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#KdL - KIAVE di LETTURA n° 660 |
Nel video che circola in modo virale (pare si dica così) in questi giorni con protagonista Enzo Iacchetti c'è tutto il disagio e lo stato di disperazione del livello (anche) comunicativo della vicenda che riguarda la strage senza sosta che avviene a Gaza. Ovviamente non è tra gli argomenti di disperazione principali che altrettanto ovviamente restano i morti, i feriti, le devastazioni e la pulizia etnica. Ma anche la comunicazione e la visione della cosa hanno un peso importante. Perché fondamentalmente si è ormai trovato il modo di abbinare automaticamente le denunce allo stato stragista di Israele all'antisemitismo, perché senza analisi si declina con la parola guerra un attacco sanguinario dove esiste un solo esercito, perché in automatico serve un contraddittorio anche dove fatti ed eventi indicano inconfutabili verità, perché ci si concentra sull'opportunità o meno del termine genocidio accapigliandosi per un vocabolo e perdendo il senso del significato di quello che sta accadendo. Esattamente quello che provava a dire Iacchetti l'altra sera a "E' sempre Cartabianca". La regola del "se in trasmissione c'è qualcuno che dice che la terra è tonda serve anche qualcuno che contrasti questa tesi" ha fatto però sì che ci fosse come ospite anche Eyal Mizrahi, presidente della federazione Amici d’Israele. Tenendo fede al suo ruolo e non rispettando la verità ed i fatti il presidente ha iniziato a recitare la sua parte: ha contestato numeri di morti e feriti rilevati da fonti internazionali, ha sostenuto che gli eserciti in campo sono due, ha sostenuto che la percentuale di morti di Hamas era superiore a quella dei civili lasciando intendere che quindi sostanzialmente ci poteva stare, ha provocato chiedendo "definisci bambino" a chi gli chiedeva conto della strage di minori in corso, ha apostrofato con "fascista" chi faceva il conto delle nefandezze dello stato israeliano e delle sue bufale. "CHE POI ALLA FINE IL SENSO E' TUTTO QUA" come dicevo (sopra ed in un post di qualche settimana fa qui): chi tocca/denuncia con fermezza le responsabilità di Israele elencando fatti evidenti ed inconfutabili è alla stregua degli antisemiti, fascisti o nazisti. Non contano foto, video, numeri, atrocità. Ospedali pediatrici che vengono giù, bombardamenti su gente affamata ed in coda per gli aiuti alimentari e sanitari, distruzioni infinite strutturali e generazionali, ferite ad anime e corpi senza più nessuna cura possibile per l'annientamento delle strutture di una società civile. E senza contare le conseguenze "a lungo termine", solo prendendo atto della fotografia di "oggi". Tutto è contestato e contestabile con (oltretutto) l'arroganza dei potenti a cui non si può sbattere in faccia la realtà perché hanno la prerogativa di potersela costruire a piacimento e quindi su misura.
Ho sentito il sempre brillantissimo Luttwak dire testuale "se bombardano bambini e neonati è perché quei bambini e neonati hanno lanciato razzi" oppure appunto il suddetto amico d'Israele sfidare Iacchetti con un tronfio "definisci bambino" e sembra tutto normale. Ed è anche quasi "vergognoso" che ci si debba attaccare continuamente ai bambini per provare a catturare l'attenzione. Ovvio che siano gli elementi più deboli ed innocenti da far emergere come vittime ma qui c'è una strage continuativa di TUTTO. Persone, società, vite, generazioni. Il tutto nel totale menefreghismo generale identificato perfettamente dalla frase che arriva soltanto adesso dalla nostra "ineffabile" presidentessa del consiglio che si erge a statista definendo addirittura "reazione spropositata". Decine di migliaia di morti, centinaia di migliaia di feriti, annullamento della vita della popolazione palestinese = reazione spropositata. "Ah, birichini questi permalosi israeliani..." sembrava essere il sottotitolo.
Ma quand'è che verrà presentato il conto a chi sta portando avanti questa strage ed a chi si permette questo scempio comunicativo e non solo? Quando verrà ripristinata la regola del "i fatti sono tali, sulle opinioni si discute"? Quando finalmente si capirà che chi viene mutilato, ucciso, reso orfano, annullato nella propria dignità e vita a Gaza ora ha avuto solo la sfortuna di essere nato a qualche migliaia di chilometri di distanza dal "nostro" punto fortunato? Quando si capirà che una strage continuativa di innocenti ed anche terroristi è tale chiunque la metta in atto e che questo chiunque deve essere chiamato stato omicida e stragista?
Purtroppo questo CONTO lo stiamo pagando tutti e purtroppo nemmeno ce ne rendiamo conto davvero fino in fondo.
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