domenica 30 novembre 2025

Anche oggi si vince domani

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola
Per provare ad uscire dalle sabbie mobili dell'ultimo posto, facciamo visita all'ex mister appena insediato in quel di Bergamo. #KappaDeca Viola per la sfida all'Atalanta.
  1. Partita. Campionato - 13^ : ATALANTA - FIORENTINA = 2 - 0   GOAL: Kossounou, Lookman
  2. Formazioni. Il Mister cerca di dare fiducia alla squadra proponendo una sostanziale conferma di metodo di gioco ed uomini. A comandare la difesa è quindi Pablo Marì con i soliti Ranieri/Pongracic accanto, il rientrante Dodò a destra e Parisi sull'altra fascia. Nel mezzo il terzetto che Vanoli sembra aver scelto come titolare con Fagioli e Mandragora che si alternano centralmente e sono affiancati da Sohm. Davanti torna la coppia d'attacco "pesante" con Piccoli che gioca accanto a Kean.
  3. Primo tempo. Neanche cominciamo e prima Kean e soprattutto poi Piccoli creano due occasioni molto importanti che Carnesecchi respinge in angolo. Dopo questa fiammata subiamo il gioco dell'Atalanta: Scamacca tira centrale, De Ketelaere viene fermato all'ultimo istante, Zappacosta è ipnotizzato da De Gea da due passi, ancora De Ketelaere che impegna in un gran intervento De Gea. Nel mezzo ancora Piccoli ma con un tiro troppo debole. Al quarantesimo all'ennesimo strappo di De Ketelaere (imprendibile) palla indietro a Kossounou che volendo crossare trova l'incrocio dei pali per il vantaggio atalantino. Prima della fine del primo tempo Lookman sfiora il palo dopo un rinvio sbagliato di De Gea
  4. Intervallo. "...Kossounou primo gol in campionato, nell'Atalanta, in Serie A....ma probabilmente in carriera visto che per segnare ha dovuto crossare male...."
  5. Secondo tempo. Ricominciamo con Kean che avrebbe un paio di occasioni ma le sparacchia una fuori ed una alta. L'Atalanta ricomincia a pressarci e ci mette un po' alle corde, guadagna un angolo su cui De Gea ci salva ma Lookman è tutto solo per il tap-in vincente e sono due. Un paio di giri di orologio e Lookman mette in mezzo un pallone perfetto per De Roon che di testa costringe De Gea ad un mezzo miracolo. Dodò avrebbe anche una buona occasione ma come per tutta la sua ora di gioco non azzecca la scelta. Kean di testa trova Scamacca attorno alla linea di porta e De Ketelaere arriva fino da De Gea ma per fortuna perde l'attimo. Ad un quarto d'ora dalla fine Kean la potrebbe riaprire ma il suo colpo di testa finalmente preciso sbatte sul palo.
  6. Pagelle. De Gea 7-  ; Dodò 4,5 , Pongracic 5 , Pablo Marì 4,5  , Ranieri 5 , Parisi 6  ; Sohm 5 , Mandragora 5 , Fagioli 5 Piccoli 5 , Kean 6- Fortini 6 ,  Gudmundsson 5 , Ndour SV , Richardson 5,5 , Comuzzo SV  All. Vanoli 5,5  
  7. Prestazioni.  Su De Gea "MUSICA E PAROLE" sono sempre le stesse: "eh se non ci fosse lui". Sbaglia un rinvio ed è da segnarlo come appunto, poi le solite 4/5 parate tra l'importante ed il notevole. Dodò ha fatto davvero tenerezza nel riuscire a non trovare mai mai e mai il passaggio giusto neanche ad un metro. Ranieri su De Ketelaere è un esercizio di sadomasochismo. Kean sbaglia tantissimo ma ha anche molta sfortuna con l'ennesimo palo e soprattutto con il resto della squadra che non lo aiuta mai ed in nulla. Parisi e Fortini meritano la sufficienza solo per aver fatto un paio di corse e due sprint, per dire il livello.  Il livello del centrocampo è quello che quando sono andato a dare i voti non ricordavo chi aveva giocato e chi entrato dopo.
  8. Kommento. Rispetto al nulla assoluto di qualche settimana fa, forse arrivano piccoli cenni di vita. Qualche occasione, un po' di sfortuna, qualche giocata. Alla tredicesima giornata senza vittorie può bastare? NO. Perché il migliore in campo come da inizio stagione è De Gea che evita diversi gol aggiuntivi, perché a centrocampo non ci sono segnali di vita né di gioco, perché molti giocatori sono tra l'imbarazzante e l'osceno e perché soprattutto siamo ultimi e la salvezza dista cinque punti. Quindi al momento i piccoli segnali di miglioramento sono solo dovuti al fatto che rispetto al nulla, peggio non si poteva fare. Sassuolo, Verona, Udinese, Parma le prossime quattro sfide prima della fine di questo anno solare: alibi finiti e timidi segnali di crescita che non possono bastare, bensì moltiplicarsi fino alla vittoria, più volte.
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...acceso ora, quasi quasi rispengo...muah....mi sa che 'uncisifa, invece di vedere uno scudetto qui si finirà per aver visto tre volte la serie B...ed io che dicevo che si faceva schifo anche gli anni scorsi..."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: DE GEA - Il peggiore: DODO'.

sabato 29 novembre 2025

I migliori applausi

#Klibro Novembre 2025 
qui il mio intero catalogo

ANDREA CARDONI
"La parte migliore del paese"
Fandango libri

Cambiano i soggetti, cambiano gli argomenti, cambiano gli stili, cambiano gli scenari ma c'è una costante: gli applausi. Quando Andrea Cardoni prende la penna e "lascia andare" seguirlo è davvero un gran privilegio. In questo "La parte migliore del paese" alla sua grande capacità di raccogliere la voce degli altri ha finalmente aggiunto la propria di voce ed è uscito un perfetto coro intonatissimo. E' un libro a cui non può non essere legato visto l'argomento e visto l'esordio da romanziere oltre che da autore ed è un libro a cui non si può non legarsi. 
E' originale nella visione paradossale e fantasiosa che come sempre accade poi viene poco a poco superata dalla realtà. Mattia Taidelli, il protagonista, si trova immerso in una realtà che non conosce e ne viene travolto per mille aspetti di origine e tipologia diversa. Per sua natura è uno che ha sempre "preso atto di tutto" e si troverà a far prendere nota agli altri di tanto. La storia inizia e finisce con due diversi lampeggianti e due diversi significati della parola "riconoscimento" ed ha nel mezzo un percorso personale immerso in un paesaggio collettivo: il mondo del volontariato. Ma non solo. I mondi comunicativi ed i loro percorsi, il mondo del lavoro e le sue strade, i rapporti di varia natura e varia costruzione. Tutti pressano attorno a Mattia e gli creano una sorta di tappeto di sabbie mobili dove lui deve essere bravo a rimanere in equilibrio. Un lavoro complicato nelle modalità e nel riconoscimento, rapporti che ondeggiano tra opportunismo e prevaricazione, un filino di fato contro e poi una "porta tagliafuoco" a mostrargli una sorta di strada nuova. La sua idea di far parlare gli altri ha finalmente il giusto riconoscimento ed il suo podcast "Mamaiut" diventa un caso di studio: dal niente al virale fino ad arrivare addirittura oltre. E da lì quello che era un mondo fino ad allora sconosciuto a tutti diventa protagonista mostrando altre debolezze oltre a quelle già note della difficoltà di apparire. La voglia di farlo a tutti i costi e la "moda" che girando si accorge del volontariato facendolo diventare oggetto e soggetto di tutte le attenzioni.
Andrea trova nell'ironia, nel paradosso e nel sarcasmo tre sentieri che conducono ad un solo punto di arrivo: un gran bello stile di scrittura. Fotografa una storia di fantasia basandosi su racconti veri e scrive di realtà concrete partendo da una trama romanzata. Il suo stile di scrittura è un flusso continuo che non concede troppe soste anche quando la trama rallenta. Il suo uso della punteggiatura fatto di parole continue intervallate solo da alcuni alternativi usi delle maiuscole e dall'abolizione dei segni dei dialoghi, per me ostico e non per niente nelle mie corde, in realtà rende il racconto un fiume in piena. In tutto questo c'è poesia e sguardo puri, e l'avvicinarsi al dolore senza lucrarci su, mostra come si fa ai protagonisti del libro che invece ne sfruttano la scia mediatica. Non molla la sua capacità di rendere protagoniste le storie e le voci degli altri ma vengono mescolate con la sua di capacità di raccontare ed è speciale come quella di raccogliere. Ci sono tanti personaggi e nessuno è fuori luogo all'interno del racconto del libro, ognuno di essi ha un perché ed un ruolo e tutti sono funzionali al percorso della storia. Nessuno è banale e per tutti c'è un tratto descrittivo che "te lo fa vedere". E poi c'è la grande intuizione di unire qualcosa che fatica ad essere comunicato da sempre con qualcosa che da sempre - da quando sono nati - sfonda la comunicazione: volontariato e mondo dei social (e non solo)
Tutto questo senza dimenticare mai i toni adeguati al racconto ed ogni sua piccola virata. Se vi state chiedendo "boia ma è davvero così bello questo libro?" la risposta è "assolutamente si". Applausi davvero, quelli migliori e più forti. 

CINQUE CITAZIONI

1 - "...poi gli dice, Si sistema. Anche sua madre gli diceva sempre Si sistema. E lui si incazzava. E' per aver creduto al si impersonale di Si sistema che non si è sistemato..."
2 - "....la Busta delle Buste è prima e ultima, il contenitore dei contenitori, il tutto che contiente la comma delle parti. La Busta delle Buste è la figura retorica del mondo, l'allegoria dell'universo....."
3 - "...la voce è un posto. La voce è un gesto d'aria fatto di pensiero. Ma quando lavori alla voce degli altri non ne hai più una tua..."
4 - "...mio padre diceva, fà del bene e scordate, fà del male e pentete..."
5 - "...il rancore è lungo e largo. L'odio finisce subito. Il rancore non finisce mai..."

Mia personale VALUTAZIONE: ***** - cinque stelle su cinque

venerdì 28 novembre 2025

Solo al raduno...

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 670

Dei tanti concerti visti con Liga, ognuno ha dato emozioni diverse e lasciato ricordi importanti e per questo non troppo accomunabili tra di loro. E' innegabile però che con il passare degli anni - e delle decine di concerti - un senso di piacevole loop si possa innescare. 
Il raduno del Bar Mario in tal senso è perfetto per movimentare le cose. Ha frequenza "random" ed è riservato agli iscritti del fan club, ma soprattutto stravolge un po' di concetti negli anni precostituiti.
Intanto i numeri relativamente ridotti poi l'orario totalmente diverso ed infine l'ambiente decisamente familiare. Quest'anno era il PalaPanini di Modena, luogo storico per i raduni del Liga, ad ospitare l'evento. Orario d'inizio le 16 come da consuetudini radunesche e scaletta totalmente diversa dal solito, non solo delle canzoni. 
Il programma infatti prevedeva le solite diverse sessioni con i diversi gruppi (Clandestino, Banda, band attuale), qualche parola del mio Poeta tra gli intervalli diversi, il set finale con tutti sul palco come elementi "noti". Altri elementi invece sono possibili solo in questo tipo di concerto, anzi in un raduno. Fan sul palco, domande dirette a Liga e soprattutto scaletta decisa per dieci pezzi dieci dallo stesso fan club. Su questo punto soprattutto il raduno diventa unico. Per la possibilità di "scelta" ma soprattutto di (ri)ascoltare qualcosa che rimane di solito nascosto. Nel sondaggio del Bar Mario a comandare sono state "le ballate" (tranne è più forte di me che viene eseguita insieme a i duri hanno due cuori nel set finale) ed allora Liga le esegue solo con la chitarra trasformando l'atmosfera in qualcosa di speciale, direi unico. Ed allora eccoli sarà un bel souvenir, lettera a g, atto di fede, cerca nel cuore e quando tocca a te
Si arriva al podio e sono brividi, di quelli veri. Si parte con uno dei miei pezzi preferiti (si lo so, praticamente tutti) che sempre secondo me ha uno dei testi più sottovalutati vista invece la potenza del clima che instaura, speciale sin dall'attacco per poi esplodere lungo il percorso "se ti basta chiamami scemo che io almeno Credo nel rumore di chi sa tacere, che quando smetti di sperare inizi un po' a morire, credo al tuo amore e a quello che mi tira fuori o almeno credo, credo che ci sia qualcosa chiuso a chiave e che ogni verità può fare bene o fare male, credo che adesso mi devi far sentir le mani, che a quelle credo, Qua nessuno c'ha il libretto d'istruzioni", tanto bello da non poterlo non filmare.

Seconda posizione sul podio un altro pezzo da brividi. Canzone che mi ricorda un San Siro di oltre ventitré anni fa quando Liga decise di "fare un corno" ad Urlando contro il Cielo e chiudere il concerto proprio con la domanda su che pezzi possa far passare il deejay del cielo. Il pezzo del cuore del mio Capitano e questo video quindi è tutto per lui. 


Posto più alto sul podio la canzone "non la fa ma se la fa" del gruppo a dopo influenzato dalla passione smodata del Galga. Video non fatto per telefonata in corso ed allora ripropongo quello del raduno di nove anni fa. Walter ha la potenza di creare davvero un'atmosfera magica, di quelle che respiri e sorridi tra il malinconico ed il soddisfatto, di quelle che ti ricordi perché proprio attaccata sulla pelle.


Ed infine, le consuete cinque foto per tenere traccia di questo ennesimo viaggio in terra ligabuiana, per il quale ringrazio di cuore chi ha condiviso con me tragitto e momenti in cui "la pelle si farà", come sempre compagnia fondamentale e certa. Ed un applauso di cuore a quel Poeta che ha reso sì scenico quel "cadremo ballando" ma ha anche e soprattutto regalato ventisei pezzi e più di tre ore di emozioni e brividi.

Rialzato dal cadremo ballando

Tutto per noi

La scaletta del fan club

Siam quelli là

Finale tutti insieme

martedì 25 novembre 2025

Una fitta allontanata

Intento a passeggiare per quel parco che non aveva mai preso troppo in considerazione, si trovò ad allargare il proprio giro mosso da un chissà quale istinto. Mentre ascoltava quel podcast satirico (a tratti sarcastico) che tanto sciacquava il suo cervello nei momenti in cui aveva bisogno di staccare da pensieri ingombranti, si trovò in un piccolo spazio chiamato "il cortile degli assenti". Il piccolo giardino nel giardino era delimitato da quattro panchine di colori diversi. I colori della pace, il bianco, i colori rainbow, il rosso. Ognuna identificata da una targa che spiegava che quella panchina era lì per far sedere il ricordo di vittime di atrocità avvenute per folli motivi diversi. Rimase colpito e rimase a guardarle. Tutte. Poi il suo sguardo venne catturato da quella rossa ed è lì che si accese il ricordo di Pamela e di quella lezione di vita. Gli sembrò di sentirla parlare adesso, con quella voce dolce ma tremendamente profonda ed  "UNA FITTA ALLONTANATA" per molto tempo tornò a fargli scomoda compagnia. Ci si avvicinava alla giornata internazionale contro la violenza delle donne allora come in quell'istante e mentre parlavano delle iniziative che si stavano organizzando lei gli disse: "vedi, fin quando il 25 novembre sarà UNA giornata in cui si considera le donne come si fa con le cose che meritano un briciolo di attenzione sporadico per poi riporre nell'angolo nel quale si pensa meritino di stare, sarà quasi peggio che meglio". Lui non riusciva a capire il perché e quella posizione gli risultò eccessiva ma conoscendo lo spessore di Pamela attese il resto della spiegazione. "vedi, fin quando a farci PAT PAT sulla testa una volta l'anno, facciamo due con l'otto marzo, saranno quelli che durante tutto il resto dei giorni ci considerano quelle che in fondo se la sono cercata per una gonna più corta o un rossetto più accesso questo giorno sarà la nostra sconfitta più che la nostra vittoria. Estremizzo. Ti ricordi Marina? La ragazza che lavorava nella ditta di fronte alla nostra? Non le ha creduto nessuno, nessuno ha fatto niente, nessuno le ha mostrato vera solidarietà, nessuno si è astenuto da mettere in giro voci sul suo presunto essere facile, nessuno l'ha considerata attendibile quando ha denunciato il compagno geloso. Poi il 13 ottobre in quella chiesa davanti a quella bara erano tutti travestiti da coccodrilli dalle lacrime facili". Fu lì che lui ebbe quella sensazione di mancanza d'aria che raramente avrebbe provato successivamente. Si sentì infilzato da quelle accuse perché quei commenti li aveva sentiti anche lui e pur non partecipando ai discorsi non aveva alzato la voce chiedendo il rispetto per Marina ed in fondo per tutte le donne. Guardando quella panchina quella fitta allontanata per tanto tempo si fece di nuovo sentire, forte come all'epoca. "vedi, lo so bene che mi date tutti della femminista polemica e che non andate troppo oltre prendendomi in giro anche sul mio aspetto fisico solo perché ho un bel culo, ma davvero fin quando non si capirà che ogni mancanza minima/media/grande verso una qualsiasi donna deve riguardare tutti - donne e uomini - e tutti i giorni, il 25 novembre sarà la festa internazionale dell'ipocrisia". Per poi concludere "vedi, il paradosso è che io mi devo sentire fortunata come donna perché in 40 anni ho "solo" guadagnato meno di quanto meritassi, fatto meno carriera di altri colleghi maschietti, aspettato l'ultima promozione due/tre anni in più di un percorso già ritardato perché "eh sai sei incinta...", sentito commenti più o meno sboccati su quanto e come fossero frequenti e lunghe le mie riunioni con il capo. E perché? Solo perché sono donna. E davvero sono fortunata in paragone a Marina o a molte altre anche "solo" importunate e/o molestate. E questa è la vera tragedia." Quei vedi li risente tutti davanti a quella panchina e gli scappa un sorriso malinconico. Pamela, che alla fine quei motivi di fortuna li aveva sbattuti in faccia al capo sbattendo anche la porta e provando a far valere i propri diritti denunciando quello che riteneva ingiusto. Il primo risultato? I commenti "da quando ha smesso di fare le 'riunioni' con il capo si è impermalita". L'ennesima conferma della correttezza della sua tesi. Il sorriso si fece amaro sul suo volto e quella fitta tornò prepotente. "più fortunata di Marina" ripensò a quelle quattro parole. E quella fitta picchiò più forte. Tanto. E quella panchina divenne più rossa, almeno ai suoi occhi.

sabato 22 novembre 2025

Piccoli cenni

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola
La nuova gestione Vanoli iniziata a Marassi (clicca qui) fa il suo esordio al Franchi con il botto: LA partita. #KappaDeca per la sfida alla #JuveMerda.
  1. Partita. Campionato - 12^ : FIORENTINA - JUVENTUS = 1 - 1    GOAL:  Kostic, MANDRAGORA
  2. Formazioni. Si riparte dopo la sosta confermando le scelte pre-sosta. A comandare la difesa è Pablo Marì affiancato da Pongracic e Ranieri centralmente e da Dodò più la sorpresa Parisi sulle fasce (vista la conferma dell'assenza di Gosens). A centrocampo viene scelto dopo qualche panchina l'ex Fagioli regista mentre i due mediani sono ancora Mandragora e Sohm. Piccoli affianca l'altro ex Kean. Panchina per il terzo ex Nicolussi Caviglia
  3. Primo tempo. Non sembriamo molto più pimpanti di altre occasioni ed il loro centravanti guadagnerebbe anche un rigore, tolto dal VAR con qualche dubbio sulla correttezza della chiamata. Ci svegliamo e Kean si viene a prendere una palla quasi a metà campo per portarla in area e provare a far venire giù la traversa. Mandragora su punizione ci prova con un tiro liftato morbido ma trova solo l'esterno della rete. Di nuovo il centravanti dei gobbi scherza Pablo Marì e "RIDIAMO A PIU' NON POSSO" soprattutto perché poi dopo aver saltato anche De Gea, lo stesso nove viene ostacolato da Yildiz e spara fuori. Al quinto di recupero lo stesso centravanti mura un tiro di Locatelli, noi non usciamo e Kostic da fuori beffa il nostro portierone, nell'occasione non troppo one.
  4. Intervallo. "..avevamo calcolato quarantacinque minuti di autonomia, quel recupero ci ha tagliato le gambe...."
  5. Secondo tempo. L'ingresso di Fortini e la strigliata probabile del Mister ci fanno reagire. Troviamo subito il pareggio con un eurogol di Mandragora su assist di un Kean supercarico. Non solo. Ancora Kean che dialoga con Piccoli e prova con un diagonale che Di Gregorio respinge in angolo. Subito dopo un mischione dopo un nostro calcio d'angolo ci fa sfiorare il raddoppio. Un quarto d'ora e chiudiamo la nostra sfuriata. Torna in qualche modo avanti la #JuveMerda con un assolo di Yildiz che scarica piano però su De Gea che invece viene impegnato molto di più dal colpo di testa di McKennie dove serve una bella reattività per non rimanere sorpreso. Finale con fiato corto e qualche pallata in tribuna.
  6. Pagelle. De Gea 6 ; Dodò 4,5 , Pongracic 6+ , Pablo Marì 4,5 , Ranieri 6 , Parisi 6 - ; Sohm 5 , Fagioli 5 , Mandragora 7 Piccoli 5,5 , Kean 7,5 Fortini 6,5 , Ndour 5,5 , Gudmundsson 5 , Kouadio 6+ ; Viti SV All. Vanoli 6 
  7. Prestazioni.  Mostruosa la partita di Kean che da solo trasmette la carica, tira in porta, fa assist e crea occasioni. Parisi è volenteroso ed anche tanto ma se lo notiamo è il resto che deve preoccuparsi. Allucinante la prestazione di quel tizio biondo , probabilmente un passante, nel primo tempo quando la cosa migliore che fa è tirarsi la palla sul braccio con uno svirgolone clamoroso. Buono l'ingresso di Fortini e Kouadio, grinta e corsa apprezzabile anche negli errori di precisione. Un paio di recuperi di Pongracic probabilmente gli farebbero meritare un voto più alto ma sul gol subito si gira colpevolmente. Bellissimo il gol di Mandragora che resta l'unico, eccetto Kean, a dar l'impressione di poter far male agli avversari e non solo con le pedate.
  8. Kommento. Nel primo tempo abbiamo l'occasione più grande ma giochiamo una partita comunque molto molto opaca che in qualche modo illuminiamo con un quarto d'ora di reazione apprezzabile nel secondo tempo. Siamo clamorosamente legati all'unico schema noto: palla a Kean e sperare. Oggi il centravanti era in giornata speciale ed abbiamo tenuto botta. A centrocampo la fatica è clamorosa e sugli esterni di difesa troviamo spinta solo quando i titolari escono. Una delle #JuveMerda più scarse fa pochissimo ma trova il gol nel primo tempo e ci mette in ansia (per poco o nulla) nel finale. Un nuovo brodino ma il pasto dei tre punti comincia davvero a mancare TANTO visto che siamo praticamente a Dicembre e la vittoria ancora non è arrivata. Prendiamolo questo punticino, sperando soprattutto quelle cose buone intraviste siano i (piccoli) cenni di qualcosa di diverso.
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...mi sembra bene per ora no?!? Uh che bello questo risultato, sto impazzendo dalla gioia....raudi, tric trac, nani, ballerine, fuochi d'artificio..."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: KEAN - Il peggiore: PABLO MARI'.

venerdì 21 novembre 2025

LA partita

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 669

Come già detto e manifestato in questo blog più volte, ci sono partite e poi c'è.....la #juvemerda. Ed anche se la passione (mia ma mi sa non soltanto mia) è diametralmente calata ed ha preso sfumature più tenui, quella di domani non sarà mai una partita come le altre o anche una partita importante, ma appunto LA partita.
Ed allora riprendo qualcosa che ho scritto un po' di tempo fa e lo ripropongo....vedi mai che possa "portare bene".....visto il periodo si provano un po' tutte.....
E di seguito il sunto di quel "vecchio" post.....
BUONA LETTURA e FORZA VIOLA SEMPRE, specie per domani.

Parte dal cuore, dalla passione, dai "SOGNI DI ROCK & ROLL" che ogni tifoso viola ha nel proprio DNA. Vive dell'indole da sempre polemica di Firenze e del suo giglio rosso e si alimenta con la "bruttura" di rivali odiosi e mai sopportati. 
E' parte di ogni frequentatore del Franchi, di ogni appassionato, di ogni interessato alle vicende viola, dal più affezionato tifoso a quello che ascolta solo i risultati la domenica sera. Si identifica in quel "siete più brutti della multipla" e si fotografa in milioni di episodi, di furti, di partite epiche, di gesti e scaramanzie che ognuno personalizza e rende propri a modo suo e con la propria memoria "ma quando ci rubarono quel rigore in coppa Uefa?" "ma quando segnò Tendi?" "ma quando si arrivò tre ore prima e si fece lo stesso la coda ai cancelli?" e milioni di altri episodi.
.....
Per definirla meglio cerco le parole in frasi o discorsi che ho già usato e gli episodi che in qualche modo ho già "selezionato". 
Parlo degli episodi raccontati, "fotografati" e ricordati con video nel mio "Una Passione da 10"

Il calcio, come gli altri sport ma forse ancora di più, vive di rivalità e di accesi duelli; per una parte delle squadre italiane, questa rivalità è identificata ed identificabile dal derby che mette di fronte le due squadre della stessa città. Per la Fiorentina la cosa non è mai stata possibile per assenza di una seconda squadra di Firenze e quindi la rivalità bisognava cercarla altrove. La rivale più naturale si è rivelata essere la Juventus, scelta comune anche ad altre per il fatto di essere la squadra più titolata del campionato italiano, dai metodi dirigenziali spesso arroganti e conseguentemente una delle meno simpatiche.
Come già visto anche per il calcio storico, è nello spirito fiorentino il senso di orgoglio e disprezzo della prepotenza dei cosiddetti potenti (la partita durante l’assedio di Carlo V ne è un valido esempio), ma in questo caso non è solo quello. La rivalità nasce da lontano, da epiche partite in cui la Fiorentina era una squadra nettamente inferiore e faceva dell’ardore agonistico l’unica arma a disposizione contro la maggiore classe dei rivali sorretti dalla superpotenza Fiat degli anni del boom economico. Quando i valori sono stati più vicini e quindi all’antagonismo si è aggiunto anche la concorrenza per lo stesso obiettivo, la rivalità ha toccato le maggiori vette fino ad arrivare al 1981/82. Quello infatti fu il campionato in cui arrivò l’evento scatenante che sancì e certificò quella che sarebbe diventata una rivalità storica. All’ultima giornata di campionato, con le due squadre a pari punti in testa alla classifica, due decisioni arbitrali discutibili portarono al pareggio la Fiorentina a Cagliari ed alla vittoria la Juventus a Catanzaro portando lo scudetto a Torino. Quella fu la classica goccia che faceva traboccare il vaso, molti tifosi viola delusi dal risultato videro nell’approssimarsi dei Mondiali, quindi nel pericolo di allungare i tempi del campionato con uno spareggio, il motivo che in qualche modo spinse ad una conclusione immediata favorendo la squadra più potente. A Firenze tutti si sentirono defraudati di un terzo scudetto meritato sul campo e da allora la sfida con la Juventus non fu più una partita ma LA partita.
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"Una passione da 10" di Enzo Susini - edizioni goWare 

sabato 15 novembre 2025

Correre per trovare il proprio posto

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 668
C'è un'abitudine a cui "VOLENTE O NOLENTE RISPONDERO' PRESENTE". E' quella che da un certo punto in poi del mio tempo libero ho cominciato a curare piano piano, con alti e bassi ma senza mai abbandonare. Consiste nello spogliarsi di fatiche e pensieri vari ed infilarsi pantaloncini e maglietta indicata per la stagione, allacciarsi i lacci di scarpe che si mettono solo in quelle occasioni e partire. Controllare marsupietto da anziani, verificare la batteria di telefono ed auricolari e "scendere in strada" preparandosi a faticare. Se questi sono i passaggi standard, da qui in poi cominciano quelli che differiscono da giornata a giornata. Appena fuori infatti iniziano le scelte di come accompagnare il percorso: la playlist, la direzione iniziale e più o meno il percorso che per mio gusto tenta sempre di essere diverso tra andata e ritorno. Decise anche queste, le gambe - vagamente attivate da due/tre movimenti di riscaldamento - provano a mettersi in moto insieme all'applicazione specifica per tenere traccia di quanto fatto e come.
Quello è più o meno il momento che preferisco. Quello in cui tutte le resistenze di fatiche fisiche e quelle a parole di "maccheseisicuro" detto interiormente, vengono spazzate via da una sorta di click che spegne il bagaglio di pesantezza ed accende davvero il motore. Parte la corsa e la testa continua a fare mille giri ma allo stesso tempo si libera. La musica la accompagna ed il percorso scelto fa da sfondo. Le strade piene di auto prima, i semafori poi ed infine le parti pedonali: tutto per arrivare in un po' di verde in un'area "diversa". Finalmente lo spazio migliore dove mettersi davvero in moto respirando aria pulita nel parco fiorentino più grande. 
Costeggiare i viali alberati delle Cascine tra un peso della valigia ed un filo rosso è trovare il ricercato respiro ed il battito giusto. Attraversare la passerella verso l'Isolotto facendosi accarezzare da Lucio Dalla e Rino Gaetano è il modo migliore per godersi l'Arno con i suoi calori autunnali e la giornata con le sue temperature primaverili. Arrivare attraverso il giro completo del parco a toccare le panchine dove Nuti raccontava di affettati e partiti politici strappa un sorriso e mette il buon umore. Concludere il percorso verde costeggiando i campi della Trave tra i complici di Nigiotti e gli atomi dei Negrita è davvero ritrovare il proprio posto. Di nuovo il passaggio attraverso un po' più di asfalto e mezzi in movimento ed il rientro. 
L'applicazione ti segnala km e passo e comunque, anche se non era l'obiettivo principale della corsa, uno sguardo è naturale e stimolante darglielo. Quello che invece resta più importante è l'aver assaporato anche questa volta l'aria buona di una corsa che sembra togliere fiato ma che in realtà lo consegna in grandi quantità. Due passi per defaticare ed uno sguardo a quel parchetto sotto casa che negli anni ha visto passare momenti e significati diversi. Punto perfetto dove lasciare l'ultimo sguardo e l'ultimo sorriso tra ricordi ed emozioni, facendoli incastrare stretti prima di rientrare.
Alla prossima corsa, alla prossima voglia di raccontarla di nuovo.

domenica 9 novembre 2025

Brodino per gli ultimi

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola
Comincia la gestione Vanoli in quel di Marassi. #KappaDeca per la sfida ai rossoblù.
  1. Partita. Campionato - 11^ : GENOA - FIORENTINA = 2 -  2 GOAL: Ostigard, GUDMUNDSSON (R), PICCOLI, Colombo 
  2. Formazioni. Nuovo Mister ma vecchio schema. Confermata la difesa a cinque con Pablo Marì a guidare il pacchetto e Fortini al posto dell'infortunato Gosens. Il terzetto di centrocampo si basa su Nicolussi Caviglia regista ed i due mediani Mandragora e Sohm. Gud torna da ex a Genova e Piccoli sostituisce Kean che non ce la fa. 
  3. Primo tempo. Primo quarto d'ora di errori tecnici imbarazzanti e pallate: la tensione di una sfida salvezza (sigh). Su una punizione dalla trequarti Martin taglia un cross in area e Mandragora si perde Ostigard che alla prima occasione ci fa male: siamo sotto. Pochi minuti dopo Piccoli guadagna un angolo e su quello Colombo ci regala un calcio di rigore dove Gud fischiatissimo batte perfettamente ed è parità. Dopo il botta e risposta praticamente niente altro se non un Mandragora che ciancica un po' sul bel cross di Fortini ed un Marcandalli che di testa (ancora solo) non impensierisce De Gea. Un altro paio di cross genoani e fine primo tempo.
  4. Intervallo. "..menomale c'è stato il botta e risposta sennò era davvero dura non dormire tutti e quarantacinque minuti, così siamo andati almeno a singhiozzo...."
  5. Secondo tempo. Il botta e risposta dell'inizio gara si ripete subito anche nella ripresa. Ranieri manca l'intervento e colpisce di mano, per fortuna il Genoa manda sul dischetto Colombo che tremebondo tira in bocca a De Gea. Prendiamo coraggio dalla cosa e siamo pericolosi su un paio di contropiedi; su uno Gud vince fortunosamente due rimpalli, la palla va a Sohm che trova un bel filtrante per Piccoli che in diagonale ci porta in vantaggio: finalmente un'azione! Sembra la svolta ma su una nuova punizione di Martin dalla trequarti entriamo in difficoltà sul relativo cross e mischione dove succede "TUTTO ED IL SUO CONTRARIO". De Gea non perfetto in uscita resta nella terra di nessuno, Dodò fa assist a Colombo volato via dallo stesso portiere spagnolo e proprio da terra colpisce e pareggia: altro che gollonzo della Gialappa's. Tranne molta confusione ci sono due azioni in tutto il resto del match, una per parte: Piccoli si gira bene e tira forte appena liberato della marcatura ma Leali risponde bene, nel finale Masini gira bene dal limite ma De Gea è pronto.
  6. Pagelle. De Gea 6,5 ; Dodò 5- , Pongracic 5 , Pablo Marì 5,5 , Ranieri 4,5 , Fortini 6+ ; Sohm 6,5 , Nicolussi Caviglia 5,5 , Mandragora 5,5 Gudmundsson 6,5 , Piccoli 7 Parisi 5,5 , Viti 6 , Dzeko 5,5 , Ndour 5,5 , Fazzini SV ; All. Vanoli 6
  7. Prestazioni. Finalmente Piccoli: un gol ed uno spunto da vera punta oltre ad una lampadina sempre accesa. Gud non si tira indietro ed è una notizia, Ranieri anche ma per un altro sport: chiacchiere e buche. Dodò così così per un tempo e qualche minuto ed irritante per quasi tutto il secondo tempo. A centrocampo, Sohm con un tocco filtrante e tre tocchi laterali è il migliore del gruppo. De Gea ha fatto il solito miracolo poi si deve essere stancato ed uscendo dalla sua area piccola - nell'azione del secondo gol - si è fatto avvolgere dalla mediocrità dei tre centrali.
  8. Kommento. L'esordio di Vanoli combaciava con una sfida diretta importante. Il Genoa è apparso ancora meno roba di noi ma questo recentemente aveva sempre significato ben poco. Abbiamo confermato di avere tanti e tanti problemi che per fortuna oggi non hanno portato alla sconfitta ma ad un pari. Allucinante il secondo gol preso ma anche il primo abbastanza ridicolo. Loro avevano un solo schema: il cross dalla trequarti e noi l'abbiamo sofferto per tutta la gara con tre centrali ridicoli, in particolare quello che chiacchiera'unmonte. Resta il problema del gioco a centrocampo: in qualche modo oggi c'ha messo una pezza Gud e......Colombo che ci ha prima regalato un rigore e poi ne ha sbagliato uno. Resta il fatto che all'undicesima dobbiamo ancora vincere e non ci siamo riusciti nemmeno....con la penultima. Tristezza.
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...ascolto, mi son svegliato da poco e tra poco esco...intanto il gol dell'ex s'è fatto noi, dicono un capellino meglio: Amoruso non lo sento sconfortato, per ora...l'importante è smuovere la classifica... :-) "
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: PICCOLI - Il peggiore: DODO' - RANIERI.

venerdì 7 novembre 2025

Un bel po' di poesia

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 667

A volte serve un po' di poesia, quella che ti fa sperare di dire "MI CI PULISCO IL CUORE". Non sempre abbiamo la voglia di cercarla e spesso non è facile da rintracciare ma quando la trovi è molto bello farsi  in qualche modo accarezzare dalla stessa e farsi un po'...."coccolare". Ecco, il film "La vita va così" è una vera e propria poesia che regala carezze. L'argomento non è né banale né consueto per un film commedia ma il modo in cui viene rappresentato lo fa apprezzare come base di sorrisi e di malinconia: mix perfetto per un quadro importante e poetico.
La regia di Riccardo Milani racconta perfettamente una storia basata su un fatto vero e lo rende davvero piacevole alla visione ed alla condivisione. Il cast ha in Virginia Raffaele una protagonista da una luce davvero speciale che affianca splendidamente il vero fulcro della storia: un attore non professionista - Giuseppe Ignazio Loi - che interpreta in modo perfetto Efisio, un testardo pastore sardo. Al centro della vicenda infatti i suoi ripetuti NO alle offerte di un magnate milanese miranti a rilevare la sua terra che si trova all'interno di un pianificato resort di lusso in costruzione. Tutti intorno cedono i loro terreni ma non Efisio (il suddetto pastore) che non può pensare di "abbandonare" l'amore della sua vita e di quella dei suoi nonni (e dei nonni dei suoi nonni....). Da lì si apre la storia e la pressione prima dell'acquirente poi in realtà di tutto una comunità che vuole sfruttare questa occasione di "rinascita". Sembra impossibile far capire ad Efisio che sta sbagliando, tanto che la sua posizione genera conflitti, denunce ed un'interminabile ricerca di fargli cambiare idea. La sua sarà una battaglia contro i mulini a vento o l'unica posizione che - partendo da un sentimento radicato e profondo di "amore incondizionato" - mira alla strada giusta nonostante le difficoltà di avere tutto il mondo contro tranne l'altrettanto incondizionato amore della figlia?
Nel film oltre ai due protagonisti ci sono una serie di brillanti interpretazioni come quelle di Aldo Baglio e Diego Abatantuono sulla sponda opposta dell'intransigente Efisio. La storia scorre benissimo e la perfetta scelta del cast intorno è un panorama azzeccatissimo per la vicenda ed il suo significato. Molto bello anche il  il finale dove spicca la partecipazione di Geppi Cucciari così come la parte dei titoli di coda. Nella fotografia e nei dialoghi ci sono davvero tracce di pura poesia, così come nel rapporto figlia-padre ed ancora di più nell'amore totale di Efisio per la sua terra e la sua dignità
Ve lo consiglio davvero perché pur restando nel suo ambito di commedia, il film regala molto e lascia un significato importante nonché una gran bella sensazione. 

domenica 2 novembre 2025

Lotta retrocessione

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola

Contro il Lecce per "la partita della vita". Al Franchi #KappaDeca contro i salentini.

  1. Partita. Campionato - 10^ : FIORENTINA - LECCE = 0 - 1    GOAL: Berisha
  2. Formazioni. Dopo il centrocampo di San Siro (clicca qui) dove vigeva la regola "LI' NEL MEZZO" solo muscoli ecco il centrocampo con "doppio regista" dove Nicolussi Caviglia e Fagioli sono affiancati da Ndour. Dietro torna titolare Comuzzo al centro della difesa e Fortini sostituisce l'infortunato Gosens. Dzeko a sorpresa affianca Kean in attacco. 
  3. Primo tempo. Inizio a buon ritmo e tiro di Fortini dopo un minuto nello specchio anche se a due all'ora. Qualche altro cross e giro palla in zona area leccese poi la luce flebile si spegne. Prima Tete Morente di testa arriva prima di tutti ma tira fuori poi Nduor si appisola davanti alla difesa Berisha ruba palla e dopo averla smistata sulla destra la va a raccogliere in area: gol del vantaggio. Cominciano mugugni e cori mentre il Lecce, con limiti notevolissimi, ci prova ancora e Gaspar salta da solo dal dischetto del rigore ma colpisce alto di testa. Noi proviamo a buttarla sulla confusione e Ranieri non ci va lontanissimo, dopo che Kean aveva provato ad impegnare Falcone con un tiro potente ma centrale con il dubbio del fuorigioco. Tutta qui la "vibrante reazione".
  4. Intervallo. "Dopo cinque minuti s'è bell'è smesso di giocare....manca solo la pioggia poi siamo al completo...."
  5. Secondo tempo. Riparte meglio il Lecce e Coulibaly in diagonale va molto vicino al raddoppio. Noi cambiamo molto ma dalla panchina arriva davvero poco se non un tiraccio di Gud ampiamente fuori. E' di Kean la più grande occasione su un angolo rimpallato ma Falcone blocca proprio sulla linea. A cinque dalla fine l'isterico Ranieri guadagna un rigore che il VAR mostra come tuffo del nostro difensore: revocato dopo scene di una pochezza allarmante di protesta del nostro capitano (sigh). All'ultimo minuto Sohm avrebbe una palla "a gocciolina" perfetta dal dischetto dopo 2/3 rimpalli ma spara in Ferrovia.
  6. Pagelle. De Gea 6 ; Dodò 4,5 , Pongracic 5 , Comuzzo 5 , Ranieri 4 , Fortini 6 - - ; Fagioli 4,5 Nicolussi Caviglia 5 , Ndour 4,5 ; Dzeko 4,5 , Kean 5 Mandragora 5 , Sohm 4,5 , Gudmundsson 4,5 , Piccoli 5 , Fazzini SV ; All. Pioli 4
  7. Prestazioni. La scelta dei tre centrocampisti titolari denota confusione assoluta data la pochezza mostrata da tutti e tre: Ndour che regala il gol partita, Caviglia regala palloni su palloni agli avversari e Fagioli regala solo attimi di disperazione. Ci si credeva così tanto che al quarantacinquesimo finiscono tutti e tre nell'umido. Dzeko a correre intorno a Kean è allo stesso tempo commovente e straziante. Ranieri è oggettivamente impresentabile come rappresentante della Fiorentina e di Firenze: inutile, isterico ed inguardabile e mi fermo alla I. Che dire di colui che la folla invoca come Maicon e non arriva neanche ai livelli di Malcuit? Confusionario e non costante Fortini ma comunque per distacco l'unico vagamente accettabile, oltre a De Gea al solito unica nota da non infangare (oggi spettatore assoluto).
  8. Kommento. Qualcuno l'aveva definita la partita della vita ed infatti lui se n'è andato meno di ventiquattro ore prima (cit. Andrea) dimostrando qualità gestionali sempre più elevate. Giocavamo contro una modesta squadra ma noi non siamo né modesti né squadra e quindi perdiamo meritatamente. Abbiamo forse tre occasioni - per sbaglio/rimpalli/simili - in cento minuti e le bruciamo malamente tutte e tre. Prendiamo gol alla prima occasione e subiamo un altro paio di ripartenze. Non diamo mai nemmeno la più piccola sensazione di giocare a calcio né di avere un'idea. Non credo - ed io sono sincero non ero e non son così convinto che il problema fosse e sia lì - che Pioli possa andare avanti come allenatore di questa squadra. Detto questo, per tranquillizzare tutti noi, viste le dimissioni di ieri del cuor di leone succitato, nel giro di poche ore Ferrari deciderà direttore sportivo ed allenatore cioè sostanzialmente tutto. Tradotto la potente organizzazione della fantasmagorica multinazionale commissiana è nelle mani esclusive di Ferrari e dal suo sapere calcistico deriva tutto il futuro viola. Poi ci si chiede perché siamo in lotta per non retrocedere.  
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...ascolto...e mi basta...Maleh stai a vedere....strano però oggi andando via Pradè i problemi dovevano essere risolti...boh, roba da manicomio, ora l'è ma***la altrochè....ho visto cinque minuti al bar, Gud che scoteva il capo, Piccoli che infamava Dodò mentre lui rideva, Kean che mandava in c**o Mandragora, Ranieri sceneggiate da rosso diretto...ora poi rimpiangono Palladino perchè aveva fatto grandi cose e dato un gioco, io mah...."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: FORTINI - Il peggiore: FAGIOLI - NDOUR.

sabato 1 novembre 2025

La parte migliore del paese

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 666

A volte alle persone che valgono bisogna dirglielo per evitare che in qualche modo se ne possano dimenticare. Ed è stato bello vedere che in molti hanno avuto la mia stessa idea ed hanno avuto voglia di dire ad Andrea - il mio inviato romano - quanto erano contenti di essere lì a dare il benvenuto alla sua nuova creazione. "La parte migliore del paese" è il suo nuovo libro, che non ho ancora gli elementi per giudicare ma che ha sicuramente un evidente punto di forza. Finalmente è un libro in cui Andrea si mette ulteriormente in gioco, accompagnando al suo stile narrativo di racconto delle voci altrui anche la propria di voce. Un vero e proprio romanzo di un autore a cui dire "IL MEGLIO DEVE PROPRIO VENIRE" ed essere sicuro che accadrà, perché alla lunga le persone che meritano devono poter avere il giusto riconoscimento altrimenti questo mondo non può davvero andare nel verso giusto.
Sono molto contento di aver visto quella bozza finalmente tirata fuori dal cassetto e presentata tra sorrisi, amici e toni profondi ma leggeri. Una grandissima soddisfazione esserci stato ed un grande consiglio - che preparatevi, vi ripeterò - quello di comprare questo libro e gustarvi lo stile di qualcuno che con le parole ci sa davvero fare. Il mio viaggio nel "paese migliore" lo descrivo con cinque foto e con grandissimi complimenti ad Andrea
Libro e presentazione

Lettura di alcuni pezzi

L'autore racconta

Costretto al firmacopie

La dolce lettura