lunedì 31 marzo 2025

Tv tra giallo e show

#Klibro Marzo 2025 
qui il mio intero
Katalogo
ALESSANDRO ROBECCHI
"Flora"
Sellerio

Il ritorno personale ad incrociare la strada con Carlo Monterossi (qui il mio primo incontro con lui) è stato molto positivo. Navigando tra episodi visti nella serie tv (che vi consiglio davvero e dove vi "anticipo" esserci un notevolissimo Fabrizio Bentivoglio come protagonista) e voglia di non essere troppo legato alla sequenzialità per non diventare "schiavo" delle  puntate in essere ed in uscita, mi sono ritrovato a leggere "Flora" con l'interesse di una trama del libro che mi sembrava curiosa. 
La star televisiva per eccellenza, volto della trasmissione di cui il protagonista si vergogna di essere in qualche modo ideatore e che ha "dirazzato" verso "IL FESTIVAL DEL DOLORE" e del cinismo, sparisce e si scopre essere stata rapita. Inizialmente si pensa alle consuete fasi di silenzio e richiesta di soldi come riscatto ma le previsioni vengono smentite quando i rapitori formulano le loro richieste che solo in parte riguardano l'aspetto economico. La loro intenzione infatti è quella di usare Flora De Pisis soprattutto per richiamare l'attenzione generale, una calamita verso ascolti televisivi e pubblico genericamente inteso. Come? Sfruttando il mezzo professionale della star: la TV. La richiesta infatti si concentra soprattutto su una diretta organizzata dai rapitori con la stessa Flora come unica protagonista. Come reagire? All'interesse della rapita si sommeranno anche gli interessi della rete che ospiterebbe l'evento dell'anno? Come fare ad individuare i rapitori che sembrano non aver lasciato tracce? Flora è davvero estranea all'organizzazione? Questi ed altri quesiti sono quelli che accompagneranno Monterossi nell'organizzazione di un team di ricerca delle vie di soluzione possibili al mistero.
Il libro ha una traccia nota dettata da protagonisti ed ambiente (per chi ha già letto alcune delle puntate precedenti) ma è originale per struttura della storia, modalità di percorso e......scopo della diretta televisiva richiesta. Il tono "giallo" si mescola bene all'ironia sarcastica del protagonista e soprattutto dell'autore che la fa rintracciare anche in altri personaggi o sviluppi della storia. La trama ed il finale non banale fanno sì che il libro scorra bene e tenga comunque ben interessato il lettore. 
Valutazione che quindi si mantiene alta anche al secondo appuntamento con Robecchi. Lettura perciò che non può che essere consigliata.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...una ragazza dovrebbe ridere a questo punto vero? Cioè brillante, spiritoso, rassicurante con il mezzo infallibile dell'ironia Inox. Il manuale dice che ridono, a questo punto, giusto?..."
2 - "...l'aveva sedotta ascoltando, soprattutto l'aveva sedotta facilitato dall'assenza di qualunque mira sessuale, come se si offrisse in veste di amico, un po' misterioso, un amico strano, uno a cui pensare quando vai a casa, uno da cui aspettare un messaggio..."
3 - "...un minuto dopo lo dicono anche gli altri, ognuno a suo modo, con parole sue, la sua sensibilità, grado di istruzione, cultura, ma il succo resta quello: occazzo..."
4 - "...l'ha fatto abbastanza a lungo da sapere che tutte le leggende sull'istinto sono sopravvalutate, cazzate, l'istinto è solo la speranza che prende un'altra forma però..."
5 - "...la politica si adegua, non sia mai che si prenda una posizione impopolare, si aiuterebbe le opposizioni. Ma spesso le opposizioni sono sulle stesse posizioni...il resto è il solito chiacchiericcio...."

Mia personale VALUTAZIONE: **** - quattro stelle su cinque

domenica 30 marzo 2025

Vittoria di una bella squadra con un gran centravanti

Campionato - 30^
FIORENTINA - ATALANTA = 1 - 0 
GOAL:
KEAN

KAPPAPAGELLE
De Gea 6 
Dodò 6 +
Pongracic 7,5
Pablo Marì 7,5
Ranieri 7
Parisi 6 +
Mandragora 8
Cataldi 7
Fagioli 6,5
Gudmundsson 6,5
Kean 8
Beltran 6,5
Folorunsho 6 +
Zaniolo SV
Comuzzo SV
Richardson SV

All. Palladino 7,5
Dopo la pausa per l'avvincente torneo delle parrocchie delle nazionali ritorna la domenica al Franchi. #Kappadeca Viola per la sfida all'Atalanta.
  1. Amarcord. Serata di maggio piovosa per la mia prima sfida che vale qualcosa. Finale di andata di coppa italia, curva Ferrovia. Partita che sembra stregata ed ingabbiata da un cuore viola seduto come allenatore sulla panchina dell'Atalanta, quel Mondonico che poi anni dopo ci porterà un'altra grande gioia dolce amara. La sfida pare incanalata allo zero a zero finale ma noi abbiamo il più grande centravanti della nostra storia che si mette in proprio con il solito magnifico "SPUNTO DELLA PUNTA". Va a nella zona della bandierina invece che aspettare il cross da calcio d'angolo, se la fa dare, si accentra e dal limite fa partire un tiro come sempre imparabile prediligendo questa volta precisione alla forza. Bati ci porta in vantaggio, la curva si capovolge ed io mi ritrovo ad abbracciare uno mai visto. Finirà 1-0 ed al ritorno sarà festa.
  2. Formazioni. Il Mister riparte da dove ci eravamo lasciati. Conferma in blocco della squadra che ha asfaltato la #juvemerda (clicca qui) con la sola eccezione dell'assenza dell'ultim'ora di Gosens che viene sostituito da Parisi.
  3. Primo tempo. Partita a scacchi specialmente inizialmente con alcune scosse in avanti su imbucate verso Kean che su un errore della difesa potrebbe portarci avanti. L'Atalanta risponde con un paio di pericolosi cross, su uno di questi ci salva una bella scivolata di Ranieri. Quando sembriamo un po' subire il predominio loro, Kean si inventa un gol rubando palla a centrocampo all'ultimo uomo atalantino e filando in porta trovando l'angolo lontano. Vantaggio proprio sul finale di tempo.
  4. Intervallo. "Andare all'intervallo segnando un gol a due minuti dalla fine nel loro momento migliore: si può chiedere di meglio?" 
  5. Secondo tempo. Quando si poteva temere il ritorno nerazzurro, in realtà prendiamo in mano la gara. Potremmo chiuderla con almeno quattro/cinque occasioni: Gudmundsson in pallonetto davanti al portiere non trova la porta, Fagioli dopo una bella giocata la trova ma Carnesecchi risponde bene, Kean trova lo spazio giusto ma spara alto, Ranieri clamorosamente solo in area su azione di gioco tira addosso al portiere, Mandragora con un pallonetto potrebbe mettere la ciliegina sulla torta della sua gara ma il pallone va fuori di poco. L'Atalanta nel mezzo ci prova con Pasalic che trova la zampata di Marì a respingere mentre il diagonale di De Ketelaere sfiora il palo. Finisce con l'uno a zero maturato nel primo tempo.
  6. Commento. Primo tempo di studio ma con la zampata vincente di un centravanti super, secondo tempo di dominio assoluto ma senza il raddoppio meritato. Vittoria davvero importante e che conferma la qualità di questa squadra contro le big: concentrazione e compattezza. Oggi anche un tempo di grande gioco. Complimenti ed avanti così.
  7. Prestazioni. Gol e prestazione del nostro centravanti di nuovo mostruosi, molto più delle pose dello stesso Moise. Centrocampo di alto livello con lampi di Fagioli e concretezza di Cataldi ma soprattutto un Mandragora mai visto a questi livelli. Fasce meno brillanti e con qualche singhiozzo mentre i tre difensori centrali lottano per il ruolo di migliore tra gli umani.
  8. Prossime tappe. Altro big match domenica prossima in quel di San Siro. Milan squadra quasi più indecifrabile di noi ma in teoria tra le grandi, quindi.....
  9. Kappa in libertà. Ma il fratello di buono di Mandragora che sta giocando in questo periodo, rientra sempre nei conti dare/avere con la #JuveMerda o arriva da un'altra squadra?
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...zitto zitto, ho ripreso a non guardarla e guarda i risultati....un punto fisso in salotto, congelato, una statua...che spettacolo...."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

sabato 29 marzo 2025

Fanno bene

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 636
Fanno bene a riarmarsi. Fanno proprio bene. Perché la corsa al riarmo ha sempre portato vantaggi e soprattutto pace. Lo fanno perché non bastano quelle già presenti degli eserciti NATO, che non mi risultava essere stata dichiarata non più esistente ed operativa. Fanno bene anche perché è un'operazione lungimirante di prospettiva immediata visto che con questa decisione gli armamenti europei, non si sa poi guidati da chi in modo unico e coordinato, saranno pronti tra X anni nei quali in caso di attacco appunto russo ci attaccheremo.....alla Nato appunto.
E'  bello anche leggere ed ascoltare lungimiranti statisti prestati alla politica, o all'avanspettacolo dipende dai punti di vista e dalle giornate, inalberarsi come mai nella vita alle obiezioni che questo riarmo è folle nelle modalità e nelle dimensioni. "QUELLI CHE SANNO SPIEGARTI" la vita infatti commentato tronfi "dire che sono soldi rubati ad altri settore è demagogia e poi chi lo dice deve anche spiegare come allora intende risolvere questa situazione se non così". Eh già. Il capovolgimento della realtà, il "rigiro della frittata" versione deluxe. Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di un simile investimento in settori tipo sanità, istruzione, opere pubbliche, socialità, cultura? In quei campi è una corsa al taglio per rientrare in parametri di bilancio nazionale ed europeo perché i deficit non possono essere sostenuti da investimenti. Ecco, questa "illuminata visione di prospettiva" viene meno se gli investimenti si fanno in armamenti e similari, per poi magari accorgersi, dopo pochi anni, che gli stessi così fondamentali sono da accantonare perché ormai obsoleti o quant'altro (ogni riferimento ai fondamentali investimenti sugli F35 è puramente casuale). Questo per la prima obiezione dei suddetti illuminati cultori dell' "essere pronti a rispondere agli attacchi". Per la seconda fa ancora più ridere. Quelli che invocano le reazioni belliche ai possibili attacchi, quelli degli investimenti in armi e nella programmazione di un esercito unico europeo di alto livello (che sui tassi minimi europei di dignità sociale, culturale, d'istruzione ecc. non hanno mai aperto bocca) dicono a chi critica questo immane e folle investimento in guerra/distruzione/morte "ditecelo voi allora come fare". Loro che vogliono essere pronti all'invasione russa ma che per l'invasione e le stragi israeliane a pochi metri da casa non hanno mosso un dito, detto pio e soprattutto ospitato criminali di guerra come statisti. Cioè i professoroni che hanno avallato guerra ed armi fino ad oggi, permettendone l'uso e l'abuso e quindi contribuendo anche a creare questa miracolosa e brillantissima situazione, chiedono a quelli che si oppongono a questa situazione "allora sentiamo come fareste". Già, in effetti perché provare a fare qualcosa di diverso quando i risultati sono così brillanti. E soprattutto quelli sotto accusa sono quelli che in questi anni avevano posizioni diverse e continuano ad averle. Ma sì, corriamo a comprare ancora più armi. Ad ingigantire eserciti che non si sa quando e come verranno utilizzati e soprattutto da chi. Investiamo fondi ed impegniamoli per il futuro nostro e delle generazioni future, andando a trascurare (visto che per altri argomenti la deroga al rispetto di bilancio non c'è) settori come la sanità e la cultura, che in fondo cosa che vuoi che siano rispetto ad avere un moderno arsenale?
Fanno bene a continuare così. Fanno bene a fare anche "di più". In fondo finora hanno ottenuto brillanti risultati. Perché dovrebbero cambiare?

sabato 22 marzo 2025

Origini

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 635
Ha fatto scalpore nel giorno della festa del babbo (a Firenze il papà non è mai sbarcato) il discorso - alla camera dei deputati - della presidente del consiglio. In una relazione all'aula sul progetto di incremento della spesa per gli armamenti europei la suddetta ha chiosato il suo intervento con una sorta di ps messo ad arte per catturare l'attenzione su quel punto e non su tutto il resto. L'ha fatto infischiandosene di quello che stava dicendo e di cosa rappresentasse quella provocazione in termini di rispetto della storia, delle vite vissute e del concetto di verità. Delle origini, nel giorno appunto di chi le origini le ha date. 
Ha preso brutalmente tre brevi stralci tre di un libro intero e li ha letti con quel fare da monologhista comica che tanto le piace, infarcendoli di faccette ed espressioni macchiettistiche tanto per accentuare il senso della provocazione. Chi ha vagamente il senso della decenza e del rispetto della storia, dell'orgoglio del nostro Paese e dell'origine della nostra libertà è scattato ed ha protestato, pur rendendosi conto di essere caduto nella trappola comunicativa/mediatica ma dicendo un po' a tutti "SE TI BASTA CHIAMAMI SCEMO CHE IO ALMENO CREDO". Credere appunto in quelle cose così biecamente calpestate. Non contenta la suddetta monologhista ha preso la via di fuga nel momento più caldo della bagarre delle reazioni per poi rientrare sperando che la cosa fosse acquietata, il tempo di fare qualche faccetta (per lei) buffa di risposta alle immancabili ed ovvie contestazioni e di nuovo la via di fuga come da copione e nel dna della sua parte politica.
Quel finale di intervento le serviva per spostare l'attenzione di tutti altrove rispetto alle posizioni ambigue del suo governo e per deridere una piazza che essendo una novità non allineata e di successo non poteva non essere "spenta"  in qualche modo (NB per la cronaca io non sono affatto un "innamorato" della manifestazione di orgoglio europeo organizzata da Michele Serra e che tanto ha dato noia alla presidentissima). 
Per farlo andava bene anche calpestare le vite di uomini e donne che con il loro impegno e le loro visioni hanno reso possibile anche l'ascesa di una figura come la sua. E' stato più volte riportato in questi giorni un dialogo che io ho sentito citare la prima volta da Pierluigi Bersani, un vecchio confronto tra il senatore partigiano Vittoria Foa e quello fascista Giorgio Pisanò. Il primo spiegando le loro differenze al secondo sintetizzò perfettamente così: "la differenza tra noi è che se avessi vinto tu io ora sarei in galera, invece avendo vinto io adesso tu sei senatore". Purtroppo questo esempio non può essere capito dalla parte politica di cui l'amabile oratrice è leader. Immaginate un qualsiasi esponente di governo o maggioranza di fronte ad una frase così chiara, piena ed alta. Labirintite ed epistassi immediati.
Ma d'altronde è anche vero che niente di diverso ci si poteva aspettare da chi non si è mai dichiarata anti-fascista. Da chi è stata sdoganata da un precedente Re che ironizzava sugli esili paragonandoli a "luoghi di villeggiatura". Da chi ha da sempre ammirazione e vicinanza alle posizioni politiche di chi nell'epoca del "Manifesto di Ventotene" firmava ben altri manifesti.
Purtroppo l'ha fatto nell'aula più importante del Paese, con il più alto ruolo "operativo" e con il proprio gruppo di tifoseria che applaudiva anche dai banchi del Governo, cosa sostanzialmente mai vista nel rispetto di regolamenti parlamentari. L'ha fatto irridendo morti che hanno dato la libertà al suo Paese di cui dice di essere tanto innamorata, che si trovavano al confino per le loro posizioni politiche a causa di provvedimenti di un governo fascista. Perché sì, ogni tanto bisogna anche ricordarla questa parola: FASCISMO. Quella che, alle origini di questa democrazia di cui tutti godiamo (anche la battutista di cui sopra), così chiaramente era stata definita. 
Già. In fondo si tratta proprio di quelle. Origini. Ed ognuno ha le sue, che poi porta avanti, rinnega, modifica, sviluppa, asseconda. Ecco. Io sono di origine partigiana, qualcuno è di origine fascista. Quelle come le mie, come diceva Foa, hanno permesso a tutti di avere libertà e democrazia. Quelle di altri hanno impedito per vent'anni tutto ciò ed ucciso e mandato agli arresti/confino/in ospedale chi non la pensava come loro, ed avrebbe continuato. Purtroppo oggi si permette anche ai secondi di essere fieri delle loro, bullandosene in aule parlamentari. Fieri evidentemente di quel fascismo che non riescono proprio a rinnegare e che invece la Costituzione coì bene inquadrava. Ma a breve, vedrete, anche quella verrà letta come monologo comico ed irrisa, con tutti i padri costituenti a seguito. Solo questione di tempo.

domenica 16 marzo 2025

Un dos tres ha segnato la Fiorentina

Campionato - 29^
FIORENTINA - JUVENTUS = 3 - 0
GOAL:
GOSENS, 
MANDRAGORA,
GUDMUNDSSON


KAPPAPAGELLE
De Gea 6
Dodò 6,5
Pongracic 7,5
Pablo Marì 6,5
Ranieri 7
Gosens 8
Mandragora 7,5
Cataldi 7,5
Fagioli 8
Gudmundsson 7
Kean 7
Beltran SV
Comuzzo SV
Adli SV
Zaniolo SV
Folorunsho SV

All. Palladino 8


Arrivano i gobbi per LA PARTITA. #KappaDeca Viola per la sfida alla #JuveMerda.
  1. Amarcord. Siamo già al settimo cielo ed anche più in alto per i gol di Firicano ed Oliveira. Con Malesani in panchina la squadra gioca a memoria ed incanta di bellezza, come il gol di Spadino Robbiati che entrando nel secondo tempo ci regala la solita perla di sinistro. Tre a zero alla #JuveMerda di Zidane, Inzaghi, Del Piero e simpatie Lippi/Conte.
  2. Formazioni. Il Mister gioca la carta "undici titolare" e l'unico dubbio del momento vede Comuzzo in panchina con Pongracic e Pablo Marì accanto a capitan Ranieri. Per il resto tutto confermato.
  3. Primo tempo. Partiamo subito con il piede giusto ed abbiamo anche l'impatto giusto con la porta, alla prima vera occasione infatti il più in forma del momento, Gosens, prima vede respinto il suo tentativo poi trova il meritato e bellissimo vantaggio. Nemmeno il tempo di riaversi dagli abbracci post gol che Fagioli imbuca per Mandragora che col sinistro caldo di periodo trova il due a zero. Nemmeno venti minuti e siamo già a chiedere "quanto manca?!?!?". La #JuveMerda prova a rimettersi in partita ma tranne un'occasione sventata da Cataldi ed un paio di tiri in curva direi che non rischiamo praticamente mai.
  4. Intervallo. "Vediamo se a questo giro s'evita di mangiare la peperonata con il the'cardo dell'intervallo" (cit. Rone).
  5. Secondo tempo.  Loro ripartono in modo che fa temere il calo ma in realtà è molto meno di un fuoco di paglia, se non per un pericolo sventato da Ranieri/Marì. Poi siamo solo noi ad andare vicino con Kean per poi trovarlo con un tiro chirurgico di Gud. Sul tre a zero finisce la gara ed iniziano gli sfottò. Un godimento doppio che potrebbe portare al poker ancora con Kean.
  6. Commento. Partita che è esattamente quella che vorresti sempre vedere contro i gobbi. Padroni della gara, zero rischi e risultato rotondo. Abbiamo giocato con il nostro stile e con la capacità di sfruttare spazi e ripartenze. Quando giochiamo così corti e compatti, contro squadre sulla carta più forti e/o che vogliono giocare la gara sappiamo davvero far male all'avversario. Belli, tre volte belli.
  7. Prestazioni. Gosens impressiona per maestosità, oggi gol fatto ed uno evitato ma soprattutto una leadership di uno spessore che da anni non si vedeva. Fagioli incanta e viene da chiedersi come si potesse anche solo pensare di farlo giocare trequartista. La coppia centrale di centrocampo a livelli clamorosamente alti e per me vedere Mandragora così è davvero sorprendente. Kean ci ha abituati malissimo per quanto dà in campo ed alla squadra e certe cose non ovvie le diamo per scontate. Difficilissimo trovare i peggiori anche per il sondaggio, sarà un "meno meglio" che rende tanto l'idea della partita fatta.
  8. Prossime tappe. Sosta della nazionale prima dell'arrivo dell'Atalanta, squadra che per livello e voglia di giocare potrebbe regalarci un altro "GIORNO DEI GIORNI" per il modo che abbiamo di affrontare certe gare. Ovvio, se siamo quelli di oggi (o quelli dell'Inter).
  9. Kappa in liberta. Ma che meraviglia è cantare "il pallone è quello giallo" alla squadra più odiosa ed odiata del mondo e comunque dai fiorentini tutti? Vittoria speciale e senza storia da dedicare a tutti quelli che da venerdì sono stati, sono, saranno in difficoltà per colpa di una pioggia cattiva e di una trascuratezza di chi dovrebbe interessarsi del bene comune. Non se ne fanno di nulla lo so, ma almeno un mezzo sorriso se lo saranno regalati.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...la voglio guardare iolaeeee...o questa tenuta fantastica da dove l'hanno tirata fuori.....vedi il panta nero porta bene....ri-panta....bello iolaeee.....Cataldi e Fagioli ottima partita.....stiamo attenti a questo arbitro.....zitto zitto....'uncimuoviamo.....oooooo andiamooooo.....ora manca solo Kean....."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: GOSENS - FAGIOLI
Il peggiore: PABLO MARI'

sabato 15 marzo 2025

Di nuovo

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 634

Di nuovo lo sguardo sulla parola idrometria.
Di nuovo i codici di allerta.
Di nuovo gli argini "a raso".
Di nuovo le "esplosioni" improvvise.
Di nuovo chi rischia la vita.
Di nuovo chi perde tanto.
Di nuovo macchine parcheggiate ovunque.
Di nuovo chi viene travolto.
Di nuovo le cataste di roba da buttare.
Di nuovo il fango ovunque che non se ne va più.
Di nuovo fiumi rigagnoli che diventano torrenti impetuosi.
Di nuovo spallette che "ALLA PRIMA ALLUVIONE VA GIU'".
Di nuovo il tentativo di non essere inermi rispetto a qualcosa di incontrollabile.
Di nuovo la rabbia per esserci di nuovo.
Di nuovo la domanda "ma dall'ultima volta identica, cosa è stato davvero fatto?".
Di nuovo il cuore di chi prova a dare una mano anche in modo dilettantistico.
Di nuovo la sensazione che l'unica programmazione è basarsi sul cuore e la voglia della gente.
Di nuovo la fortuna di non essere sott'acqua o la sfiga di esserci per pochi metri.
Di nuovo la speranza di veder i livelli diminuire.
Di nuovo il sonno che non arriva.
Di nuovo il pensiero a chi sta provando a rimettere insieme i cocci rotti.
Di nuovo l'incazzatura per la sensazione di dolore ineluttabile.
Di nuovo la "mota" a rovinare/coprire/ingiallire ricordi o emozioni.
Di nuovo il "poteva andare peggio, poteva piovere.....dell'attro....".
Di nuovo la voglia di condividere un abbraccio e dire FORZA.
Di nuovo un po' di silenzio e qualche sorriso.
Di nuovo i ricordi di chi da sempre mi ha detto "l'acqua non la fermi, mi fa ancora paura pensarci".
Di nuovo il tutto a pochi chilometri ma decisamente più vicino.
Di nuovo stivali improvvisati, tiracqua da imparare ad usare, fanghiglia compagna di viaggio.
Di nuovo quasi l'imbarazzo di sentirsi fortunati.
Di nuovo sacchi di roba da riempire e riempiti.
Di nuovo la speranza che qualcuno capisca ed agisca.
Di nuovo la tragica convinzione che questo non accadrà.
Di nuovo il desiderio di non scrivere più post così.
Di nuovo la paura fondata che accadrà di nuovo.

PS. per smorzare:
Di nuovo alluvione a due giorni dalla partita con la #juvemerda , porteranno male ? Poi dice che uno non li deve offendere.....

giovedì 13 marzo 2025

Un tempo come serviva, uno di sofferenza

Conference League 
Ottavi - Ritorno
FIORENTINA - PANA = 3 - 1

GOAL: MANDRAGORA, 
GUDMUNDSSON, KEAN,

Ioannidis (R)

KAPPAPAGELLE
De Gea 6
Dodò 6 -
Pongracic 6,5
Comuzzo 7 +
Ranieri 6 +
Gosens 7,5
Cataldi 6 -
Mandragora 7
Fagioli 6,5
Gudmundsson 7
Kean 7 +
Beltran 6
Folorunsho 6,5
Adli 5,5
Zaniolo 5,5
Moreno SV

All. Palladino 6+
Ritorno di Coppa contro i greci del Pana per l'accesso ai quarti di finale. #KappaDeca Viola di Conference.
  1. Amarcord. Ultima in casa nel gironcino di Europa League contro il Paok. Serve un punto per la conferma del primo posto ed ovviamente.....perdiamo. Dopo la bella zampata di Babacar che ci riporta in parità, al primo di recupero prendiamo il gol del 2-3 che ci condanna a giocare l'ultima con un po' di attenzione se vogliamo mantenere il primato.
  2. Formazioni. Il Mister si presenta con un 5-3-1-1 ormai sperimentato. Nella sfida decisiva tra i pali torna De Gea nonostante le dichiarazioni dello stesso Palladino di una settimana fa. Nei tre centrali non essendoci Pablo Marì (non in lista) le scelte sono scontate, ancora di più sulle fasce dove torna ovviamente Gosens. A centrocampo Mandragora è titolare sfruttando anche la forma non ottimale dei rientranti Adli e Folorunsho. Gud dietro Kean in attacco.
  3. Primo tempo. Un tiro al bersaglio. Stavolta nostro però. Troviamo subito o quasi il gol con un bel tiro da lontano di Mandragora (bella la dedica a Terracciano) che poi ci riprova. Trova il gol anche Gudmundsson dopo averci provato poco prima, nell'occasione della rete decisiva una mezza deviazione. Kean, ancora Mandragora, ancora Kean, di nuovo Gudmundsson ed anche Cataldi. Ci provano praticamente tutti e fino al 40' sembra debba finire per k.o. tecnico da un secondo all'altro. Poi Tetè trova un tiro vagamente pericoloso e gli ultimi cinque minuti sembriamo presi dalla paura, immotivata perché il Pana tranne un po' di confusione non fa praticamente niente.
  4. Intervallo. "Se è giusto il detto gol sbagliato gol subito si perde 2-7"
  5. Secondo tempo. Arriva il classico calo annunciato e temuto. Non drastico come in altre circostanze ma netto. Sono Comuzzo e Gosens a chiudere la strada agli attaccanti greci e/o stopparli al momento del "tiro libero" verso la porta. Una volta per uno ed una in contemporanea. Poi Kean trova il gol del 3 - 0 con una gran bella giocata su assist proprio di Gosens e sembra oggettivamente chiusa. Fagioli non la pensa così facendo un fallo da rigore super sciocco e riapre la gara. Nel finale anche in superiorità numerica siamo in preda al panico assoluto tanto da non riuscire neanche a spazzare l'area di rigore in un paio di mischie finali, anche se a dire il vero grandissime occasioni per i greci non arrivano.
  6. Commento. Primo tempo bello, cattivo e di gioco: davvero la Fiorentina che serviva e si sperava di vedere in campo. Ripresa in clamoroso calo con una ventina di minuti da ansia assoluta e nervi non gestibili. Arrivata però la qualificazione e missione compiuta. Andiamo ai quarti, direi con merito. Vittoria che potrebbe essere davvero molto importante per la stagione.
  7. Prestazioni. Gosens sopra tutti: leader e vero capitano di questa squadr, in più nel giro di cinque minuti nella ripresa evita il 2-1 e crea l'azione per il 3-0. Kean si sbatte finché non trova il gol, Fagioli fino a quando non stende in area un avversario riaprendo il match e macchiando una partita fino ad allora da 7. Gran primo tempo di Mandragora tanto da non sembrare lui, ripresa più nei suoi standard infatti esce tra i giusti applausi. Comuzzo finalmente ai livelli pre-offerta napoletana e Ranieri ai livelli di crampi delle partite in cui si finisce in debito di ossigeno e necessità di perdere tempo.
  8. Prossime tappe. Davvero bisogna ricordare che partita c'è domenica? Non credo.
  9. Kappa in libertà. "C'E' IL TELEVOTO DIGITALE" in corso per capire il numero di moccoli partiti nel momento in cui Adlì con un colpo di tacco lancia in contropiede un greco a caso che rischia di mandarci ai supplementari. 
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...pare uno stadio dell'unione sovietica visto dalla tv, ora esce fuori il colonnello...dai che si asfaltano....anche se contro scappati di casa Fagioli è giocatore.....mi si è svegliato il Pana, io son mummificato ma anche loro......menomale c'è Gosens.....ma ora icchè fanno?!?!?muah....andiamo in Slovenia....comunque penosi nel finale...."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: GOSENS
Il peggiore: DODO'

domenica 9 marzo 2025

Bastava un altro tiro forse...

Campionato - 28^
NAPOLI - FIORENTINA= 2 - 1
GOAL: Lukaku, Raspadori,
Gudmundsson


KAPPAPAGELLE
De Gea 6 +
Dodò 4,5
Comuzzo 5,5
Pablo Marì 4,5
Ranieri 5
Parisi 5
Ndour 5
Cataldi 5,5
Fagioli 6,5
Gudmundsson 6 + 
Kean 6,5
Pongracic 4,5
Gosens 5,5
Moreno SV
Beltran SV

All. Palladino 5
Al Maradona per rimanere attaccati al treno europeo, #KappaDeca Viola per la trasferta napoletana.
  1. Amarcord. Dopo una gara in cui a salvarci è spesso "quantafollac'avreicoicapellidiFrey" (o quasi) con un tridente di peso ribaltiamo la gara. Doppietta di Gilardino e nel tempo di recupero il portiere del Napoli sale su un calcio d'angolo e sulla ripartenza Babacar tira più o meno dalla nostra tre quarti, pallone però lento che diventa un assist per Jovetic che più veloce di tutti appoggia dentro a porta vuota e chiude il match. 1 - 3Anno 2010.
  2. Formazioni. Il Mister conferma il 5-3-1-1 con Comuzzo che prende il posto di Pongracic dietro e Fagioli che dopo la coppa viene confermato nel trio di centrocampo insieme a Cataldi e Ndour. Davanti Gud torna titolare ed a sinistra la sorpresa: gioca Parisi e non il migliore delle ultime giornate (Gosens).
  3. Primo tempo. Un primo tempo difficile da commentare se non con una sorta di tiro a bersaglio: due interventi di media difficoltà di De Gea, uno di difficoltà elevata, un quasi incrocio di pali di Di Lorenzo, Lukaku che sviene solo (semicinturato da un Comuzzo in difficoltà) nell'area piccola con un invitante pallone, McTominay che da buona posizione prende l'esterno della rete. Nel mezzo anche il loro gol con un intervento alla Terracciano di De Gea che su un tiro da fuori non impossibile respinge corto e su Lukaku. Noi? Praticamente non pervenuti se non per Kean che prova a tenere su (e per noi su è la linea di centrocampo) qualche pallone ed un colpo di testa sempre del nostro centravanti su imbucata centrale che anticipa Meret ma vola alta. Gud aveva provato poco prima il colpo dello stesso Kean contro il Genoa ma non aveva nemmento trovato il pallone.
  4. Intervallo. "Magari a questo giro la mossa a sorpresa è giocare il secondo tempo invece del primo..."
  5. Secondo tempo. Primo quarto d'ora nostro di maggior pressione sul Napoli (anche perché meno...) ma con nessun pericolo creato. Gli azzurri al primo colpo di gas prima impegnano De Gea poi raddoppiano sempre con Raspadori che sul gol si beve il neo entrato Pongracic. Cinque minuti ed alla prima azione di calcio con relativo tiro in porta troviamo il gol: grande sponda di tacco di Kean e gol di Gudmundsson da fuori. Potrebbe essere la svolta ed infatti premiamo un po' di più ma ci dimentichiamo di tirare in porta, visto che le mete di Fagioli e Kean non credo rientrino nella definizione. Il Napoli, pur crollato fisicamente ed in debito di ossigeno, è pericoloso con Politano e soprattutto con Simeone che si divora il tris. Nel finale Ndour avrebbe anche una buona occasione ma anche lui spara in curva.
  6. Commento. Primo tempo praticamente non giocato ed il Napoli poteva essere davanti con un vantaggio decisamente più ampio. Nella ripresa loro sono un po' crollati fisicamente e noi abbiamo provato a svegliarci un po'. Un solo tiro in porta ed abbiamo trovato il gol, peccato che il Napoli avesse raddoppiato però. Nel finale molta confusione e pallate ma anche un po' di spirito. Sconfitta che però resta molto più netta del risultato.
  7. Prestazioni. Vedi i tre centrali oggi e ti vengono in mente tutti i brividi del mondo della Oxa, poi entra Pongracic e "DAI FINESTRINI PASSA ODOR DI MARE DIESEL MERDA". Fagioli tra i pochi a mantenersi sopra la linea di galleggiamento oltre ovviamente al martire davanti Kean che fa quanto possibile ed anche di più. De Gea da colpevole sul primo gol del Napoli nel primo tempo è riuscito comunque ad essere il migliore in campo. Parisi asfaltato finchè è rimasto in campo Dodò ....per novanta minuti. Nella ripresa tracce di vita sul pianeta Gud che resta la nostra arma da giocare in questo finale di stagione.
  8. Prossime tappe. Giovedi il Pana e domenica la #juvemerda. Due partite da dentro o fuori, due partite da giocare con intensità e voglia (e magari qualche tiro in porta) per novanta minuti. Per partita, non in totale eh.
  9. Kappa in libertà. Che poi alla fine s'è perso solo di un gol. Bastava che quel tiro in porta.....quello....presente quello.....no dicevo....magari bastava tirare una seconda volta nello specchio. Ecco.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...l'era meglio se dormivo, ero imbalsamato, 'uns'era detto portava bene? Un'impresa anche solo ascoltarla...o come si fa?! pensa che il secondo tempo si gioca anche peggio del solito..muah...non male via, pensavo peggio ... : - )"
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.


AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: KEAN
Il peggiore: PONGRACIC - PABLO MARI'

sabato 8 marzo 2025

Ogni giorno

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 633

Perché la Giornata Internazionale della Donna possa diventare ogni giorno tale servirebbe l'impegno e la volontà di tutti. Di chi ha in mano le leve del mondo e di chi il mondo lo popola. Perché ognuno di noi è un po' colpevole che questo concetto sia ancora "ristretto" ad una giornata dedicata e non ad un principio acquisito e dato per scontato. 
Che ancora ci sia la necessità di una giornata dedicata è cartina di tornasole di come i conti continuano a non tornare e di come le donne siano ancora costrette a fare il doppio (o di più) della fatica per essere riconosciute la metà (o meno) di quanto meriterebbero. Basta pensarci un attimo ed ognuno di noi vedrà almeno un'amica, compagna di classe, conoscente, parente, collega, ex fidanzata, compagna che in qualche modo oggi non ha niente da festeggiare. Per qualche attenzione di troppo, per vere e proprie molestie, per una fatica infinita nel veder riconosciuti i propri meriti, per un inquadramento lavorativo legato al voler essere o meno mamma, per una latente violenza psicologica di compagni non all'altezza della loro dimensione, per il timore di vestirsi in un certo modo e/o passare in certe strade
Fin quando sarà così "normale" ascoltare, vedere, conoscere, subire certe situazioni, l'otto marzo resterà tale: una giornata "straordinaria" vista come importante solo da chi a quanto accade tutti i giorni non dà peso.
Durante l'anno torno su questo argomento con sempre le solite parole ed ogni anno in questa giornata mi trovo a ripetere le stesse cose e scrivere un unico post cadenzato solo dai dodici mesi di distanza.
Quest'anno in realtà ho provato a renderlo un po' diverso per la voglia di concretizzare il gesto del pensiero della mimosa in modo più "utile". Mi sono quindi rivolto al mio porto sicuro: quello di EmergencyCome sempre ho trovato nelle loro pagine e soprattutto nelle loro intenzioni ed attività qualcosa che potesse rendere concrete le parole. In questo caso la loro azione prevede, a fronte di una donazione specifica, la formazione professionale di una donna nei loro progetti cercando di rafforzare il loro ruolo nei sistemi territoriali in cui intervengono (clicca qui se sei interessato). Infermiere, ostetriche, dottoresse, operatrici sociali che potranno quindi in qualche modo crescere grazie ad un percorso formativo a loro specificatamente indirizzato e mirato. In questo mi sembrava perfetto il senso di una "mimosa concreta".
Non solo. Quest'anno è un po' più malinconico degli altri perché per la prima volta l'otto marzo non ho potuto festeggiare quella donna che rappresenta per me "l'esempio" prima di tutto, oltre che il sentimento più profondo ed indissolubile. Lei mi ha insegnato cosa significa rispettare le donne e spero di non averla mai delusa né di deluderla mai su questo aspetto. Allo stesso tempo mi ha insegnato (senza mai lamentarsene e nemmeno ricordarlo) quanto sia stato impegnativo il suo ruolo e quanto lo abbia svolto con testa alta e schiena dritta, prerogative necessarie in grandi quantità per ogni donna che voglia anche solo "stare al passo" un po' per i motivi suddetti e soprattutto per l'impostazione di una società che richiede una fatica obbligatoriamente diversa alle donne per tutto. Oggi per la prima volta non ho potuto guardarla negli occhi e farle capire quanto le ero e le sono riconoscente. E siccome "QUELLE CHE MANCANO SANNO MANCARE E FARE PIU' MALE" ho deciso di provare a sentirla un po' più vicina e di dirle anche oggi ancora grazie.
Sembrano due gesti lontani e distinti ed invece sono molto legati. In fondo la mia donna esempio ha fatto tutti i suoi investimenti per farmi "crescere" a livello formativo in tutti i sensi, quella donazione che ho fatto io oggi è una goccia nel mare rispetto a quanto ho ricevuto da lei ma è nella stessa direzione. Dovrei ricordarmelo più spesso anche io e dovremmo ricordarcelo tutti. Per provare a far sì che - nonostante tra qualche ora l'otto marzo si chiuderà e saremo costretti a leggere e vedere ancora tutto quello che oggi i finti buoni propositi hanno messo da parte - a piccoli passi si possa andare verso il rendere "ordinario e quotidiano" questo benedetto/maledetto otto marzo. 

giovedì 6 marzo 2025

Brutta ma non definitiva

Conference League
Ottavi di finale - Andata
PANA - FIORENTINA = 3 - 2
GOAL: Swiderski, Maksimovic,
BELTRAN, FAGIOLI,
Tetè


KAPPAPAGELLE
Terracciano 4
Dodò 5
Moreno 4,5
Comuzzo 5 +
Ranieri 5,5
Gosens 6,5
Fagioli 6 +
Mandragora 5
Richardson 4,5
Beltran 6 +
Kean 6 -
Cataldi 5,5
Parisi SV
Gudmundsson SV

All. Palladino 4,5


Torna il #KappaDeca Viola europeo direttamente dalla Grecia e dalla visione "circolinata".
  1. Amarcord. Ad Atene contro l'AEK serve non perdere per non rischiare problemi di qualificazione nel girone di Europa League. La coppia di attaccanti abbastanza sperimentale (Osvaldo - Vieri) prova a mettere subito le cose in chiaro con Bobo che apre per l'italo argentino che beve il difensore diretto e piazza sul secondo palo. Gol pesante che darà la tranquillità per il cammino europeo. La partita finisce uno a uno ma è sufficiente. Anno 2008.
  2. Formazioni. Per il ritorno della Conference il Mister decide di giocarsela con il 5-3-1-1 basculante sugli esterni dove giocano ovviamente Dodò e Gosens. Il terzetto centrale vede il ritorno da titolare di Comuzzo con Moreno al posto di Pongracic, quello di centrocampisti l'esordio nel suo ruolo dal primo minuto di Fagioli ed una nuova chance per Richardson. Davanti torna Kean con Beltran subito alle sue spalle.
  3. Primo tempo. Pronti via e succede di tutto. Tre passaggi verticali del Pana senza nessun contrasto nostro e Swiderski trova un pallonetto vincente, tiro facile di Djuricic su cui Terracciano si incarta e regala il due a zero. Non siamo neanche al ventesimo. Cross di Gosens colpo di testa/spalla di Beltran e gol che riapre da subito la gara, ancora assist di Gosens e tiro di Fagioli (con deviazione) che ci riporta in parità. Non è ancora il venticinquesimo. Sembriamo pronti per completare la rimonta ma prima Kean sbatte su Dragowski (ex del giorno) e Mandragora sbatte su Kean e poi Comuzzo trova il palo su un bel colpo di testa e Moreno è in fuorigioco sul tap-in.
  4. Intervallo. "Se era riuscito a segnargli perfino Moreno forse ce la possiamo davvero fare...."
  5. Secondo tempo. Indovinate? Nel secondo tempo non rientriamo in campo. Ma tu guarda che novità. Il Pana, senza far granché, riprende coraggio dopo aver accusato molto il finale di primo tempo. Tetè trova un tiro angolato ma lento e soprattutto un Terracciano più lento del suo tiro e siamo di nuovo sotto. Uniche reazioni un passaggio di testa di Ranieri a Dragowski e l'ingresso di Parisi ad un quarto d'ora dalla fine. Il Pana nel finale sfiora il poker colpendo un palo e mettendoci più grinta di noi ma alla fine è 3 - 2.
  6. Commento. Dopo l'inizio shock con doppio gol regalato in meno di venti minuti non abbiamo giocato un brutto primo tempo. Reazione importante, due gol (anche con un pizzico di fortuna) e due importanti occasioni per il terzo gol. La partita sembrava andare nel verso giusto poi purtroppo è finito il primo tempo ed il secondo (per noi) deve ancora cominciare. Sconfitta brutta ma non definitiva e questa è l'unica cosa (insieme ai venticinque minuti finale del primo tempo) che vorrei riportassimo da Atene. Il resto lasciamo là per favore.
  7. Prestazioni. Dire che Terracciano fosse arrugginito è fargli i complimenti: incide pesantemente su (almeno) due gol presi. Moreno direi che è apparso dello stesso metallo del nostro portiere e Richardson invece non ha neanche questa scusa per la sua assenza dalla partita. Riportato in un ruolo vagamente vicino alle sue caratteristiche Fagioli disputa.....venticinque minuti molto buoni. Gosens il migliore per presenza e ripartenza, fondamentale l'ingresso di Parisi.
  8. Prossime tappe. "SI DICE CHE" per noi sia più facile giocare contro le grandi squadre. Da domenica abbiamo la possibilità di risalire la china di un periodo non facile perché.....giocato contro squadre troppo facili. Proviamo a sfruttarlo questo calendario "favorevole".
  9. Kappa in libertà. Il Pana con due gol ricevuti in regalo e sessantacinque minuti da solo in campo è riuscito a vincere solo con un gol di scarto. O siamo incredibilmente fotonici quando giochiamo o forse la terza squadra del campionato greco non è esattamente imbattibile. Semmai ricordiamocelo al ritorno.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...bene direi...a non guardarla magari la si rimonta....vedi?!?! eccoci, ri-bene, ri-direi..."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: GOSENS
Il peggiore: TERRACCIANO

domenica 2 marzo 2025

Ripudio della guerra

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 632

Ci sono fattori che non dovrebbero essere mai messi in discussione perché assoluti. Uno di questi dovrebbe essere la guerra che banalmente dovrebbe essere ripudiata in senso globale come gli illuminati nostri padri costituenti prevedevano per la nostra nazione.
Purtroppo però nei secoli non è stato mai così: supremazia, potere, visibilità. Legate allo scontro bellico si sono sommate da sempre mille altre motivazioni che sorvolavano ed ignoravano il significato profondo del termine e delle relative conseguenze. 
Il passare degli anni, le evoluzioni e le crescite culturali hanno affrontato, cambiato e migliorato praticamente ogni settore di vita dell'umanità ma non questo.
"UNA GUERRA GIUSTA". "Un intervento non rimandabile". "L'esportazione della democrazia". "Le finalità da seguire". "Gli interessi da tutelare". "I diritti naturali". Tutte espressioni che purtroppo non sono lontane secoli ma vicine, vicinissime. Si toccano con mano praticamente quotidianamente e motivano/giustificano qualcosa di immotivato ed ingiustificabile.
In tutto questo, un po' tutti abbiamo le nostre responsabilità. Sembrano temi lontani e non quotidiani, quindi non di nostro dominio o di sfera diretta personale, ma il mollare la presa su quello che accade intorno aiuta il proliferare della considerazione che in fondo quelle motivazioni sopra siano accettabili, accettate o quanto meno tollerate.
Così accade che "padroncini del mondo" si sfidino a "singolar tenzone" nell'immobilismo generale e nella codardia degli altri loro simili pavidi nell'intervenire perché farlo significherebbe far incidere sul proprio bilancio di visibilità, potere, interesse il costo di "inimicarsi qualcuno o qualcosa". Si attende, si finge di voler mediare, si giustifica o non lo si fa a parole ma nei fatti, si sta come dei pesci in barile. Nel frattempo la guerra prolifera ma soprattutto si espande la drammatica considerazione che alla fine è un elemento con cui dover convivere, ma dichiarandola brutta e cattiva perché per ipocrisia nessuno si espone nel definirla come nei fatti tristemente è: accettata
Ed allora non capisco la meraviglia del fatto che le vicende continuino a svilupparsi ed a proliferare proprio in tal senso arrivando all'assurdo che a fare la reprimenda sull'avanzamento e la prosecuzione di un conflitto (uno eh) sia un guerrafondaio che da sempre basa su questa - intesa in ogni sua declinazione e sfaccettatura - il suo elemento di riconoscimento.
Non può sorprendere ma lo fa. Perché come per la definizione della guerra vince l'ipocrisia e l'opportunismo. E non il semplice concetto dell'articolo undici della Costituzione Italiana che indica una semplice azione: ripudiarla. Ma il semplice non è sempre il più vantaggioso ed in base a questo principio, a turno, TUTTI prima o poi rimarremo anche direttamente toccati, feriti, sconvolti, angosciati e disgustati da una cosa che l'evoluzione, con l'uso del cervello e della mente, avrebbe già accantonato da tempo. Se solo spesso non prevalessero i "bilanci" rispetto alla logica umana.

sabato 1 marzo 2025

S'è vinto

Campionato - 27^
FIORENTINA - LECCE = 1 - 0
GOAL:
GOSENS

KAPPAPAGELLE
De Gea 6,5
Dodò 6 +
Pongracic 6
Pablo Marì 6 
Ranieri 6 -
Gosens 7
Cataldi 5,5
Mandragora 5,5
Ndour 6 +
Beltran 5,5
Zaniolo 5,5
Fagioli 6
Comuzzo SV
Moreno 6
Gudmundsson 5,5

All. Palladino 6 - - 

Comodo venerdì sera al Franchi per un #KappaDeca viola contro i salentini. 
  1. Amarcord. Campionato lontano nel tempo (1985) e partita di inizio stagione contro il Lecce sorpresa guidato da Fascetti. La partita si decide con un calcio di rigore nel finale di Passarella battuto centrale ma fortissimo a sfondare la rete. Si chiude così un bel match che la Viola si aggiudica dopo una doppietta di Monelli. Tre a uno il risultato finale.
  2. Formazioni. Un po' per la delicatezza del match dopo tre sconfitte, un po' per le diverse assenze, il Mister  decide di tornare alla difesa a cinque inserendo anche Pablo Marì. A centrocampo esordio di Ndour, davanti la coppia Zaniolo-Beltran.
  3. Primo tempo. Otto minuti e su un lento ma preciso cross di Dodò, Gosens stacca prepotente di testa e ci porta in vantaggio. Sbloccare la gara subito era l'inizio dei sogni, purtroppo non sullo stesso stile il resto del primo tempo. A movimentarlo c'è solo la pioggia e la necessità del ricorso al "giallone in versione blu". Il Lecce è pochissima roba e si fa notare solo con un tiro di Krstovic "LEGGERO NEL VESTITO MIGLIORE" per noi. Nel finale mezza crosta a testa tra Marì e Ranieri e deve compiere un grande intervento De Gea su Karlsson.
  4. Intervallo. "Non possiamo lamentarci della pioggia già abbiamo la fortuna di vedere un gran match, 'unsipole avere tutto".
  5. Secondo tempo. Il Lecce prova a far qualcosa ma mette insieme solo 1458 cross sostanzialmente inutili. A venti minuti dalla fine potremmo chiudere il match ma Beltran spara sul palo un calcio di rigore, dopo poco Dodò spreca calciando al volo stilisticamente bene ma fuori una palla non impossibile. Nel finale Beltran coglie una traversa su assist di Fagioli e sulla ripartenza Veiga si beve Dodò ma spara alto dall'altezza del dischetto di rigore. In pieno recupero buon recupero palla di Beltran che lancia Gud solo davanti al portiere: palla nella desolata Fiesole vuota.
  6. Commento. Dice che serviva solo vincere, non importava come. Perfetto, s'è vinto. Per settantacinque minuti però non s'è giocato né mostrato identità. Creato nulla in una gara messa dopo pochi minuti esattamente come sognavamo. Nel quarto d'ora finale con un Lecce un po' disunito abbiamo avuto addirittura tre/quattro occasioni. Tre punti dovevano essere, tre punti son arrivati. Fine.
  7. Prestazioni. I due veri capitani di questa squadra (De Gea e Gosens) tirano fuori una prestazione importante e di sostanza vera. Coppia di centrocampisti centrali ancora col freno a mano tirato mentre discreto - anche se davvero tanto tanto impreciso - l'esordio di Ndour. E' vero che Zaniolo ancora non ha giocato nel suo ruolo ma al momento continua ad essere utile solo per qualche spallata ai difensori centrali e qualche palla "tenuta" per far salire la squadra. Beltran nullo fino al rigore che sbaglia, vien da pensare che sia il colpo di grazia ed invece quasi si anima. Gud da applausi per la voglia di rientrare in anticipo da incubo per l'impatto in campo. Molta volontà Dodò ed il merito dell'assist, poi tante sbavature e la capacità di farsi bere da Veiga (pare non fosse parte del cartone animato).
  8. Prossime tappe. Adesso per paradosso arrivano le "nostre gare": Napoli, Juventus, Atalanta. Tutti dietro e ripartire - sperando ci sia Kean - vuoi vedere che.....
  9. Kappa in libertà. Ma se si gioca con tre centrali come può non giocare Comuzzo? E se si aumentano i centrocampisti centrali come non può giocare l'unico a disposizione con un po' di qualità (Fagioli)? Ah già contava solo vincere.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...peggio Mandragora Cataldi con Fagioli fuori di Ndour in campo....io 'unlaguardo per scaramanzia...hai visto che tu ti lamentavi?!..."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: GOSENS
Il peggiore: Zaniolo

venerdì 28 febbraio 2025

Il vento che muove pensieri

#Klibro Febbraio 2025 
qui il mio intero
Katalogo

GIACOMO CIALDI
"La solitudine del vento"
La Caravella

L'acquisto di questo libro è stato automatico dopo aver conosciuto personalmente l'autore ed averne potuto constatare le sue qualità umane e da scrittore. 
"La solitudine del vento" è un libro intimista che ha alla base non tanto una trama quanto diverse vite. Quelle dei protagonisti e quelle del mondo attorno a loro.
In un luogo che sembra isolato e lontano da tutto, la vita dei protagonisti è infatti sconvolta da due "arrivi": l'arrivo generale di una pandemia e quello specifico per un gruppo di "quasi condomini" di socializzazione (a debita distanza) con i propri vicini fino ad allora sconosciuti. Villa Felicitas è infatti un insieme di case e di abitanti che poco hanno a che fare fra di loro fino alle regole e le informative dettate dall'amministratore. Coppie in crisi, strani scrittori, ragazze con situazioni non facili da affrontare, presenze misteriose. In un agitato mix di "condominio" - "COME SE IL MONDO STESSE TRANQUILLO" - si sviluppano rapporti e vicende, ma soprattutto pensieri e sentimenti. In ogni capitolo vengono infatti messi come elementi di analisi e di racconto i percorsi di vita dei protagonisti con le diverse strade che la situazione mondiale intorno può determinare. In un apparente immobilismo e silenzio generale in realtà i protagonisti si parlano e si muovono abbondantemente, quasi come le nuvole tanto amate ed osservate da uno degli stessi.
Non mancano scoperte, sorprese ed emozioni ma tutte legate all'intimità ed all'interiorità dei personaggi. E' piacevole scoprirli un po' alla volta in ogni loro sfaccettatura e vederli affrontare i vari ostacoli che la situazione di isolamento genera. La penna dell'autore permette di tenere ben allineate emozioni e vicende, così come storie e caratteristiche dei personaggi. Emergono ironia e profondità ma anche semplicità e dolcezza. Il libro scorre così bene che pur non avendo una clamorosa storia/trama non sembra nemmeno averne troppo bisogno. 
La conoscenza di Giacomo non incide sulla mia valutazione: libro che oggettivamente consiglio perché piacevole e non banale. Soggettivamente poi......lo consiglio ancora e MOLTO di più.
 
CINQUE CITAZIONI

1 - "... vivere senza scrivere, per lui, non aveva alcun senso. Era un po' come morire ogni giorno. Un pensiero che lo abitava da tempo immemore, ormai..."
2 - "...la nostra anima spesso si ammala prima del corpo. Solo che non ce ne accorgiamo, o lo facciamo troppo tardi..."
3 - "...una donna che riserva per se stessa i propri dolori è infinitamente più pericolosa di una che dà sfogo alla sua frustrazione. Le conseguenze della deflagrazione, prima o dopo, saranno decisamente più gravi..."
4 - "...la speranza dei vivi è forte, ma il lamento dei morti è come il rumore del mare: non conosce interruzioni..."
5 - "...si strinsero in un abbraccio che custodiva l'essenza di ogni loro cosa - il subdolo timore del dolore e la mirabile tentazione di vibrare - e si baciarono con la stessa delicatezza e quel po' d'imbarazzo che aveva contraddistinto il primo incontro delle loro labbra..."

Mia personale VALUTAZIONE: **** - quattro stelle su cinque