente nè con l'attenzione. Ascolta e ragiona. Questo è quello che preoccupa. Qualcuno che faccia accendere il cervello, qualcuno che studiando le cose ed informandosi per primo aveva scoperto/denunciato Parmalat e Cirio, qualcuno che con la forza delle sue proposte ha raccolto 350.000 firme, qualcuno che vede la politica come “fare” e non dire. Ovviamente non può andar bene. Perché è volgare, lui. Mentre i nostri politici tra bestemmie, inviti a farsi fottere ai giornalisti, offese razziste, discriminazioni in leggi e fatti, tangenti e leggi ad personam non sono volgari. Lui è qualunquista, ovvio. Però il suo programma è chiaro e prevede punti certi e modi di realizzarli, per quanti altri partiti politici si può dire lo stesso? Lui è giustizialista, chiaramente. Poi però perché in Parlamento possono sedere condannati con sentenza passata in giudicato e per fare che ne so, il bidello, si deve avere la fedina penale pulita? E’ antipolitico poi si presenta alle elezioni. Sicuro, è antiQUESTApolitica e candida chi presenta programmi in linea con i suoi punti/stelle. Detto tutto questo non so se alle prossime elezioni voterò per le cinque stelle di Grillo, solo che ritengo che i benpensanti, gli intellettualoidi ed i politici che continuano a identificare Grillo come chi distrugge e non costruisce e chi furbamente spara su tutti solo per fare “cassa” non analizzino quello che Beppe dice in tutti i suoi spettacoli. E’ colpa sua se abbiamo questa classe dirigente? Lui propone una sua “via d’uscita”, criticabile o no, condivisibile o no ma una sua idea. Ecco cominciamo a ragionare sulle idee e sui fatti non su definizioni “a prescindere” perché il modo di fare piace o no. Beh onestamente forse ho preteso troppo…..BIGNAMI: Beppe Grillo ed il suo modo di fare spettacolo e di fare “politica” è intelligenza, ironia, capacità dissacratoria, eccessività, arroganza ma soprattutto capacità di far ragionare e di comunicare qualcosa….chi ha paura di questo?
lunedì 15 novembre 2010
Viva Vettel !!!
ungimiranza e previsione: "vediamo se al prossimo gran premio la Red Bull non eseguirà ordini di scuderia". Si riferiva alle critiche che proprio la Red Bull aveva riservato al cavallino per gli ordini che avevano fatto "scansare" Massa per far vincere non mi ricordo quale gran premio. Questo perchè con la vittoria di Webber Alonso vedeva a rischio il suo quasi mondiale dovendo arrivare comunque terzo, mentre con la vittoria di Vettel (molto più veloce e costante in questi ultimi gran premi) bastava un quinto posto. E così lo spagnolo pieno di sè la buttava sul sarcasmo. Partendo dal presupposto che la formula uno la guardo due minuti a gran premio perchè al terzo giro già russo dalla noia, dall'epoca Schumacher/Montezemolo in poi il cavallino mi ha ispirato solo antipatia e gioia nel vederlo arrivare dietro. Come dimenticare il mitico ultimo gran premio dell'epoca Villeneuve-Schumacher quando il "simpaticissimo" deutsch pur di vincere ha speronato a 200 all'ora il mitico Jacques uscendo però lui dalla gara e lasciando podio e mondiale al figlio di Gilles. Vedere gli occhi bassi di quello sbruffone tedesco mentre Jacques veniva sommerso di champagne è stata un'esaltazione. E così quando ho letto le dichiarazione dello sbruffoncello ispanico ho pensato "sai bello perdesse il mondiale proprio con Vettel senza ordini di scuderie"? Ora degli ordini di scuderie penso si possa fare a meno. Dire ad uno "scansati per far vincere qualcun'altro" mi pare un filino antisportivo. Ma non mi meraviglio, mi pare più grave il tentativo "doloso
" di Schumacher di far male di qualche anno fa. Certo però che non è un bel gesto e che è passato sottosilenzio in Italia e giustificato solo perchè riguardava la Ferrari, ad esempio infatti per la stessa cosa riportata al calcio (Lazio-Inter di un anno fa con i laziali che tifavano Inter pur di non favorire i giallozozzi per lo scudetto) ci furono anche interrogazioni parlamentari. Detto questo irridere gli altri dicendo "vi toccherà farle anche a voi per vincere" mi pare troppo. E così quando ho saputo che l'ispanico è arrivato settimo, ripeto SETTIMO e che il mondiale è andato proprio a Vettel, ho spalancato il sorriso....sarcastico ovviamente. Ancor di più quando l'ho visto furente con Petrov perchè non chiamandosi Massa non l'ha fatto passare.....Gran gioia....cavallino ancora al palo....nonostante gli ordini di scuderia..... :-) giovedì 11 novembre 2010
Dolce rosso
martedì 9 novembre 2010
Sbaglio --> chiedo scusa....
il risultato finale che ne deriva deve essere una conseguenza che si sa accettare. Nel bene o nel male. Riflessione piccolapiccola, lo riconosco, ma mi è venuta spontanea pur non essendo troppo originale. Mi viene da una mattina piovosa, noiosa e "rabbiosa" per futili motivi e/o per ricordi o pensieri meno futili ma ugualmente grigi e/o per quello che intorno ci circonda tra escort, ballerine sul "cubo di Ruby", telefonate pubbliche/private, dimissioni chieste ma poi fiducie date, ecc, ecc, ecc. E mi "viene" da tirarla fuori dopo aver letto ciò che ha scritto Danielao, proprio lui, sul suo sito giusto oggi (per i non avvezzi a questo sito parlo di uno dei miei cantanti preferiti Daniele Silvestri) . Ho aperto il suo sito convinto che non poteva NON dire qualcosa della serata onestamente bellissima del programma di Saviano/Fazio ma angosciante per la sua esibizione. Non era lui e metteva l'ansia a chi lo apprezza totalmente come me. E così, poche righe semplici ma chiare: ho sbagliato e mi scuso. Banale ma forte. Senza trovare giustificazioni o alibi e senza nascondersi nel silenzio, ma spiegando e prendendosi le proprie responsabilità. Facendo così anche l'esibizione di ieri diventa meno orribile.domenica 7 novembre 2010
Bada Cerci...
Con il motto " IL PATTO E' " non prendersi troppo sul serio, i naviganti che hanno il buon cuore di passare da questo blog hanno votato "il più anti-estetico di questo inizio campionato Viola", e con un misto tra occhio lungo e "gufata scaramantica" hanno così votato:sabato 6 novembre 2010
Una festa amara
giovedì 4 novembre 2010
Santa-n-coerenza
Cristiana, FLI, ecc. che hanno preso le distanze dal Sire e lo hanno bacchettato per condotta privata del ruolo pubblico) sono incoerenti perché prima parlano di libertà di scelte sessuali e poi spiano dal buco della serratura ReSilvio mi ha fatto sorgere una domanda.martedì 2 novembre 2010
Pulpiti, Prediche, Posti di lavoro
Lo so, mai fare zapping quando c'è il Grande Fratello....ma tant'è....ieri sera appunto zappingando qua e la mi sono imbattuto in Alfonso Signorini (....) che pontificava con un ragazzo diciamo un pò “ORIGINALE CHE DICE DI” fare o aver fatto il gigolò ed adesso alberga nella casa
del grande fratello. Per chi non l’ha visto, il giovine di gigolò "'un c'ha veramente nulla" e sembra più un concorrente del “brutto anatroccolo” prima dell’intervento (vedi foto qui accanto), tanto che i fenomeni della Gialappa’s lo hanno già eletto ad idolo col soprannome di “spennacchiotto”. Ora, ormai al Grande Fratello abbiam visto di tutto, con le più sconfortanti etichette….della serie “un tanto al kg”...e quindi dovremmo essere abituati.....ma sentire Signorini che si inalbera “ma siamo matti vantarsi e pubblicizzare la prostituzione in diretta televisiva!??!” mi ha fatto davvero sorridere.
Per due motivi. Primo che da direttore di “Chi” (e di altri giornali/rubriche scandalistiche) non mi sembra che possa fare proprio la verginella, secondo perché ho collegato il fatto che il suo giornale è “proprietà” di ReSilvio. Secondo voi come reagirà il sire? A cosa? Al fatto che il suo dipendente Signorini si è lanciato in una “invettiva” contro la pubblicità della prostituzione e perlopiù da gay dichiarato. Mi veniva spontanea la domanda partendo dal suo realeCV di frequentatore di ragazze "non proprio difficili”, proseguendo con le continue vanterie di questi giorni sulla sua capacità di amatore e di “uomo che si sa divertire” e terminando con le dichiarazioni di oggi “meglio essere appassionati di belle ragazze che gay”. Secondo me da domani si libera un posto di lavoro da direttore di “Chi”…… :-)
BIGNAMI: quando da certi pulpiti cominciano a fioccare queste prediche….la risata viene fuori naturale……ancora di più pensando che certa gente ci "piglia pè scemi" davvero e spesso ci becca anche...
lunedì 1 novembre 2010
Una svolta neanche col fenomeno...
La trasferta di Catania poteva essere una svolta. Il brodino col Bari ed il rientro in Sicilia del fenomeno potevano portare quei tre punti che in trasferta mancano ormai da non so più quanto. Certo affidarsi ad uno che solo una settimana fa ha fatto "UNA FACCIA COSI'" ad un cameriere reo pare solo di avergli chiesto il conto non è il massimo e del Mutu uomo non ho per niente una grande stima, tutt'altro. E non lo giustifico perchè ha la maglia col giglio. Speravo solo, dato che comunque era in campo per la Viola, che le sue doti tecniche e di leader ci avessero dato quella spinta per fare un piccolo salto. Purtroppo solo per i primi venti minuti. Con il Fenomeno, Gila e MarioRitrovato Santana che sembravano poter trovare il guizzo giusto, pianpiano si sono però spenti e siamo andati verso la solita partita di titi e toto...passaggini corti, poche idee, poco gioco, poche occasioni...ennesimo sbadiglio di partita e secondo (ancor più ristretto) brodino che ci lascia però penultimi in classifica....mah...soliti lati negativi e solite partite pocoguardabili dei soliti, tanto che dallo spunto del salotto di casaMasini, coadiuvato da sms di occhi esterni da casa Bollins e Nardo, traggo un sondaggio che vi invito a votare...dopo il primo quarto di stagione vi chiedo di votare il più antiestetico (perchè di migliore è dura parlare, allora rigiriamo il sondaggio...) della Viola....ovviamente calcisticamente parlando....buttiamolo in ridere....che da ridere c'è poco....domenica 31 ottobre 2010
Rabbia e Rose
Le mani che prudono per la rabbia dei racconti di violenza. Il nodo alla gola che sale quando il ricordo si fa più duro da mettere in parole e solo le lacrime che vedi salire agli occhi riescono a spiegare. La paura nel pensare a cosa significano quei lividi sugli zigomi. La RABBIA nel capire che i racconti finora ascoltati sono come purtroppo spesso accade frutto della fantasia di qualcuno che non aveva di meglio da fare che buttarsi sulla notizia. La voglia di farla pagare a chi non ha fatto il proprio dovere ma si è limitato a dire "state attenti perchè siete a rischio" ed a chi non ha trovato di meglio da fare che girarsi da un'altra parte mentre qualcuno gridava straziato aiuto. "IL TOTALE NON CAMBIA ANCHE SE FA STAR MALE". Poi però guardi la forza che è intatta sotto quei lividi. La carica emotiva e propositiva che leggi nelle parole e negli occhi ti fa ammirare una forza d'animo ed una bellezza di spirito che riconosci e che noti intatta nonostante tutto. La voglia di mettere in chiaro tutto, luci ed ombre, che apprezzi e che ti fanno sussultare da quanto chiara e propositiva. La dolcezza del ricordo ed i brividi per quella commozione ti riportano alla fragilità del momento che però viene vissuta come stimolo per andare avanti a testa alta senza nascondersi in vittimismi tremebondi bensì come base per esercitare quella voglia di bello e giusto che il sentimento ti può portare. 

