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"Flora"
Sellerio
Il ritorno personale ad incrociare la strada con Carlo Monterossi (qui il mio primo incontro con lui) è stato molto positivo. Navigando tra episodi visti nella serie tv (che vi consiglio davvero e dove vi "anticipo" esserci un notevolissimo Fabrizio Bentivoglio come protagonista) e voglia di non essere troppo legato alla sequenzialità per non diventare "schiavo" delle puntate in essere ed in uscita, mi sono ritrovato a leggere "Flora" con l'interesse di una trama del libro che mi sembrava curiosa.
La star televisiva per eccellenza, volto della trasmissione di cui il protagonista si vergogna di essere in qualche modo ideatore e che ha "dirazzato" verso "IL FESTIVAL DEL DOLORE" e del cinismo, sparisce e si scopre essere stata rapita. Inizialmente si pensa alle consuete fasi di silenzio e richiesta di soldi come riscatto ma le previsioni vengono smentite quando i rapitori formulano le loro richieste che solo in parte riguardano l'aspetto economico. La loro intenzione infatti è quella di usare Flora De Pisis soprattutto per richiamare l'attenzione generale, una calamita verso ascolti televisivi e pubblico genericamente inteso. Come? Sfruttando il mezzo professionale della star: la TV. La richiesta infatti si concentra soprattutto su una diretta organizzata dai rapitori con la stessa Flora come unica protagonista. Come reagire? All'interesse della rapita si sommeranno anche gli interessi della rete che ospiterebbe l'evento dell'anno? Come fare ad individuare i rapitori che sembrano non aver lasciato tracce? Flora è davvero estranea all'organizzazione? Questi ed altri quesiti sono quelli che accompagneranno Monterossi nell'organizzazione di un team di ricerca delle vie di soluzione possibili al mistero.
Il libro ha una traccia nota dettata da protagonisti ed ambiente (per chi ha già letto alcune delle puntate precedenti) ma è originale per struttura della storia, modalità di percorso e......scopo della diretta televisiva richiesta. Il tono "giallo" si mescola bene all'ironia sarcastica del protagonista e soprattutto dell'autore che la fa rintracciare anche in altri personaggi o sviluppi della storia. La trama ed il finale non banale fanno sì che il libro scorra bene e tenga comunque ben interessato il lettore.
Valutazione che quindi si mantiene alta anche al secondo appuntamento con Robecchi. Lettura perciò che non può che essere consigliata.
CINQUE CITAZIONI
1 - "...una ragazza dovrebbe ridere a questo punto vero? Cioè brillante, spiritoso, rassicurante con il mezzo infallibile dell'ironia Inox. Il manuale dice che ridono, a questo punto, giusto?..."
2 - "...l'aveva sedotta ascoltando, soprattutto l'aveva sedotta facilitato dall'assenza di qualunque mira sessuale, come se si offrisse in veste di amico, un po' misterioso, un amico strano, uno a cui pensare quando vai a casa, uno da cui aspettare un messaggio..."
3 - "...un minuto dopo lo dicono anche gli altri, ognuno a suo modo, con parole sue, la sua sensibilità, grado di istruzione, cultura, ma il succo resta quello: occazzo..."
4 - "...l'ha fatto abbastanza a lungo da sapere che tutte le leggende sull'istinto sono sopravvalutate, cazzate, l'istinto è solo la speranza che prende un'altra forma però..."
5 - "...la politica si adegua, non sia mai che si prenda una posizione impopolare, si aiuterebbe le opposizioni. Ma spesso le opposizioni sono sulle stesse posizioni...il resto è il solito chiacchiericcio...."
Mia personale VALUTAZIONE: **** - quattro stelle su cinque