sabato 15 novembre 2025

Correre per trovare il proprio posto

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 668
C'è un'abitudine a cui "VOLENTE O NOLENTE RISPONDERO' PRESENTE". E' quella che da un certo punto in poi del mio tempo libero ho cominciato a curare piano piano, con alti e bassi ma senza mai abbandonare. Consiste nello spogliarsi di fatiche e pensieri vari ed infilarsi pantaloncini e maglietta indicata per la stagione, allacciarsi i lacci di scarpe che si mettono solo in quelle occasioni e partire. Controllare marsupietto da anziani, verificare la batteria di telefono ed auricolari e "scendere in strada" preparandosi a faticare. Se questi sono i passaggi standard, da qui in poi cominciano quelli che differiscono da giornata a giornata. Appena fuori infatti iniziano le scelte di come accompagnare il percorso: la playlist, la direzione iniziale e più o meno il percorso che per mio gusto tenta sempre di essere diverso tra andata e ritorno. Decise anche queste, le gambe - vagamente attivate da due/tre movimenti di riscaldamento - provano a mettersi in moto insieme all'applicazione specifica per tenere traccia di quanto fatto e come.
Quello è più o meno il momento che preferisco. Quello in cui tutte le resistenze di fatiche fisiche e quelle a parole di "maccheseisicuro" detto interiormente, vengono spazzate via da una sorta di click che spegne il bagaglio di pesantezza ed accende davvero il motore. Parte la corsa e la testa continua a fare mille giri ma allo stesso tempo si libera. La musica la accompagna ed il percorso scelto fa da sfondo. Le strade piene di auto prima, i semafori poi ed infine le parti pedonali: tutto per arrivare in un po' di verde in un'area "diversa". Finalmente lo spazio migliore dove mettersi davvero in moto respirando aria pulita nel parco fiorentino più grande. 
Costeggiare i viali alberati delle Cascine tra un peso della valigia ed un filo rosso è trovare il ricercato respiro ed il battito giusto. Attraversare la passerella verso l'Isolotto facendosi accarezzare da Lucio Dalla e Rino Gaetano è il modo migliore per godersi l'Arno con i suoi calori autunnali e la giornata con le sue temperature primaverili. Arrivare attraverso il giro completo del parco a toccare le panchine dove Nuti raccontava di affettati e partiti politici strappa un sorriso e mette il buon umore. Concludere il percorso verde costeggiando i campi della Trave tra i complici di Nigiotti e gli atomi dei Negrita è davvero ritrovare il proprio posto. Di nuovo il passaggio attraverso un po' più di asfalto e mezzi in movimento ed il rientro. 
L'applicazione ti segnala km e passo e comunque, anche se non era l'obiettivo principale della corsa, uno sguardo è naturale e stimolante darglielo. Quello che invece resta più importante è l'aver assaporato anche questa volta l'aria buona di una corsa che sembra togliere fiato ma che in realtà lo consegna in grandi quantità. Due passi per defaticare ed uno sguardo a quel parchetto sotto casa che negli anni ha visto passare momenti e significati diversi. Punto perfetto dove lasciare l'ultimo sguardo e l'ultimo sorriso tra ricordi ed emozioni, facendoli incastrare stretti prima di rientrare.
Alla prossima corsa, alla prossima voglia di raccontarla di nuovo.

domenica 9 novembre 2025

Brodino per gli ultimi

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola
Comincia la gestione Vanoli in quel di Marassi. #KappaDeca per la sfida ai rossoblù.
  1. Partita. Campionato - 11^ : GENOA - FIORENTINA = 2 -  2 GOAL: Ostigard, GUDMUNDSSON (R), PICCOLI, Colombo 
  2. Formazioni. Nuovo Mister ma vecchio schema. Confermata la difesa a cinque con Pablo Marì a guidare il pacchetto e Fortini al posto dell'infortunato Gosens. Il terzetto di centrocampo si basa su Nicolussi Caviglia regista ed i due mediani Mandragora e Sohm. Gud torna da ex a Genova e Piccoli sostituisce Kean che non ce la fa. 
  3. Primo tempo. Primo quarto d'ora di errori tecnici imbarazzanti e pallate: la tensione di una sfida salvezza (sigh). Su una punizione dalla trequarti Martin taglia un cross in area e Mandragora si perde Ostigard che alla prima occasione ci fa male: siamo sotto. Pochi minuti dopo Piccoli guadagna un angolo e su quello Colombo ci regala un calcio di rigore dove Gud fischiatissimo batte perfettamente ed è parità. Dopo il botta e risposta praticamente niente altro se non un Mandragora che ciancica un po' sul bel cross di Fortini ed un Marcandalli che di testa (ancora solo) non impensierisce De Gea. Un altro paio di cross genoani e fine primo tempo.
  4. Intervallo. "..menomale c'è stato il botta e risposta sennò era davvero dura non dormire tutti e quarantacinque minuti, così siamo andati almeno a singhiozzo...."
  5. Secondo tempo. Il botta e risposta dell'inizio gara si ripete subito anche nella ripresa. Ranieri manca l'intervento e colpisce di mano, per fortuna il Genoa manda sul dischetto Colombo che tremebondo tira in bocca a De Gea. Prendiamo coraggio dalla cosa e siamo pericolosi su un paio di contropiedi; su uno Gud vince fortunosamente due rimpalli, la palla va a Sohm che trova un bel filtrante per Piccoli che in diagonale ci porta in vantaggio: finalmente un'azione! Sembra la svolta ma su una nuova punizione di Martin dalla trequarti entriamo in difficoltà sul relativo cross e mischione dove succede "TUTTO ED IL SUO CONTRARIO". De Gea non perfetto in uscita resta nella terra di nessuno, Dodò fa assist a Colombo volato via dallo stesso portiere spagnolo e proprio da terra colpisce e pareggia: altro che gollonzo della Gialappa's. Tranne molta confusione ci sono due azioni in tutto il resto del match, una per parte: Piccoli si gira bene e tira forte appena liberato della marcatura ma Leali risponde bene, nel finale Masini gira bene dal limite ma De Gea è pronto.
  6. Pagelle. De Gea 6,5 ; Dodò 5- , Pongracic 5 , Pablo Marì 5,5 , Ranieri 4,5 , Fortini 6+ ; Sohm 6,5 , Nicolussi Caviglia 5,5 , Mandragora 5,5 Gudmundsson 6,5 , Piccoli 7 Parisi 5,5 , Viti 6 , Dzeko 5,5 , Ndour 5,5 , Fazzini SV ; All. Vanoli 6
  7. Prestazioni. Finalmente Piccoli: un gol ed uno spunto da vera punta oltre ad una lampadina sempre accesa. Gud non si tira indietro ed è una notizia, Ranieri anche ma per un altro sport: chiacchiere e buche. Dodò così così per un tempo e qualche minuto ed irritante per quasi tutto il secondo tempo. A centrocampo, Sohm con un tocco filtrante e tre tocchi laterali è il migliore del gruppo. De Gea ha fatto il solito miracolo poi si deve essere stancato ed uscendo dalla sua area piccola - nell'azione del secondo gol - si è fatto avvolgere dalla mediocrità dei tre centrali.
  8. Kommento. L'esordio di Vanoli combaciava con una sfida diretta importante. Il Genoa è apparso ancora meno roba di noi ma questo recentemente aveva sempre significato ben poco. Abbiamo confermato di avere tanti e tanti problemi che per fortuna oggi non hanno portato alla sconfitta ma ad un pari. Allucinante il secondo gol preso ma anche il primo abbastanza ridicolo. Loro avevano un solo schema: il cross dalla trequarti e noi l'abbiamo sofferto per tutta la gara con tre centrali ridicoli, in particolare quello che chiacchiera'unmonte. Resta il problema del gioco a centrocampo: in qualche modo oggi c'ha messo una pezza Gud e......Colombo che ci ha prima regalato un rigore e poi ne ha sbagliato uno. Resta il fatto che all'undicesima dobbiamo ancora vincere e non ci siamo riusciti nemmeno....con la penultima. Tristezza.
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...ascolto, mi son svegliato da poco e tra poco esco...intanto il gol dell'ex s'è fatto noi, dicono un capellino meglio: Amoruso non lo sento sconfortato, per ora...l'importante è smuovere la classifica... :-) "
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: PICCOLI - Il peggiore: DODO' - RANIERI.

venerdì 7 novembre 2025

Un bel po' di poesia

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 667

A volte serve un po' di poesia, quella che ti fa sperare di dire "MI CI PULISCO IL CUORE". Non sempre abbiamo la voglia di cercarla e spesso non è facile da rintracciare ma quando la trovi è molto bello farsi  in qualche modo accarezzare dalla stessa e farsi un po'...."coccolare". Ecco, il film "La vita va così" è una vera e propria poesia che regala carezze. L'argomento non è né banale né consueto per un film commedia ma il modo in cui viene rappresentato lo fa apprezzare come base di sorrisi e di malinconia: mix perfetto per un quadro importante e poetico.
La regia di Riccardo Milani racconta perfettamente una storia basata su un fatto vero e lo rende davvero piacevole alla visione ed alla condivisione. Il cast ha in Virginia Raffaele una protagonista da una luce davvero speciale che affianca splendidamente il vero fulcro della storia: un attore non professionista - Giuseppe Ignazio Loi - che interpreta in modo perfetto Efisio, un testardo pastore sardo. Al centro della vicenda infatti i suoi ripetuti NO alle offerte di un magnate milanese miranti a rilevare la sua terra che si trova all'interno di un pianificato resort di lusso in costruzione. Tutti intorno cedono i loro terreni ma non Efisio (il suddetto pastore) che non può pensare di "abbandonare" l'amore della sua vita e di quella dei suoi nonni (e dei nonni dei suoi nonni....). Da lì si apre la storia e la pressione prima dell'acquirente poi in realtà di tutto una comunità che vuole sfruttare questa occasione di "rinascita". Sembra impossibile far capire ad Efisio che sta sbagliando, tanto che la sua posizione genera conflitti, denunce ed un'interminabile ricerca di fargli cambiare idea. La sua sarà una battaglia contro i mulini a vento o l'unica posizione che - partendo da un sentimento radicato e profondo di "amore incondizionato" - mira alla strada giusta nonostante le difficoltà di avere tutto il mondo contro tranne l'altrettanto incondizionato amore della figlia?
Nel film oltre ai due protagonisti ci sono una serie di brillanti interpretazioni come quelle di Aldo Baglio e Diego Abatantuono sulla sponda opposta dell'intransigente Efisio. La storia scorre benissimo e la perfetta scelta del cast intorno è un panorama azzeccatissimo per la vicenda ed il suo significato. Molto bello anche il  il finale dove spicca la partecipazione di Geppi Cucciari così come la parte dei titoli di coda. Nella fotografia e nei dialoghi ci sono davvero tracce di pura poesia, così come nel rapporto figlia-padre ed ancora di più nell'amore totale di Efisio per la sua terra e la sua dignità
Ve lo consiglio davvero perché pur restando nel suo ambito di commedia, il film regala molto e lascia un significato importante nonché una gran bella sensazione. 

domenica 2 novembre 2025

Lotta retrocessione

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola

Contro il Lecce per "la partita della vita". Al Franchi #KappaDeca contro i salentini.

  1. Partita. Campionato - 10^ : FIORENTINA - LECCE = 0 - 1    GOAL: Berisha
  2. Formazioni. Dopo il centrocampo di San Siro (clicca qui) dove vigeva la regola "LI' NEL MEZZO" solo muscoli ecco il centrocampo con "doppio regista" dove Nicolussi Caviglia e Fagioli sono affiancati da Ndour. Dietro torna titolare Comuzzo al centro della difesa e Fortini sostituisce l'infortunato Gosens. Dzeko a sorpresa affianca Kean in attacco. 
  3. Primo tempo. Inizio a buon ritmo e tiro di Fortini dopo un minuto nello specchio anche se a due all'ora. Qualche altro cross e giro palla in zona area leccese poi la luce flebile si spegne. Prima Tete Morente di testa arriva prima di tutti ma tira fuori poi Nduor si appisola davanti alla difesa Berisha ruba palla e dopo averla smistata sulla destra la va a raccogliere in area: gol del vantaggio. Cominciano mugugni e cori mentre il Lecce, con limiti notevolissimi, ci prova ancora e Gaspar salta da solo dal dischetto del rigore ma colpisce alto di testa. Noi proviamo a buttarla sulla confusione e Ranieri non ci va lontanissimo, dopo che Kean aveva provato ad impegnare Falcone con un tiro potente ma centrale con il dubbio del fuorigioco. Tutta qui la "vibrante reazione".
  4. Intervallo. "Dopo cinque minuti s'è bell'è smesso di giocare....manca solo la pioggia poi siamo al completo...."
  5. Secondo tempo. Riparte meglio il Lecce e Coulibaly in diagonale va molto vicino al raddoppio. Noi cambiamo molto ma dalla panchina arriva davvero poco se non un tiraccio di Gud ampiamente fuori. E' di Kean la più grande occasione su un angolo rimpallato ma Falcone blocca proprio sulla linea. A cinque dalla fine l'isterico Ranieri guadagna un rigore che il VAR mostra come tuffo del nostro difensore: revocato dopo scene di una pochezza allarmante di protesta del nostro capitano (sigh). All'ultimo minuto Sohm avrebbe una palla "a gocciolina" perfetta dal dischetto dopo 2/3 rimpalli ma spara in Ferrovia.
  6. Pagelle. De Gea 6 ; Dodò 4,5 , Pongracic 5 , Comuzzo 5 , Ranieri 4 , Fortini 6 - - ; Fagioli 4,5 Nicolussi Caviglia 5 , Ndour 4,5 ; Dzeko 4,5 , Kean 5 Mandragora 5 , Sohm 4,5 , Gudmundsson 4,5 , Piccoli 5 , Fazzini SV ; All. Pioli 4
  7. Prestazioni. La scelta dei tre centrocampisti titolari denota confusione assoluta data la pochezza mostrata da tutti e tre: Ndour che regala il gol partita, Caviglia regala palloni su palloni agli avversari e Fagioli regala solo attimi di disperazione. Ci si credeva così tanto che al quarantacinquesimo finiscono tutti e tre nell'umido. Dzeko a correre intorno a Kean è allo stesso tempo commovente e straziante. Ranieri è oggettivamente impresentabile come rappresentante della Fiorentina e di Firenze: inutile, isterico ed inguardabile e mi fermo alla I. Che dire di colui che la folla invoca come Maicon e non arriva neanche ai livelli di Malcuit? Confusionario e non costante Fortini ma comunque per distacco l'unico vagamente accettabile, oltre a De Gea al solito unica nota da non infangare (oggi spettatore assoluto).
  8. Kommento. Qualcuno l'aveva definita la partita della vita ed infatti lui se n'è andato meno di ventiquattro ore prima (cit. Andrea) dimostrando qualità gestionali sempre più elevate. Giocavamo contro una modesta squadra ma noi non siamo né modesti né squadra e quindi perdiamo meritatamente. Abbiamo forse tre occasioni - per sbaglio/rimpalli/simili - in cento minuti e le bruciamo malamente tutte e tre. Prendiamo gol alla prima occasione e subiamo un altro paio di ripartenze. Non diamo mai nemmeno la più piccola sensazione di giocare a calcio né di avere un'idea. Non credo - ed io sono sincero non ero e non son così convinto che il problema fosse e sia lì - che Pioli possa andare avanti come allenatore di questa squadra. Detto questo, per tranquillizzare tutti noi, viste le dimissioni di ieri del cuor di leone succitato, nel giro di poche ore Ferrari deciderà direttore sportivo ed allenatore cioè sostanzialmente tutto. Tradotto la potente organizzazione della fantasmagorica multinazionale commissiana è nelle mani esclusive di Ferrari e dal suo sapere calcistico deriva tutto il futuro viola. Poi ci si chiede perché siamo in lotta per non retrocedere.  
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...ascolto...e mi basta...Maleh stai a vedere....strano però oggi andando via Pradè i problemi dovevano essere risolti...boh, roba da manicomio, ora l'è ma***la altrochè....ho visto cinque minuti al bar, Gud che scoteva il capo, Piccoli che infamava Dodò mentre lui rideva, Kean che mandava in c**o Mandragora, Ranieri sceneggiate da rosso diretto...ora poi rimpiangono Palladino perchè aveva fatto grandi cose e dato un gioco, io mah...."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: FORTINI - Il peggiore: FAGIOLI - NDOUR.

sabato 1 novembre 2025

La parte migliore del paese

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 666

A volte alle persone che valgono bisogna dirglielo per evitare che in qualche modo se ne possano dimenticare. Ed è stato bello vedere che in molti hanno avuto la mia stessa idea ed hanno avuto voglia di dire ad Andrea - il mio inviato romano - quanto erano contenti di essere lì a dare il benvenuto alla sua nuova creazione. "La parte migliore del paese" è il suo nuovo libro, che non ho ancora gli elementi per giudicare ma che ha sicuramente un evidente punto di forza. Finalmente è un libro in cui Andrea si mette ulteriormente in gioco, accompagnando al suo stile narrativo di racconto delle voci altrui anche la propria di voce. Un vero e proprio romanzo di un autore a cui dire "IL MEGLIO DEVE PROPRIO VENIRE" ed essere sicuro che accadrà, perché alla lunga le persone che meritano devono poter avere il giusto riconoscimento altrimenti questo mondo non può davvero andare nel verso giusto.
Sono molto contento di aver visto quella bozza finalmente tirata fuori dal cassetto e presentata tra sorrisi, amici e toni profondi ma leggeri. Una grandissima soddisfazione esserci stato ed un grande consiglio - che preparatevi, vi ripeterò - quello di comprare questo libro e gustarvi lo stile di qualcuno che con le parole ci sa davvero fare. Il mio viaggio nel "paese migliore" lo descrivo con cinque foto e con grandissimi complimenti ad Andrea
Libro e presentazione

Lettura di alcuni pezzi

L'autore racconta

Costretto al firmacopie

La dolce lettura

venerdì 31 ottobre 2025

Canzoni consigliate

#Klibro Ottobre 2025 
qui il mio intero catalogo
ALESSANDRO ROBECCHI 
"Questa non è una canzone d'amore"
Sellerio 

Un po' in ritardo nella conclusione del libro attualmente in corso ma con la voglia di rispettare il mio appuntamento fisso con la rubrica mensile del #Klibro ho deciso di recuperare qualcosa letto un po' di tempo fa e di cui avevo già parlato qui. 
L'impatto con la penna di Robecchi non è arrivato con questo suo volume; lo stile infatti mi era noto grazie alla lettura dei suoi articoli sul Fatto Quotidiano, da sempre considerati particolari e pungenti. Qualità da me sempre apprezzate tanto da ritenermi "PRONTO PER IL PROSSIMO" passo, quello di leggere un suo libro. Ho iniziato dal "primo episodio" della serie di Carlo Monterossi...da buon precisino...e devo dire che sono davvero contento di aver fatto quello scalino (ho fatto anche la rima).
Nel libro di Robecchi si mescolano stili e vicende. All'interno delle varie pagine si passa dal giallo al poliziesco passando per la commedia mentre il protagonista (il Carlo di cui sopra) viene di volta in volta affiancato da vari personaggi e varie vicende che vanno da killer professionisti a nostalgici di epoche passate, da giornalisti ed agenti alla ricerca di scoop e notorietà a collaboratori che non mollano mai il punto (a lavoro ed a casa). Monterossi è un autore tv di successo che cerca in parte di rinnegare la fonte della sua popolarità, allontanandosi e prendendo le distanze da un programma che sembra la copia sputata di quelli in onda nella tv reale: un cocktail che parte da Barbara d'Urso prima maniera ed arriva a Maria de Filippi attuale passando per la versione moderna dello Stranamore dell' epoca. Dalla prima puntata della seconda serie del suo ex programma ad un tentativo di omicidio il passo è composto solo di qualche ora ed uno squillo di campanello.
Da lì il racconto prende due binari paralleli e Carlo entra in un vortice di storie ed indagini di cui ora è vittima quasi fantozziana ora è assoluto protagonista di spessore e con elevato spirito investigativo. Indagini ed inseguimenti fanno a gara a rincorrersi nelle varie vicende che accompagnano Carlo ed il suo gruppo e li fanno trovare pronti ad incrociarsi con i vari percorsi del romanzo, sempre con fatti nuovi, sempre con nuove "porte aperte". Quel che non cambia è lo stile di scrittura, che in ogni declinazione resta sarcastico ma con venature romantiche, perfetto per la fotografia del protagonista e dei cambi di scenari e di tipologia del racconto.
Ha tutte le caratteristiche del giallo certo ma Robecchi ci mescola sapientemente la sua ironia ed il suo tono, che rende il lettore ancora più interessato allo svilupparsi della storia. Le pagine lasciano sempre il sorriso e la voglia di andare alla successiva anche grazie ai personaggi che hanno caratteristiche che catturano simpatie o antipatie ma non lasciano mai indifferenti. E' davvero piacevole sorridere con il sarcasmo di Monterossi e trovarsi catapultati nelle sue vicende. Come si è intuito, libro che consiglio davvero.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...ha perso il controllo. L'odio fa di questi scherzi. L'odio ti fotte..."
2 - "....Carlo sa che se suona il citofono non c'è dubbio: è un rompicoglioni. I citofoni li usano i testimoni di Geova, quelli che vendono Lotta Comunista, la polizia e ora non gli viene in mente nessun altro....."
3 - "..."...non so se avete mai diviso lo stesso spazio con una tigre selvatica, molto affamata, incazzata, nervosa, che vi odia, che non si fida di voi, che si sente minacciata e che sta pensando di sbranarvi. Ecco, immaginate Carlo in cucina con Nadia. Uguale..."
4 - ""...ha un sorriso che annuncia a tutti: da ora in poi ci sarà il sole sempre. Vabbè un po' di pioggia per l'agricoltura ma solo in campagna..."
5 - "..ma ci sono delle albe, ma neanche troppo raramente, in cui un azzurro cilestrino che toglie il fiato si litiga l'orizzonte con un  rosa che non vuole andarsene, ed è una danza che vale la pena vedere.."

Mia personale VALUTAZIONE: ****° - quattro stelle e mezzo su cinque

giovedì 30 ottobre 2025

La partita che conta è col Lecce

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola
Dopo meno di dieci giorni (clicca qui) si torna a San Siro. #KappaDeca per la sfida (questa volta) all'Inter.
  1. Partita. Campionato - 9^ : INTER - FIORENTINA = 3 - 0    GOAL: Calhanoglu, Sucic, Calhanoglu (R)
  2. Formazioni. All'interno del confermato e temerario 5-3-1-1 il Mister opera qualche cambio. Dietro sono titolari Comuzzo e Viti ai lati di Pablo Marì mentre a centrocampo il confermato Mandragora ha ai suoi lati Ndour e Sohm. Confermati i terzini, il sottopunta e la punta. 
  3. Primo tempo. Siamo molto attenti e coperti anche di fronte alla pressione alta e possesso palla dell'Inter. Per la gran parte del tempo non arrivano grandi pericoli se non qualche timore per il solito posizionamento allucinante della nostra difesa sulle palle da fermo. Per diventare pericolosa l'Inter ha bisogno di una buca di Comuzzo prima e Dodò dopo, prima Bastoni e poi Di Marco ci provano ma De Gea è perfetto anche se coi piedi. Noi in attacco? Praticamente non pervenuti se non per un paio di sportellate di Kean ed un suo tiro parato facile facile.
  4. Intervallo. "Se De Gea continua a fare il portiere di hockey ed il secondo tempo dura poco poco poco, anche meno....forse un punticino...."
  5. Secondo tempo. Nei primi venti minuti l'Inter ci chiude in un angolo. Molto possesso palla ed una serie di fiammate ravvicinate: Di Marco fuori di poco, Comuzzo cintura Pio Esposito in area e l'arbitro ci grazia (forse per la seconda volta visto un intervento meno grave ma comunque non leggerissimo nel primo tempo), Dumfries ci prova in girata ma De Gea respinge ed ancora il portierone risponde alla grande su Bisseck. Alla fine "dai e dai prima o poi" (cit Matte) Calhanoglu da fuori trova l'angolo giusto e siamo sotto. Mentre ci chiediamo "ed ora come si fa a rifarglielo?" ci pensa Sucic con una serpentina nel mezzo delle statuine viola a trovare davvero un bel gol per il due a zero ed a toglierci ogni (debolissimo) dubbio sul recupero. L'Inter si ferma e noi abbiamo una mezza occasione con Kean che ciancica un po' e tira in bocca a Sommer. In una sorta di contropiede finale Bonny prende il tempo a tutti e Viti lo stende in area, già ammonito il centrale viola si becca anche il rosso. Rigore e Calhanoglu che trova la sua doppietta ed il 3-0 finale.
  6. Pagelle. De Gea 7+ ; Dodò 4,5 , Comuzzo 4,5 , Pablo Marì 5- , Viti 5 , Gosens 5+ ; Sohm 5+ , Mandragora 4,5 , Ndour 5 + Gudmundsson 5 , Kean 5+ Fazzini 5 , Fagioli 5,5 , Dzeko SV , Fortini 6 ; All. Pioli 4,5
  7. Prestazioni. De Gea l'unico a meritare la sufficienza, anzi una citazione di merito per non averla fatta finire in (più pesante) goleada. Comuzzo la controfigura sbiadita di quello dell'anno scorso, Dodò irritante per apatia ed imprecisione, Mandragora bevuto e ribevuto come uno shottino. Gud corre e sembra vivo, ma gioca "UNA VITA DA MEDIANO" ed è sostanzialmente quindi inutile. I cambi arrivano esatti e precisi per ribaltare la partita, per loro ovvio.
  8. Kommento. "Domenica la nostra partita". Da giorni si sente solo questo in giro per Firenze. Ed essendo la partita contro il Lecce che gioca per salvarsi, questo fotografa perfettamente il nostro campionato fino qui. Della partita che dire? Si giocava contro (per me) la squadra più forte del campionato e quindi perdere era da mettere in conto, specie in questo periodo. Però. Siamo andati a Milano sperando solo ed esclusivamente di non prenderle. Non pensando a giocare e confermando il "la nostra gara non è questa". Una difesa ad oltranza con cinque difensori e due mediani e mezzo. Tutto dietro e cero a San De Gea. Per un'oretta è andata bene. Peccato che le partite durino un'ora e mezzo. Tre gol presi e quattro interventi importanti. Noi un tiro a partita sostanzialmente chiusa. Niente di strano se poi si perde in modo anche più netto del 3-0. Ora tra tre giorni la partita che pare quella dell'anno.
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...purtroppo son collegato, ma Dodò iolaeeee, Comuzzo campione da 40 milioni....prima o poi si piglia, impossibile così...o come si fa!??! io direi basta anche Gud...riDodò iolaeeeee.....bona....c'è tempo per prenderne degli altri eh....inizio a vederla davvero dura..."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: DE GEA - Il peggiore: DODO'.

domenica 26 ottobre 2025

Più sconfitti senza sconfitta

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola
Ritorno al Franchi per cercare la prima vittoria della stagione in campionato. #Kappadeca per la sfida dell'Appennino contro il Bologna. 
  1. Partita. Campionato - 8^ : FIORENTINA - BOLOGNA =  2 - 2   GOAL: Castro, Cambiaghi, GUDMUNDSSON (R), KEAN (R)
  2. Formazioni. Conferma per il modulo 5-3-1-1 con i soliti cinque in difesa (ci mancherebbe...) ed un centrocampo con Nicolussi Caviglia regista basso con ai lati Mandragora e Fagioli. Gud si piazza dietro Kean. Panchina per Fazzini apparso il più in forma della truppa.
  3. Primo tempo. Il Bologna prende subito il comando del gioco ma non trova grandi occasioni per il primo quarto d'ora fino ad un tiro pericoloso di Miranda respinto da De Gea. Al venticinquesimo invece Pablo Marì regala due assist al Bologna e sul secondo Castro trova un gran gol da centravanti puro. Pur sembrando fuori dalla gara Ranieri avrebbe una grande occasione da due passi ma spara alto da due passi subito dopo lo svantaggio. Ci sarebbe forse un fallo di mano di Dodò in area (apparso netto dalla curva meno dal VAR) ma la scampiamo e nel finale Mandragora costringe Skorupski ad un intervento plastico. 
  4. Intervallo. "Per come abbiamo giocato solo 0-1 è anche buono, se resistiamo il primo quarto d'ora poi nel finale la ribaltiamo......sicuro...."
  5. Secondo tempo. Pronti via e Kean prima viene bloccato da un difensore poi sulla ribattuta dal portiere, per l'arbitro è rigore ma il VAR evidenzia che a toccare di mano sono solo lo stesso centravanti viola e Skorupski e quindi dobbiamo rimandare la gioia del rigore. Il Bologna riprende il pallino del gioco e con un'azione corale bellissima ci beve e Cambiaghi trova il gol su assist di Holm e nel mezzo ad una difesa immobile. Ci prova e ci crede solo Kean che sembra l'unico che ci mette  "SUDORE ED UN MINIMO DI CUORE" ma il Bologna ha gioco ed idee e trova il tre a zero con un'altra azione da fascia a fascia. Per fortuna Orsolini è in fuorigioco di un'unghia ed il VAR annulla. Pochi minuti dopo l'ennesimo cross sbagliato di Dodò si trasforma in rigore: Gud è molto preciso ed angolato nel tiro dal dischetto ed accorciamo le distanze. La svolta arriva all'ottantesimo, un fallo da rigore di Sabiri (avete letto bene è entrato anche lui) su Bernardeschi non viene ne visto ne rivisto, ripartiamo ed Holm fa un fallo più sciocco che netto: secondo giallo ed uomo in più. All'ultimo minuto il mitico Berna ci regala anche un rigore (ancora visto grazie al VAR) che stavolta batte Kean: passettino, saltello e spiazzato il portiere: pareggio. Nel finale Dodò avrebbe anche l'occasione del gol vittoria ma riesce a non trovare la porta vuota da posizione perfetta. 
  6. Pagelle. De Gea 6 ; Dodò 4,5 , Pongracic 5 , Pablo Marì 4,5 , Ranieri 5 , Gosens 4,5 ; Mandragora 5 , Nicolussi Caviglia 4,5 , Fagioli 4,5 Gudmundsson 6 - - , Kean 6,5 Ndour 5+  , Fortini 6,5 Dzeko 5,5 , Sabiri 5,5 , Piccoli SV ; All. Pioli 5
  7. Prestazioni. La partita di Kean è davvero quasi commovente: non solo, solo contro tutti in attacco ma anche praticamente per tutto il campo. Il centrocampo è apparso tra il depresso e l'inesistente, Ndour che è entrato ed ha sbagliato tutto è riuscito a sembrare meno peggio. Ogni domenica che passa ci si chiede come facciano i nostri tre centrali tre a non trovare mai "il lato giusto" per marcare gli attaccanti avversari. La mossa di Sabiri fa scuotere la testa più che la partita. 
  8. Kommento. Domenica scorsa (clicca qui) il direttore sportivo (pur prendendosi le responsabilità delle scelte) si era anche attaccato al VAR. Ecco, oggi ci sarebbe stata una "menomale va....." anzi "menomale VAR e non VAR". Perché se non mi avessero dato il rigore su Bernardeschi (e successiva espulsione che non ci sarebbe stata) mi sarei inca**ato ed anche sul rigore non dato per il mano di Dodò un po' avrei bubato. La partita? Allucinante. Qualche occasione, un punto, un'occasione finale clamorosa, ma gara davvero allucinante. Ancora zero gioco, zero mordente in campo e zero chiarezza sulle idee di quel che possiamo essere. La scelta di far giocare zero minuti ad uno dei più in forma e con un po' di verve (Fazzini) per mettere Sabiri ha del comico, un po' come continuare sulla difesa a cinque dove i due esterni sono piantati in terra da settembre o non dare un minimo di continuità e/o gioco al nostro centrocampo. Ma per il Mister oggi abbiamo giocato, lottato, meritato: BAH. A me invece è parsa peggio di una sconfitta.
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...per la legge dei grandi numeri...bene dai...si vincerà anche ma si fa ca**re anche stasera...zero gioco così a fine ottobre non è accettabile, nemmeno con Lacatus, Volpecina e Dell'Oglio si faceva pena così...ma Gud quando lo mette....corricchiano svogliati, io boh....contestazione ai giocatori e con un Bologna che non mi è parso questo granchè....Dodò iolaeeeeeeee..."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: FORTINI - KEAN - Il peggiore: DODO' - FAGIOLI - GOSENS.

venerdì 24 ottobre 2025

Dedicato a

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 665

Siccome sembra che a Gaza sia "tutto a posto" ed "OGNUNO SCEGLIE LA TUA VERITA'" mentre dal campo reale arrivano altre indicazioni, mi è venuta voglia di riprendere qualcosa di scritto un po' di tempo fa. 
Tutti infatti si stanno intestando ed attribuendo il merito di una pace che tale non è, tutti tranne quelli che a Gaza ci sono e dicono ben altro (clicca qui). E chissà perché tendo a dare ragione a chi la realtà la vede e la conosce e non a chi prova a disegnarla a suo pro e tornaconto. Ma soprattutto sto dalla parte di chi prova a portare il proprio aiuto ed il proprio contributo, sempre e da sempre.
Oggi come allora, questo racconto è dedicato a tutti gli operatori di Emergency.

dedicato ad i volontari di Emergency
E' sera e cala il buio velocemente quasi come al mattino si è alzato il sole. Le "STRADE VUOTE NON C'E' NEANCHE IL CLASSICO CANE" e il paesaggio mette i brividi. Case distrutte, ponti che non uniscono più le due rive del fiume e stracci di quello che doveva essere un negozio di abiti che svolazzano portati dal vento che comincia ad essere aggressivo. Quel che resta di una famiglia piange chiusa in una specie di bunker, consapevole che quello dove si sono riparati a ben poche caratteristiche di un vero bunker e che se dovesse arrivare un nuovo attacco, sarà solo la fortuna a  proteggerli tutti. Il RINTOCCO lontano dell'unica chiesa cattolica della zona fa sorridere amaramente. In molti pensavano che quella zona presidiata da quella caratteristica più occidentale fosse più al sicuro del resto del territorio. 
"Non bombarderanno zone di civili, meno che mai bombarderanno attorno alla chiesa" questo si dicevano gli abitanti della zona. Pensiero che per paradosso li avvicinava al ragionamento del "nemico", visti i proclami all'inizio dell'intervento da parte dei sostenitori delle bombe intelligenti "attaccheremo solo basi e punti strategici delle forze armate nemiche". 
Ma purtroppo, le bombe saranno anche intelligenti ma la guerra è IDIOTA per definizione. Ed in più l'errore umano c'è in questo campo come in tutti i campi della vita, solo che quando sbagli gli ingredienti di una torta al limite la puoi buttare via, quando sbagli la misura di un attacco aereo muoiono dei civili innocenti (...come se ci fosse una categoria di persone meritevoli di morire sotto una bomba). E così purtroppo è andata. 
L'area attorno alla Chiesa si è praticamente dissolta subito dopo il passaggio di quell'attacco aereo evidentemente fuori zona. Non si sa cosa cercasse ed a quale pericoloso "punto strategico nemico" avesse mirato, fatto sta che il risultato ottenuto è stato devastante. Una scuola, un mercato, diverse abitazioni, un numero non certo di persone di ogni età. Questo l'elenco di quello che non c'è più. Tutto ciò che resta è solo nella memoria e nei ricordi di chi è stato aiutato dalla fortuna ed è sopravvissuto a quel passaggio. Al passaggio di chi stava esportando la democrazia.


lunedì 20 ottobre 2025

E siamo ultimi...

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola
Dopo l'ultima delusione (clicca qui) inframezzata dall'imperdibile sosta per permettere a Rino Gattuso di compiere l'impresa di battere la nazionale di Paperopoli torna il campionato con l'appuntamento dalla cattedrale del calcio italico. #KappaDeca per l'impegno viola a San Siro
  1. Partita. Campionato - 7^ : MILAN - FIORENTINA =  2 - 1   GOAL: GOSENS, Leao, Leao (R)
  2. Formazioni. Altro giro, altro tentativo di "quadra". Questa volta Mister Pioli prova con una squadra più tecnica ed un filino più coperta. Ai soliti cinque difensori che ormai sono intoccabili salvo epidemie si aggiungono i tre - quasi quattro - di centrocampo dove Nicolussi Caviglia e Mandragora ritrovano Fagioli come compagno di terzetto. Fazzini invece appoggia il recuperato Kean, unico terminale offensivo. Per Gud e Piccoli panchina.
  3. Primo tempo. L'inizio del tempo è lento, il prosieguo pure, il finale anche. Il Milan riesce a mettere prima Tomori poi Pavlovic soli dal limite dell'area piccola ma lo spavento è decisamente più forte del rischio reale: la direzione del pallone infatti "BATTE LA STRADA" vicina allo stadio in entrambi i casi. Noi vagamente ci proviamo con qualche cross pericoloso di Gosens ma Kean è ben marcato. Sul finale Saelemaekers si accentra bene ma rovina tutto tirando alto. Primo tempo avarissimo di emozioni.
  4. Intervallo. "I giocatori del Milan si sono legati al dito le contestazioni degli anni precedenti ed hanno innescato una vera e propria caccia all'uomo.....del terzo anello..."
  5. Secondo tempo. Si riparte con la partita che si sblocca un po' a livello di emozioni - Caviglia ci prova da fuori - e dopo poco si sblocca anche a livello di risultato. Su un colpo di testa non troppo pericoloso di Ranieri, Maignan respinge su Gabbia che farebbe autogol ma Gosens in spaccata si prende il più tre al fantacalcio, siamo in vantaggio col secondo tiro verso la porta al sessantesimo. Cinque minuti ed il Milan pareggia. Leao messo con un centravanti davanti e partendo più esterno si accentra e trova un tiro non apparso imparabile ma che regala il pareggio rossonero. Dopo poco De Gea si riscatta con una grande parata sul tiro di Gimenez ed a cinque minuti dalla fine l'episodio chiave della gara. Parisi trattiene/sgomita in area con Gimenez in maniera molto lieve ma col VAR diventa importante: rigore. Leao spiazza De Gea ed il Milan vince la gara.
  6. Pagelle. De Gea 6 - ; Dodò 6 - , Pongracic 5,5 , Pablo Marì 6 , Ranieri 5,5 , Gosens 6 + ; Mandragora 5 , Nicolussi Caviglia 5,5 , Fagioli 5,5 Fazzini 6 , Kean 5,5 Gud 5,5  , Parisi 5 , Piccoli SV , Dzeko SV , Sohm SV ; All. Pioli 5,5
  7. Prestazioni. Kean soffre di solitudine tutta la gara e non gli arriva un pallone che sia uno. A Gosens arriva invece dopo un rimpallo il pallone sulla riga di porta per trovare il gol ed un più in più al voto della sua gara per il resto "normale". Non si capisce come - nonostante non sia in grande spolvero - non giochi Gud dall'inizio, poi però non incide quando entra. Mandragora non pervenuto se non per le solite sceneggiate, Fagioli poco di più senza sceneggiate. Più che rifarsela col VAR io me la rifarei con Parisi.
  8. Kommento. Anche oggi forse un pari ci poteva stare in una gara che oggettivamente è stata allucinante per un tempo e vagamente meglio per l'altro. Due gol presi un po' da polli e determinati da episodi ma ricordiamoci che siamo stati pericolosi solo grazie ad un rimpallo Maignan-Gabbia ed un tiro bello ma abbastanza fuori di Nicolussi. Siamo stati davvero poca roba e poca roba sembriamo poter essere in questo momento. Siamo ultimi in classifica con Genoa e Pisa, credo basti questo a far capire la situazione. Credo che non dovremmo concentrarci sul VAR e sul "è un periodo così" ma sui dati oggettivi di questo periodo che parlano molto chiaro: è crisi e nemmeno poca profonda. 
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...provo il disinteresse totale...benissimo direi..."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: FAZZINI - Il peggiore: MANDRAGORA.

sabato 18 ottobre 2025

Forza Sigfrido

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 664
Tempi sempre bui. Forse solo all'inizio.
Un chilo di esplosivo con un ordigno rudimentale ma con una dinamica che lascia intendere che chi ha agito volesse esattamente provocare quella situazione in quel momento. Un segnale chiaro quello diretto all'interessato dell'attentato: "conosciamo i tuoi spostamenti e sappiamo quando e dove trovarti".
Nel mirino c'è Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report. Già vittima in passato di minacce e di qualcosa di poco chiaro e riconducibile ad un vero e proprio avvertimento a "base" di pallottole ritrovate in un cespuglio dove a "VEDERE LA PISTOLA AFFONDARE" non c'era nulla di poetico o giornalistico ma un vero atto di intimidazione che adesso ha avuto un passaggio di livello. 
Purtroppo quando il percorso è iniziato nessuno ha dato peso alla cosa. Ranucci non ha mai fatto mistero di quello che ha passato e delle minacce/avvertimenti ricevuti. Lasciando i dettagli e la gravità alla magistratura ed all’autorità competenti anche per non allarmare le persone vicine ma sottolineando sempre il clima che respirava sulle situazioni a cui era sottoposto, come sempre fatto anche coi fatti delle sue inchieste. Li ha messi in piazza denunciandoli, per informare e per fare il suo mestiere. Ma ha ricevuto come risposta, più o meno diretta, continue delegittimazioni, offese, denigrazioni e le cosiddette querele temerarie. Anche e soprattutto da molti che oggi si dicono costernati dell'attentato e ne condannano la violenza e il significato e che invece nel significato puro della parola "delegittimazione della persona" ci hanno sguazzato.
Già, perché gli attacchi allo stesso Sigfrido ed alla sua trasmissione sono stati continui e con un significato molto più potente ed importante della critica e/o della non condivisione del lavoro svolto. Da ruoli istiruzionali e di potere. Sono state fatte accuse personali dirette. Messi in piazza dubbi e mosse critiche/accuse che tutto erano meno che lontane da violenze verbali. Che non possono ne potranno mai essere considerate pari o causa o vicine ad un ordigno che esplode al rientro a casa dopo dieci giorni e dopo mezz'ora dal rientro della figlia in casa ma che non possono ora essere cancellate da una costernazione plastificata. Chi ha messo quegli ordigni è un attentatore e come tale deve essere considerato e giudicato e niente può ridurre la sua "condanna" in tal senso. Chi da sempre usa la denigrazione e la violenza verbale nei confronti di chi fa inchiesta non può essere messo al pari di né essere considerato la base su cui si costruiscono questi atti, altrimenti si sbaglierebbe due volte
Resta però un'abitudine pericolosa quella di delegittimare con metodi furbi (querele temerarie) violenti verbalmente e denigratori della persona. Lo stile d'inchiesta di Report sarebbe/sarà necessario per far luce su questa schifosa vicenda. Su un attentato che riaccende ricordi vecchi e tanto dolorosi e che deve fare interrogare davvero tutti. O almeno quelli che capiscono il significato profondo della parola. E purtroppo non sono molti.
Solidarietà totale a Sigfrido Ranucci ed idealmente a cantare con il presidio di quelle persone che hanno provato a sostenerlo emotivamente oggi pomeriggio sotto la redazione di Report intonando "siamo scorta".
FORZA SIGFRIDO

sabato 11 ottobre 2025

Una mostra contro un mostro

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 663
Collegato al Festival di Emergency (clicca qui) che si è svolto a Settembre a Reggio Emilia c'è una mostra che si chiama "Contro la guerra - sguardi ed immaginari" che è aperta e gratuita al Palazzo dei Musei fino al 26 ottobre 2025.
E' una mostra che unisce parole, opere ed immagini provando a raccontare una volta di più che non esiste "UNA GUERRA GIUSTA". Quadri e stampe su numeri e parole delle guerre, statistiche e foto sulla crudeltà degli eventi e delle relative conseguenze. Particolarmente intenso lo spazio dedicato ad un'intervista a Gino Strada che, come il suo solito, era ed è di una lucidità totalizzante e purtroppo premonitrice. Parole che sono datate diversi anni fa e che invece, tristemente sembrano dette oggi o ancora peggio domani. 
Il titolo della mostra, come l'opera di Emergency e prima ancora di Gino, non lasciano dubbi sull'unica posizione possibile rispetto alla guerra. CONTRO. Sempre e comunque. Ne esistono tante, troppe. Tutte ingiuste, stupide e doloroseIn un periodo in cui dove giriamo lo sguardo le guerre impazzano e la gente che l'ha condotta ed estremizzata adesso si vanta anche di aver anche il buon cuore forse di interromperla, credo che sia utile fare i conti con cosa ognuna di esse rappresenta. E chi la può raccontare meglio di chi la vive ogni giorno nella sua attività da oltre trent'anni?
Per questo ve la segnalo nuovamente e ve la consiglio davvero se passate in zona o volete fare un giro del sabato e/o della domenica.