sabato 6 dicembre 2025

Il niente

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola

Cercando come "il sol dell'avvenire" la prima vittoria in campionato dopo tredici giornate di sconfitte e pareggi, ecco il #KappaDeca Viola dal Mapei Stadium.
  1. Partita. Campionato - 14^ : SASSUOLO - FIORENTINA = 3 - 1   GOAL: MANDRAGORA (R), Volpato, Muharemovic, Koné
  2. Formazioni. Il Mister conferma la linea a cinque dietro con Parisi e Comuzzo che sostituiscono Gosens ancora infortunato e Pongracic squalificato. Il terzetto di centrocampisti è quello ormai divenuto titolare inamovibile (SIGH!) mentre davanti Gud torna titolare accanto/in appoggio a Kean. Rimandato il cambio di modulo che per qualche giorno era circolato come possibile "avvento pre-natalizio".
  3. Primo tempo. Inizio vagamente promettente con un buon pressing alto e con una bella giocata da punizione Mandragora per Kean che però spara alto. Al decimo il portiere di Sassuolo buca l'uscita sul cross ed abbatte Parisi: rigore che - dopo una sceneggiata ridicola battoionobattoio - Mandragora trasforma perfettamente. Cinque minuti e Volpato stoppa sulla linea del fallo laterale poi fa quello che vuole puntando la porta e senza reale opposizione ma solo con un tocco che complica le cose a De Gea che non perfetto si fa infilare: pareggio in pochi minuti. Praticamente usciamo dal campo e tranne una breve apparizione di Dodò che crossa per Kean siamo nulli. Il Sassuolo fa molto poco in più tranne un tiro da lontano ed un paio di "tagli" non costruttivi. Al primo di recupero da angolo arriva un cross apparso lento, De Gea non esce e rimane in mezzo, Mandragora non salta e Muharemovic (e chi sennò...) sigla di spalla il primo gol in serie A.
  4. Intervallo. "...ed anche oggi il primo gol in A ad uno sconosciuto l'abbiamo regalato..."
  5. Secondo tempo. Dai dieci minuti vagamente promettenti del primo tempo si passa ad un pressing sterile di cinque del secondo. Poi il Sassuolo prova a spingere un po' e ci mette in un angolo. Volpato segna ma dopo un (mezzo) fallo su Parisi, Cheddira prova il gol da neoentrato ma trova solo il palo esterno e poi in una prateria sul centro sinistra si infila Koné che arriva solo davanti a De Gea e lo batte sul suo palo. Ci sarebbe circa mezz'ora ma non riusciamo a fare niente se non sostituzioni e cross inutili da metà campo, di un disarmante perfettamente abbinabile al momento.
  6. Pagelle. De Gea 4 ; Dodò 4 , Comuzzo 5 , Pablo Marì 5 , Ranieri 4,5 , Parisi 5 ; Sohm 5 , Mandragora 5,5 , Fagioli 4 Gudmundsson 4 , Kean 4   Ndour 4 , Viti 5 , Piccoli 5 , Fortini 5,5 , Kouamè SV All. Vanoli 4   
  7. Prestazioni.  Se molla anche De Gea siamo davvero più che rovinati. Dodò inguardabile come da mesi ma regolarmente titolare e capopopolo. Gud non pervenuto come per l'ottanta per cento delle gare da quando è a Firenze. Kean? Leggi alla voce De Gea. Ndour entrato per il cross a gocciolina da centrocampo. Tre centrali di difesa in campo (pare) fino al novantaseiesimo quando non c'erano più centravanti nel Sassuolo da circa mezz'ora. Menomale però è tornato Kouamè...
  8. Kommento. Prima della gara la domanda era: siamo "VIVO MORTO O X" ? La risposta non la dà Ligabue ma Masini in modo chiaro e netto: siamo IL NIENTE. Nove minuti di modesto ritmo vagamente sufficiente e poi PUF spariti contro una squadra ordinata ma senza il suo giocatore più forte. "E' stata tutta colpa di quel gol a freddo" visto che dopo il rigore abbiamo lasciato il campo e preso tre gol non tirando mai in porta e battendo un angolo al primo di recupero della ripresa. Zero grinta, zero idee (ma questo ormai sembra normale), zero tentativi reali di rivoluzionare qualcosa. Insostenibile l'idea che qualcuno continui a giocare con questa maglia visto il livello di attaccamento e grinta mostrati. Il livello della serie A tranquillizzerebbe perché il tempo per salvarsi ci sarebbe ampiamente, il livello del niente mostrato preoccupa di più visto che per farlo servirebbe giocare vagamente a calcio. 
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...io sono ad Arezzo, meglio i mercatini di Natale...iolaeeee un ci salva nessuno...muah...ma uno sconosciuto noi 'uncis'ha? solo gli altri?!? Vu'livolete comprare forti, ora son tutti conosciuti...altro che patto con la curva, venvia dai...ci si sverna in B, minimo tre anni...dice un sono abituati a lottare per la retrocessione...però a Pradè gli dicevano che comprava solo da squadre di bassa classifica...comunque quelle che vanno giù hanno più mercato, la prossima estate si vende tutto in un batter d'occhio...ce li strappano con i denti, plusvalenze a gogo...aste...sai come si va..."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. 

venerdì 5 dicembre 2025

Spenta la luce

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 671
"La guerra è finita" . Verrebbe da aggiungere "andate in pace" se non fosse a rischio la sensibilità di quell'istituzione che in questo mese ha il suo splendido evento principale. 
Purtroppo in quelle quattro parole ci sono due errori formali e sostanziali. Quello che definisce guerra uno sterminio/genocidio/qualsiasi modo si voglia chiamare e quello che definisce finito qualcosa che di terminato non ha niente. 
Dopo i proclami di successo trumpiano della pace con sfumature di tregua, in realtà quello che è successo è che il "TELESERVIZIO SU MISSILI BOMBE E COWBOY" ha tristemente smesso di andare in onda. Non solo. Tutti noi della cosiddetta opinione pubblica è come se ci fossimo dimenticati di quanto ci fosse stato a cuore nei mesi scorsi il livello di atrocità in atto a Gaza e dintorni. Ci siamo in pratica accodati alla rivendicazione di accordo sbandierata e siamo andati ad occuparci di altro. Più o meno tutti, io per primo.
Eppure basterebbe uscire da quelle tre notizie tre su cui si concentrano i soliti e consueti canali, lasciar stare il nuovo aggiornamento su Garlasco, ignorare le ennesime lucide analisi politiche ed economiche dei mirabolanti luminari che ci governano ed amministrano e cercare un po' di approfondimenti. Su come il termine pace usato non sia neanche vago parente né tantomeno sinonimo del significato da sempre conosciuto. Su come chi vive laggiù ed ancora non è morto, ha un destino pressoché segnato. Su come quella terra sostanzialmente non esista più, né geograficamente né economicamente né di vita vera e propria. Basterebbe cercare di tenerla accesa quella lampada di verità su quello che sta realmente accadendo e/o dare e fare sponda a chi lodevolmente se ne occupa senza aver smesso un solo istante. Il mensile di novembre del Fatto Quotidiano - MillenniuM - offre un'inchiesta completa su cosa sia quel territorio e su cosa sta accadendo. Le organizzazioni non governative impegnate sul campo continuano senza sosta a lanciare appelli all'attenzione cercando di sensibilizzare sui morti palestinesi che continuano nonostante la cosiddetta tregua (quasi quattrocento - di cui oltre centrotrenta minori - solo in questi due ultimi mesi), sull'insufficienza/inesistenza delle condizioni di vita vagamente decenti complicate dal clima avverso che non trova nessuna forma di struttura a bloccare i propri effetti, sulle condizioni drammatiche dei reduci.  L'ONU denuncia la mancanza degli aiuti alimentari previsti (più o meno un sesto di quegli annunciati) e la necessità immediata di tende e/o strutture idonee ad ospitare la popolazione vittima dei suddetti eventi climatici, ma l'accesso di tutto ciò nel territorio è impedito/complicato da Israele.
Con l'annunciata pace, la luce sulla situazione di Gaza si è spenta. E' calata nell'oblio della tragedia nota e di quella meno conosciuta di un territorio che oltre alla devastazione ed alla sparizione non merita neanche la decenza di un piano serio di aiuti e ricostruzione. Qui non si parla di giustizia o addirittura di adeguati provvedimenti per quanto accaduto, qui si parla di sopravvivenza e neanche dignitosa. Lo schifo a cui questa vicenda di tragedia mondiale ci ha di fatto abituati fa davvero impressione. E se ancora avessimo qualcosa di simile ad un cervello e/o un cuore per metterlo in atto, dovrebbe portarci tutti ad una vera e concreta analisi di fatti e responsabilità.